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Schroders: la crisi italiana farà salire la volatilità e metterà alla prova la Bce

Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders vede la leader di FdI Meloni in rotta di collisione con la UE, il che preoccupa gli investitori, mette a rischio i fondi europei e complica le cose alla Bce

di Virgilio Chelli 23 Luglio 2022 15:00
financialounge -  Azad Zangana crisi di governo Schroders

La BCE dovrebbe continuare ad aumentare i tassi di interesse a un ritmo costante e accelerato per ridurre il rischio di radicamento dell'inflazione. Il tasso di interesse di rifinanziamento principale dovrebbe raggiungere l'1% entro fine anno ma ora sembra che un obiettivo dell'1,5% possa essere più appropriato. Gli sconvolgimenti politici in Italia reintrodurranno la volatilità dei mercati e metteranno sicuramente alla prova la determinazione della BCE su quando, più che se, interverrà per salvare ancora una volta l'Italia.

FINE DEI TASSI NEGATIVI


Sono le conclusioni dell’analisi su BCE, crisi politica italiana e prospettive per l'Europa di Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist di Schroders, che sottolinea che la BCE ha optato per un aumento più aggressivo di 50 punti. Una mossa è storicamente significativa in quanto pone fine all'era dei tassi negativi, iniziata in modo controverso nell'estate del 2014. La BCE ha motivato l'aumento con i preoccupanti sviluppi inflazionistici, compreso il deprezzamento dell'euro.

SCESI EURO E RENDIMENTI


La direzione dei tassi è chiara ma non il punto di arrivo, scrive Zangana facendo notare che nonostante la mossa più da falco l'euro è sceso rispetto al rally iniziale, mentre i rendimenti dei titoli di Stato sono anch'essi scesi, causando preoccupazioni. Potrebbe essere dovuto al fatto che ha di fatto annullato la precedente promessa di aumentare di 50 punti a settembre se l'inflazione non fosse migliorata. Il linguaggio non esclude un altro aumento simile o addirittura maggiore, ma aumenta il rischio che a settembre i tassi restino esattamente dove erano previsti in precedenza.

COMPROMESSO NELLA BCE


L'orientamento più dovish potrebbe essere parte del compromesso nel Direttivo per un aumento più rapido. Le prossime mosse dipenderanno dai dati. La presidente Christine Lagarde ha ammesso che il comitato non sa quale sarà il punto di arrivo, ovvero il “tasso terminale”, ma solo che i tassi sono destinati a salire ancora. Uno dei vincoli all'aumento è l'impatto sugli Stati più deboli, con l'Italia in particolare al centro dell'attenzione perché gli investitori chiedono un rendimento più alto per compensare fondamentali più rischiosi, soprattutto dopo che la fine del QE.

INVESTITORI NON IMPRESSIONATI DAL TPI


Il nuovo TPI, il Transmission Protection Instrument, sarà utilizzato per bloccare l'allargamento degli spread. Per scoraggiare verosimili battaglie legali è stata aggiunta una lunga lista di criteri e "salvaguardie" ma alla fine la discrezionalità spetta alla BCE. Secondo Zangana ciò che conta per gli investitori è che al momento non è stato posto alcun limite all'uso del TPI e non ci sono impegni sulle dimensioni del fondo. Dalla reazione del mercato sembra che gli investitori non siano rimasti impressionati.

SITUAZIONE PRECIPITATA IN ITALIA


La BCE spera che il TPI sia simile al programma di operazioni monetarie definitive, strumento creato da Mario Draghi nel 2012 per aiutare i governi periferici e che alla fine si è riusciti a non utilizzare. Il ruolo di Draghi nell'aiutare la crisi del debito italiano era iniziato più di dieci anni fa, ma ora volge al termine. Gli investitori si sono concentrati molto sulla risposta della BCE in seguito al precipitare della situazione politica in Italia.

MELONI SI SCONTRERÀ CON LA UE


L'aspetto negativo delle elezioni anticipate è che probabilmente ridurranno il tempo per redigere il bilancio per cui è improbabile che siano apportate modifiche significative fiscali e di spesa, il che potrebbe mettere a rischio lo sblocco della prossima tranche di finanziamenti del NextGenEU. La leader di FdI Giorgia Meloni, favorita per diventare prossimo premier, si scontrerà sicuramente con l'UE, il che preoccupa gli investitori. Secondo Zangana non è la direzione migliore nel momento in cui l'UE offre circa il 5% del PIL italiano in nuovi finanziamenti per gli investimenti e la BCE sovvenziona pesantemente il debito italiano.
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