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Investire nei bond

Come capitalizzare le opportunità nelle obbligazioni dei mercati emergenti

Non ci sono ragioni per svalutazioni delle monete emergenti, ma è il debito societario in valuta forte dei paesi in via sviluppo quello con più appeal. Focus sugli indicatori di performance nei bond sostenibili

di Leo Campagna 21 Giugno 2021 10:24
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INFLAZIONE USA ATTORNO AL 3% PER 2-3 ANNI


L’inflazione potrebbe tornare a crescere a seguito della riapertura totale del settore dei servizi e del ritorno al lavoro per una fetta più ampia della popolazione, e sempre in USA tornerà attorno al 3% nei prossimi due/tre anni. La crescita potrebbe continuare nel 2023 e oltre, a meno che non vengano intraprese azioni per ridurre l’aumento della domanda dopo la fase di ripresa, implicando che le banche centrali considerino l’ipotesi di un atteggiamento più severo. La Fed in particolare, sottolineano nell’articolo Schroders: crescita globale record nel 2021 gli esperti della casa britannica, si troverà a dover agire per garantire che la ripresa dell’inflazione a fine 2022 non sfugga di mano.

TREASURY ALLINEATI ALLA NARRATIVA DELLA FED


Mondher Bettaieb-Loriot, Head of Corporate Bonds di Vontobel, nell’articolo Vontobel: dal risiko bancario occasioni da cogliere nel mercato azionario italiano ha insistito sul fatto che la volatilità resta molto bassa perché la Fed “ha il controllo”, un fatto molto importante, che spinge a posizionarsi su asset a rischio. Per l’esperto di Vontobel è fondamentale seguire da vicino il rendimento dei Treasury, che si sono stabilizzati, allineandosi alla narrativa della Fed di un’inflazione transitoria, con anche le pressioni sui salari destinate a rientrare. I mercati possono stare tranquilli perché la Fed è in pieno controllo, e anche se prima o poi dovesse muovere i tassi ufficiali, i tassi a lunga restano bassi e potenzialmente possono scendere, perché dopo il violento rimbalzo post-pandemia l’economia tornerà dove era prima, mentre anche il deficit federale USA è destinato a ridimensionarsi dopo balzo nel 2021, il che consentirà condizioni molto favorevoli per il mercato del credito alle imprese.

VALUTAZIONI ELEVATE NON FAVOREVOLI


Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management ritiene che il credito investment grade è sostenuto da fondamentali solidi ma le valutazioni elevate sono un rischio. Gli spread sono vicini ai minimi storici, appena sopra i massimi quinquennali in USA poco più in alto in Europa. Oltre alle valutazioni elevate, nell’articolo J.P. Morgan: ecco perché la domanda di corporate bond resta forte si avvertono gli investitori di essere consapevoli della sensibilità dell’investment grade agli aumenti dei tassi, che hanno già penalizzato questa classe di attivo sulle duration più lunghe da inizio dell’anno. Data l’aspettativa di rendimenti più elevati guidata dalla narrativa della riapertura, dalla distribuzione del vaccino e dalla direzione della politica monetaria e fiscale, secondo il Team di J. P. Morgan AM un aumento dei rendimenti potrebbe compensare eventuali guadagni derivanti da un’ulteriore compressione degli spread.

FOCUS SULLA PARTE MEDIA DELLA CURVA DEI TASSI USA


Luca Tobagi, CFA Investment Strategist di Invesco, nota una ripetizione di quanto accaduto a maggio sui mercati obbligazionari, ovvero un rialzo del rendimento decennale di circa 10 punti base (+0,10%) che si sta già un po’ assestando. A maggio i tassi presero a scendere ma, stavolta, alla luce delle attuali proiezioni, è possibile che la parte media della curva (fra i 3 e i 7 anni) possa risentire un po’ di più. Per quanto riguarda invece il dollaro fare previsioni nel breve sul cambio con l’euro è sempre azzardato. È però vero che gli investitori dovrebbero essere ancora abbastanza sbilanciati verso la valuta comune. Non si può pertanto escludere un rafforzamento del biglietto verde, soprattutto se le dichiarazioni della FED alimentassero incertezza e volatilità tra gli investitori: in caso di correzione dei mercati, il dollaro tende infatti ad essere tra gli acquisti privilegiati. “Sulla base delle performance degli ultimi 5 anni sembra tuttavia improbabile immaginare un rafforzamento del dollaro contro euro che vada oltre 1.1776 nel breve” riferisce nell’articolo Inflazione? Ora la variabile chiave per la Fed è il mercato del lavoro Tobagi.

IL SET DI OPPORTUNITÀ POST PANDEMIA NEI MERCATI EMERGENTI


Secondo Anthony Kettle, Senior Portfolio Manager di BlueBay, casa d’investimento specializzata nel reddito fisso, gli ultimi 12 mesi hanno evidenziato in modo ancora più accentuato l’importanza di un approccio agli investimenti che possa spaziare ovunque all’interno del panorama a reddito fisso dei mercati emergenti alla ricerca delle migliori idee. Un approccio che, al contempo, consenta di cambiare dinamicamente il rischio di allocazione del portafoglio in base all’evoluzione delle diverse opportunità. La regione vanta una traiettoria di crescita positiva: basti pensare che i mercati emergenti rappresentano i tre quarti della crescita globale, una quota peraltro raddoppiata negli ultimi 20 anni. “Riteniamo che i mercati emergenti costituiscano una proposta interessante nell’attuale ambiente a basso rendimento, che tuttavia può essere ottimizzata tramite un approccio a più alta convinzione, più concentrato, agile e con portafogli con short duration. Un approccio unconstrained ci agevola nell’imbrigliare la dispersione di mercato, e nel catturare il potenziale al rialzo preservando il profilo di volatilità”, puntualizza nell’articolo Con l’approccio unconstrained più ricco il set di opportunità nei mercati emergenti Kettle.

INTERESSE PER IL DEBITO SOCIETARIO EMERGENTE IN VALUTA FORTE


Nell’ambito del reddito fisso, Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Natixis Investment Managers Solution, guarda con interesse al debito societario negli emergenti in valuta forte, dove il flusso cedolare (carry) è interessante e c’è ulteriore spazio per la compressione degli spread. Per Dwek, è probabile che i prezzi dei Treasury USA incorporino buona parte delle aspettative d’inflazione mentre la Fed dovrebbe rimuovere il supporto monetario solo gradualmente, con il tapering che probabilmente inizierà nel 2022 e i rialzi dei tassi solo l’anno successivo. “Non si può tuttavia escludere un ulteriore rialzo dei tassi e questo impone prudenza sul debito sovrano, in particolare su quello europeo sulla scia anche delle solide prospettive di crescita per l’Europa nei prossimi trimestri”, fa sapere nell’articolo Natixis IM: con le riaperture azionario favorito, focus su energetici e finanziari la manager. La combinazione di duration elevata e spread molto ridotti negli indici investment grade suggerisce che i margini per assorbire tassi più elevati sono minimi mentre nel segmento high yield la selezione può ancora offrire occasioni.

NON CI SONO RAGIONI PER SVALUTAZIONI PER LE VALUTE EMERGENTI


Come sostiene nell’articolo Pictet AM: perché gli emergenti faranno meglio dei mercati sviluppati Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, sostiene che la performance degli Emergenti tende a essere positiva in un contesto di aumento dell’inflazione e di forte crescita, anche quando i rendimenti obbligazionari salgono e le economie dei mercati sviluppati fanno meglio . Pictet AM prevede un indebolimento del dollaro, che darà un’ulteriore spinta ai prezzi delle materie prime, riducendo inoltre i costi di servizio del debito per gli Emergenti. Anche se è probabile che la forte crescita negli Stati Uniti e inflazione più elevata facciano salire i rendimenti dei Treasury USA, un fattore storicamente avverso agli Emergenti, secondo Pictet AM questa volta la crescita delle Economie Emergenti rimane forte e non c’è motivo per cui le valute di questi Paesi si deprezzino, causando fughe di capitali.

LE OBBLIGAZIONI SOSTENIBILI LEGATE AI KPI


Per fare le scelte giuste, gli investitori devono comprendere le diverse strutture e implicazioni d’investimento. Lo sottolineano, nell’articolo AllianceBernstein: cosa è importante sapere per investire in bond sostenibili Shawn Keegan e Salima Lamdouar, Portfolio Managers–Credit di AllianceBernstein, ricordando che l’innovazione più recente, le obbligazioni collegate a indicatori chiave di performance detti KPI, incentiva l’emittente a raggiungere standard ESG più elevati in tutta la sua attività d’impresa, anziché finanziare un progetto specifico, offrendo una maggior flessibilità nella raccolta di capitali. In ogni caso, gli investitori devono essere consapevoli delle differenze tecniche e delle implicazioni d’investimento per ogni classe di titoli ESG. I green bond costituiscono ancora la classe più grande e popolare di questi strumenti ESG, con emissioni per oltre 1.000 md di dollari a gennaio 2021, secondo la Climate Bonds Initiative.
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