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L'apertura dei mercati

Borse deboli in attesa dell'inflazione Usa

Partenza in rosso per i listini europei, Piazza Affari in calo dello 0,3%. Occhi puntati sull'inflazione Usa (oggi in uscita i dati sui prezzi alla produzione) e sui verbali della Federal Reserve. Sterlina ancora in altalena

di Antonio Cardarelli 12 Ottobre 2022 09:18
financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari

Avvio di seduta in calo per i listini europei con Piazza Affari che perde lo 0,3%. Sulla stessa lunghezza d'onda Francoforte e Parigi. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi di pari scadenza apre in calo rispetto a ieri: 236 punti base da 239. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 4,7%. Mercati ancora in attesa di capire la composizione del nuovo governo di centrodestra.

INFLAZIONE USA IN PRIMO PIANO


L'inflazione americana resta ancora in primo piano sui mercati globali. Nella giornata di oggi, 12 ottobre, è atteso il dato sui prezzi alla produzione di settembre mentre domani è prevista la pubblicazione del dato sull'inflazione. Le previsioni degli analisti sono per un'inflazione in rallentamento a +8,1% su base annua dopo il +8,3% di agosto. Il dato core, cioè l'inflazione "depurata" dalle componenti più volatili come energia e alimentari, è però atteso in rialzo da +6,3% a +6,5%. Se ciò fosse confermato, la Federal Reserve (la banca centrale Usa) procederebbe quasi sicuramente con un rialzo dei tassi d'interesse di 75 punti base a novembre. In serata attesi anche i verbali dell'ultima riunione della Fed, utili a capire meglio le prossime mosse della banca centrale americana.

IL FONDO MONETARIO TAGLIA LE STIME DI CRESCITA


Un rialzo dei tassi d'interesse che rischia di avvicinare ancora di più l'economia alla recessione. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica globale per il 2023, oltre a vedere le tre economie più grandi - Usa, Ue e Cina - a rischio contrazione, l'Fmi ha scritto nell'ultimo report che "il peggio deve ancora venire". I mercati sono in attesa di notizie positive dal fronte ucraino, dove un possibile incontro tra Putin e Biden al G20 in Indonesia potrebbe in parte mitigare il peggioramento della situazione sul campo dovuta ai pesanti bombardamenti russi sull'Ucraina.

L'ASIA PROVA IL RIMBALZO


Le Borse asiatiche provano a rimbalzare nonostante la politica "zero Covid" che il governo cinese continua a portare avanti. L'Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,6% a poco dalla chiusura mentre Shanghai sale dell'1,5%. Sempre in Cina, da segnalare la prossima apertura del ventesimo congresso del Partito comunista cinese. A Tokyo l'indice Nikkei 225 chiude a -0,02% dopo i dati deludenti sulle richieste di macchinari industriali.

DOLLARO IN CRESCITA, GAS STABILE


Le tante incertezze sul mercato hanno spinto gli investitori verso i beni rifugio con la conseguenza di dare maggiore forza a un dollaro già su livelli molto elevati. Poco mosso il cambio euro/dollaro a 0,9727 (da 0,9724 ieri in chiusura) mentre si allarga il divario con lo yen giapponese. Occhi puntati sulla sterlina britannica, che nella notte ha perso terreno sul dollaro salvo poi recuperare dopo le notizie su un intervento della Bank of England. Sul fronte energetico, prezzo del petrolio contrastato con il Wti che segna -0,17% a 89,20 dollari al barile, mentre il Brent si attesta a 94,34 dollari (+0,05%). Poco mosso il prezzo del gas naturale: il contratto novembre sulla piattaforma Ttf di Amsterdam segna +0,14% a 157 euro per megawattora
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