Contatti

Legge di bilancio

In arrivo per fondi e polizze un taglio dell'aliquota fiscale dal 26% al 14%

La possibilità di pagare una tassa sulla rendita finanziaria più bassa riguarderebbe fondi di investimento e polizze. Per valutare l’effettiva convenienza, però, bisogna considerare lo scenario di mercato

di Fabrizio Arnhold 25 Novembre 2022 12:15
financialounge -  capital gain fondi di investimento legge di bilancio mercati

Dopo le nuove regole sulle rendite per le cripto-attività, nella legge di bilancio spunta anche una norma che consentirebbe di abbassare l’aliquota da pagare sul capital gain, ossia sulle rendite finanziarie. Dal 26% al 14%. A patto che si decida di pagare la tasse su fondi e polizze in anticipo.

COME FUNZIONA


Fino all’approvazione in Parlamento, le cose possono ancora cambiare. Ma nell’articolo 25 della bozza della prossima legge di bilancio viene affermato che i redditi da capitale e i redditi diversi di natura finanziaria “derivanti dalla cessione o dal rimborso di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio si considerano realizzati a condizione che, su richiesta del contribuente, sia assoggettata ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 14 per cento”.

LO SCONTO DAL 26% AL 14%


L’imposta scontata al 14% sarebbe calcolata sulla differenza del valore d’acquisto e quello che le quote in questione avranno il 31 dicembre 2022. Chi decide di esercitare questa opzione, pagherà poi un’imposta sul capital gain in futuro calcolata dalla differenza di valore delle quote dal primo gennaio 2023 e non più dalla data originaria dell’acquisto del fondo o della polizza.

NON SEMPRE CONVIENE


Un’aliquota più bassa, però, non significa che sia per forza sempre più conveniente. Dipende dalle condizioni di mercato. Il risparmiatore che deciderà di applicare l’aliquota al 14% a fine 2022, ci guadagnerà se in futuro, quando venderà le quote del fondo, o della polizza, avranno un valore più alto. Diversamente, se nel momento della vendita il mercato fosse ribassista, potrebbe rivelarsi più conveniente pagare esclusivamente il 26% ma su un’importo più piccolo.

LE CONDIZIONI


La possibilità di richiedere la tassazione sulla rendita al 14% è una facoltà che il risparmiatore potrebbe esercitare segnalandolo “all’intermediario presso il quale è intrattenuto il rapporto di custodia, amministrazione, gestione di portafogli o altro stabile rapporto entro il 30 giugno 2023”. Il meccanismo sarebbe valido anche per le polizze assicurative vita di ramo I e V, applicando l’aliquota sostitutiva a sulla “differenza tra il valore della riserva matematica alla data del 31 dicembre 2022 e i premi versati”, rispettando alcune condizioni, come l’impossibilità di riscattare il contatto assicurativo sul quale viene esercitata l’opzione prima del 1° gennaio 2025.
Share:
Trending