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La giornata dei mercati

Le Borse Europee perdono colpi nel finale, rally sempre meno probabile

Intanto il prezzo del gas in Europa è tornato a livelli pre-guerra in Ucraina mentre il rendimento del Bund tedesco è ai massimi pre-crisi del debito. Continuano anche a pesare i timori di recessione globale nel 2023

di Virgilio Chelli Aggiornato al 28/12/2022 17:20
financialounge -  borse la giornata dei mercati mercati

28/12/2022 17:20


Le principali piazze finanziarie europee scivolano in territorio negativo alle battute finali con perdite intorno al mezzo punto percentuale, con l’FTSE Mib italiano che si allontana dalla soglia dei 24.000 punti. I mercati azionari sono frenati dall’ondata di vendite ’sull'obbligazionario globale che hanno portato il rendimento del Bund Tedesco a 10 anni al 2,5%, il livello più alto dal 2011, prima che deflagrasse la crisi del debito sovrano europeo. Il prezzo del gas è invece tornato in Europa a livelli precedenti l’aggressione russa dell’Ucraina, anche se sempre elevati rispetto alle medie storiche.

I rendimenti dei bond salgono su timori che la riapertura della Cina possa aggiungere pressione all’ondata di inflazione globale mentre gli investitori continuano a temere una recessione planetaria in arrivo nel 2023, data la continua postura restrittiva delle principali banche centrali. Intanto, con due sole sedute che mancano a fine 2022, si allontanano ancora le speranze di un tradizionale rally di fine anno che accompagni i mercati nel 2023 su una nota positiva.

A questo punto, da inizio anno, sia l’indice pan-europeo STOXX 600 che il tedesco DAX 40 stanno viaggiando verso una contrazione di oltre il 12% per l’intero 2022, il calo più ampio dal 2018 ma decisamente più contenuto di quello sofferto da Wall Street, che è stata appesantita da un nuovo dato negativo sul mercato immobiliare.

28/12/2022 15:40


Le principali piazze finanziarie europee continuano a oscillare attorno alla linea di parità, frenate dall’ondata di vendite sull'obbligazionario globale che hanno portato il rendimento del Bund Tedesco a 10 anni a superare il 2,5% al livello più alto dal 2011, prima che deflagrasse la crisi del debito sovrano europeo. Il prezzo del gas è invece tornato in Europa a livelli precedenti l’aggressione russa dell’Ucraina, anche se sempre elevate rispetto alle medie storiche.

I rendimenti dei bond salgono su timori che la riapertura della Cina possa aggiungere pressione all’ondata di inflazione globale mentre gli investitori continuano a temere una recessione planetaria in arrivo nel 2023, data anche la continua postura restrittiva delle principali banche centrali. Intanto stanno sfumando le speranze di un tradizionale rally di fine anno che accompagni i mercati nel 2023 su una nota positiva.

A questo punto, da inizio anno, sia l’indice pan-europeo STOXX 600 che il tedesco DAX 40 stanno viaggiando verso una contrazione di oltre il 12% nell’intero 2022, il calo più ampio dal 2018 ma decisamente più contenuto di quello sofferto da Wall Street, che oggi ha aperto con i tre principali indici appena in rialzo di pochi decimali. Piazza Affari si muove in linea con le altre Borse europee con l’indice FTSE Mib che oscilla intorno alla parità, sempre sotto quota 24.000 punti.
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