La strategia
AB: come costruire un portafoglio azionario a prova di volatilità
Kent Hargis e Sammy Suzuki, Co-Chief Investment Officers–Strategic Core Equities di AllianceBernstein, spiegano che bisogna andare oltre i classici titoli difensivi e puntare su qualità e valutazioni, anche nel tech
di Virgilio Chelli 29 Maggio 2022 09:30
Quest’anno tre potenti forze hanno scatenato una tempesta di volatilità sui mercati azionari. Le speranze di una ripresa accelerata dopo due anni di pandemia sono sfumate drammaticamente a inizio 2022 e la netta impennata dell’inflazione sta minacciando la crescita globale. L’invasione russa dell’Ucraina ha peggiorato la situazione e aggravato i rischi geopolitici. E ora che le banche centrali alzano i tassi si teme che un errore di valutazione possa gettare il mondo in una fase di stagflazione e trainare ulteriormente al ribasso le quotazioni.
Secondo Kent Hargis e Sammy Suzuki, Co-Chief Investment Officers–Strategic Core Equities di AllianceBernstein, i mercati stanno cercando di scontare le conseguenze sulle singole aziende. Nette oscillazioni sono frequenti e l’indice S&P 500 si è mosso al rialzo o al ribasso di oltre l’1% in ben 44 sedute. La volatilità dovrebbe rimanere elevata e la tentazione di ridurre l’esposizione azionaria potrebbe essere forte. Ma in questo modo, avvertono i due esperti di AllianceBernstein, gli investitori rinuncerebbero a un ampio potenziale di rendimento. Quando i rischi caleranno, i mercati azionari potrebbero recuperare terreno.
Ridurre il rischio azionario in questo contesto non è semplice ma neanche impossibile, se si utilizza un approccio disciplinato. Vale a dire, sottolineano Hargis e Suzuki, concentrandosi sui titoli di qualità con modelli stabili e valutazioni interessanti, con cui creare portafogli più resistenti alla volatilità in grado di sfruttare il potenziale di recupero a lungo termine. Una prima indicazione è contrastare l’inflazione con la qualità. In base alla ricerca di AllianceBernstein, le aziende nel primo quintile dei titoli USA che rientrano nel nostro universo di qualità, stabilità e prezzo hanno avuto un andamento migliore rispetto al mercato nei periodi di inflazione estremamente elevata.
Le misure di redditività, come il rendimento delle attività o il rendimento sul capitale investito, sono indicatori di qualità importanti e anticipano in maniera attendibile il potenziale di utile futuro. Analogamente, le aziende che dimostrano una disciplina a livello di capitale saranno premiate in un contesto di tassi in aumento. Le aziende orientate alla crescita di qualità hanno modelli di business di successo e utili sostenibili. I beni immateriali come marchi, cultura, R&D e brevetti sono anch’essi importanti in tempi di crisi e supportano gli utili derivanti da fattori di crescita stabili attraverso i cicli.
Tutelare i portafogli dalle tensioni geopolitiche è difficile, sono rischi intrinsecamente imprevedibili e possono avere effetti sorprendenti. Prevederli non è una strategia di investimento prudente, avvertono Hargis e Suzuki, mentre occorre focalizzarsi sui titoli che hanno andamenti più prevedibili a livello di utili, anche in tempi difficili. La ricerca di AllianceBernstein indica che col tempo queste aziende tendono a sovraperformare il mercato con un profilo di rischio migliore, regalando stabilità al portafoglio.
Le aziende stabili spesso non coincidono con i tipici titoli difensivi. La tecnologia ad esempio non è mai stata considerata un segmento difensivo, eppure oggi alcune aziende tech offrono servizi così integrati nell’infrastruttura dati globale da esibire utili e performance affidabili quanto le utility, tradizionalmente più difensive. I due esperti di AllianceBernstein sottolineano che anche gli enabler di tecnologie sono un pezzo importante del puzzle, perché forniscono hardware, software e servizi essenziali per gestire le crisi macro e geopolitiche. I tecnologici a forte crescita non hanno invece caratteristiche difensive, e molti quest’anno hanno sofferto forti vendite.
Infine, il focus sulla valutazione aiuta a ridurre il rischio. Se sono troppo costosi, i titoli stabili vanno evitati Quando si costruisce un portafoglio azionario difensivo bisogna guardare alle valutazioni, che possono essere messe a rischio dall’aumento dei tassi. In conclusione, gli esperti di AllianceBernstein sottolineano che focalizzarsi su queste caratteristiche è fondamentale per creare un portafoglio in grado di perdere meno terreno rispetto al mercato in fase di crisi.
In questo modo, cali più moderati si tradurranno in recuperi delle perdite più rapidi quando il mercato rimbalzerà. In tempi come questi, in cui le prospettive sono così nebulose, è difficile prevedere il punto d’inflessione. Mantenere un portafoglio ragionato di titoli stabili di aziende di qualità può aiutare a garantire miglioramenti futuri per gli investitori.
SBAGLIATO RIDURRE L’ESPOSIZIONE AZIONARIA
Secondo Kent Hargis e Sammy Suzuki, Co-Chief Investment Officers–Strategic Core Equities di AllianceBernstein, i mercati stanno cercando di scontare le conseguenze sulle singole aziende. Nette oscillazioni sono frequenti e l’indice S&P 500 si è mosso al rialzo o al ribasso di oltre l’1% in ben 44 sedute. La volatilità dovrebbe rimanere elevata e la tentazione di ridurre l’esposizione azionaria potrebbe essere forte. Ma in questo modo, avvertono i due esperti di AllianceBernstein, gli investitori rinuncerebbero a un ampio potenziale di rendimento. Quando i rischi caleranno, i mercati azionari potrebbero recuperare terreno.
TITOLI DI QUALITÀ CON POTENZIALE DI RECUPERO
Ridurre il rischio azionario in questo contesto non è semplice ma neanche impossibile, se si utilizza un approccio disciplinato. Vale a dire, sottolineano Hargis e Suzuki, concentrandosi sui titoli di qualità con modelli stabili e valutazioni interessanti, con cui creare portafogli più resistenti alla volatilità in grado di sfruttare il potenziale di recupero a lungo termine. Una prima indicazione è contrastare l’inflazione con la qualità. In base alla ricerca di AllianceBernstein, le aziende nel primo quintile dei titoli USA che rientrano nel nostro universo di qualità, stabilità e prezzo hanno avuto un andamento migliore rispetto al mercato nei periodi di inflazione estremamente elevata.
BUSINESS DI SUCCESSO E UTILI SOSTENIBILI
Le misure di redditività, come il rendimento delle attività o il rendimento sul capitale investito, sono indicatori di qualità importanti e anticipano in maniera attendibile il potenziale di utile futuro. Analogamente, le aziende che dimostrano una disciplina a livello di capitale saranno premiate in un contesto di tassi in aumento. Le aziende orientate alla crescita di qualità hanno modelli di business di successo e utili sostenibili. I beni immateriali come marchi, cultura, R&D e brevetti sono anch’essi importanti in tempi di crisi e supportano gli utili derivanti da fattori di crescita stabili attraverso i cicli.
PREVEDERE I RISCHI GEOPOLITICI NON È UNA STRATEGIA
Tutelare i portafogli dalle tensioni geopolitiche è difficile, sono rischi intrinsecamente imprevedibili e possono avere effetti sorprendenti. Prevederli non è una strategia di investimento prudente, avvertono Hargis e Suzuki, mentre occorre focalizzarsi sui titoli che hanno andamenti più prevedibili a livello di utili, anche in tempi difficili. La ricerca di AllianceBernstein indica che col tempo queste aziende tendono a sovraperformare il mercato con un profilo di rischio migliore, regalando stabilità al portafoglio.
ANCHE I TECH POSSONO OFFRIRE PROTEZIONE
Le aziende stabili spesso non coincidono con i tipici titoli difensivi. La tecnologia ad esempio non è mai stata considerata un segmento difensivo, eppure oggi alcune aziende tech offrono servizi così integrati nell’infrastruttura dati globale da esibire utili e performance affidabili quanto le utility, tradizionalmente più difensive. I due esperti di AllianceBernstein sottolineano che anche gli enabler di tecnologie sono un pezzo importante del puzzle, perché forniscono hardware, software e servizi essenziali per gestire le crisi macro e geopolitiche. I tecnologici a forte crescita non hanno invece caratteristiche difensive, e molti quest’anno hanno sofferto forti vendite.
LE VALUTAZIONI SONO IMPORTANTI
Infine, il focus sulla valutazione aiuta a ridurre il rischio. Se sono troppo costosi, i titoli stabili vanno evitati Quando si costruisce un portafoglio azionario difensivo bisogna guardare alle valutazioni, che possono essere messe a rischio dall’aumento dei tassi. In conclusione, gli esperti di AllianceBernstein sottolineano che focalizzarsi su queste caratteristiche è fondamentale per creare un portafoglio in grado di perdere meno terreno rispetto al mercato in fase di crisi.
PORTAFOGLIO RAGIONATO DI TITOLI STABILI
In questo modo, cali più moderati si tradurranno in recuperi delle perdite più rapidi quando il mercato rimbalzerà. In tempi come questi, in cui le prospettive sono così nebulose, è difficile prevedere il punto d’inflessione. Mantenere un portafoglio ragionato di titoli stabili di aziende di qualità può aiutare a garantire miglioramenti futuri per gli investitori.