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Prospettive 2023

Schroders: opportunità nell’azionario dei mercati emergenti

L’outlook 2023 a cura di Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities, e David Rees, Senior Emerging Markets Economist, vede rallentamento ma anche valutazioni migliorate e tensioni sui tassi in rientro

di Virgilio Chelli 29 Dicembre 2022 10:59
financialounge -  David Rees mercati mercati emergenti Schroders Tom Wilson

Le prospettive economiche per il 2023 sono deboli e incerte e la volatilità potrebbe rimanere elevata nel breve termine. Ma nonostante il permanere di diversi rischi, non ultima la tensione geopolitica tra USA e Cina, i mercati emergenti guardano avanti, le valutazioni sono migliorate, le aspettative sugli utili si sono ridimensionate e le valute sono ampiamente a buon mercato. Il 2023 potrebbe portare un picco nel ciclo monetario e il 2024 condizioni economiche migliori. Gli investitori dovrebbero continuare a cercare opportunità per aggiungere esposizione nei prossimi mesi.

LA CRESCITA RALLENTERÀ NEL 2023


Schroders, nel suo outlook 2023 firmato da Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities, e David Rees, Senior Emerging Markets Economist, analizza l’azionario dei Mercati Emergenti per capire se le azioni possono performare nonostante il rallentamento della crescita. Rees sottolinea almeno tre motivi per ritenere che la crescita economica dei mercati emergenti rallenterà nel 2023: la previsione che gli USA seguiranno l’Eurozona e il Regno Unito nella recessione, il che costituirà una minaccia in particolare per le piccole economie aperte dell’Asia, dell’Europa Centrale e Orientale e del Messico, un rallentamento globale che nonostante la riapertura cinese potrebbe pesare sulle materie prime, e infine l’inasprimento della politica economica interna che peserà sempre più sulla crescita.

MA L’INFLAZIONE È AL PICCO E DOVREBBE SCENDERE


Ma, prosegue l’esperto di Schroders, la buona notizia è che l’inflazione degli Emergenti è intorno al suo picco e dovrebbe iniziare a scendere nel 2023 mentre l’impatto dei forti aumenti dei prezzi delle materie prime dopo l’invasione dell’Ucraina comincerà ad annullarsi, grazie a effetti base dell’inflazione alimentare ed energetica. L’allentamento dell’inflazione comincerà ad alleviare la pressione sui redditi reali e probabilmente consentirà ad alcune banche centrali, in particolare in America Latina, di ricominciare ad abbassare i tassi nella seconda metà dell’anno, avviando una ripresa ciclica verso il 2024.

QUATTRO POTENZIALI PUNTI DI APPOGGIO PER L’AZIONARIO EMERGENTE


Analizzando le implicazioni di questo scenario per l’azionario emergente, Wilson sottolinea quattro potenziali punti di appoggio nel 2023: l’abbandono della politica zero-Covid in Cina, la disinflazione globale, la stabilizzazione o il deprezzamento del dollaro, e infine valutazioni che ora prezzano aspettative di utili deboli a breve termine. In particolare l’esperto di Schroders ritiene che la Cina potrebbe registrare una ripresa ciclica dopo la pressione causata dalla politica zero-Covid e dalle tensioni nell’immobiliare, con il passaggio a uno stato endemico che ridurrà significativamente il rischio di una pressione macro persistente.

VENTI CONTRARI RIMANGONO IN CINA


Per quanto riguarda l’immobiliare, le autorità stanno fornendo gradualmente sostegno. I venti contrari rimangono, ricorda Wilson, la crescita globale peserà sulle esportazioni nel 2023, mentre il passaggio a una politica di Covid endemica porterà a ondate di uscita man mano che si stabilirà l’immunità di gregge. Più in generale, Schroders prevede una disinflazione globale fino al 2023, che migliorerà i tassi d’interesse reali fornendo sostegno alle valute emergenti, che appaiono ampiamente a buon mercato.

IL DOLLARO PIU DEBOLE DOVREBBE AIUTARE


Il cambio effettivo reale del dollaro, vale a dire rispetto a una media ponderata di altre valute, è costoso rispetto allo storico e potrebbe continuare a diminuire se aumenta la convinzione che la Fed si stia muovendo con successo per ristabilire l’inflazione e che le aspettative abbiano raggiunto il picco. Un dollaro più morbido, secondo Wilson, dovrebbe consentire alle valute degli emergenti di riprendersi, alleviando la pressione sulle Banche Centrali e sulle condizioni finanziarie.

VALUTAZIONI CONVENIENTI, POSSONO OFFRIRE OPPORTUNITÀ


Infine giocano a favore dell’azionario emergente valutazioni relativamente convenienti, e riflettono una più difficile prospettiva degli utili, il che può a breve termine rappresentare opportunità di investimento. Per questo Schroders ha iniziato a distribuire liquidità in titoli che ritiene offrano ora punti di ingresso interessanti, in particolare società tecnologiche della Corea del Sud e di Taiwan che offrono una buona crescita strutturale. Le valutazioni azionarie sono ampiamente a buon mercato rispetto allo storico e una ripresa delle valute emergenti migliorerebbe i rendimenti per gli investitori in dollari, conclude Wilson.
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