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Focus sull'inflazione

J.P. Morgan: la ripartenza europea attira capitali e favorisce l’euro sul dollaro

Il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management rileva che nonostante il differenziale dei tassi e la minor inflazione i flussi di capitale continuano a sostenere l’euro

di Virgilio Chelli 26 Maggio 2021 15:35
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La ripresa economica post-pandemia in Europa è stata più lenta rispetto a quella statunitense, ma al momento il divario si è ridotto, e questo depone a favore dell’euro. Questo dovrebbe far migliorare la fiducia degli investitori obbligazionari, perché l’accelerazione delle campagne vaccinali e la forte volontà politica di riaprire per la stagione turistica estiva, dovrebbe far attenuare le restrizioni in Europa. Questo si è già riflesso infatti nella convergenza registrata tra Europa e Stati Uniti sia nei mercati dei tassi che in quelli valutari.

INFLAZIONE USA PIU’ FORTE CHE IN EUROPA


Ma, avverte il Bond Bulletin settimanale a cura dal team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, gli investitori hanno ragione a dubitare che i tassi d’interesse europei possano continuare a recuperare rispetto a quelli statunitensi allo stesso ritmo. Questo perché l’inflazione dovrebbe rallentare in Europa, mentre gli Stati Uniti hanno appena registrato un’impennata dei prezzi. La Fed ha ribadito la convinzione che l’inflazione sia transitoria lasciando intendere che la normalizzazione dei tassi non sia ancora in agenda. La ripresa dovrebbe continuare a favorire l’euro fino a che i flussi finanziari si dirigono verso l’Europa e il Dollaro fa i conti con l’incertezza dei fondamentali.

POLITICHE MONETARIE DIVERGENTI


Questa situazione, secondo il Bond Bulletin del team di J. P. Morgan AM, potrebbe generare orientamenti di politica monetaria divergenti e stabilizzare maggiormente i tassi in Europa, con conseguenze anche per i mercati valutari. Ipotizzando che la Fed mantenga l’orientamento espansivo, l’euro dovrebbe infatti continuare ad apprezzarsi rispetto al dollaro, in quanto i rendimenti reali restano molto bassi negli Stati Uniti, e devono fare i conti con fondamentali a lungo termine incerti, in particolare con i deficit gemelli della bilancia delle partite correnti e del bilancio federale.

ESAURITO IL RIALZO DEI TASSI IN EUROPA


Il Bond Bullettin nota che in Europa i tassi d’interesse hanno subito variazioni significative con la campagna vaccinale, i rendimenti dei Bund tedeschi sono saliti a -0,10% da -0,29% di fine marzo, mentre lo spread con i corrispondenti rendimenti decennali statunitensi si è ridotto dal 2,03% all’1,74%. Anche i mercati valutari hanno cominciato a scontare la convergenza tra campagna vaccinale e ripresa economica, come evidenzia l’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro, passato da 1,17 a 1,22. La mancanza di inflazione persistente in Europa suggerisce che i tassi possano già avere concluso il rialzo, ma il team di J. P. Morgan AM si dice certo che finché non ci saranno intoppi in Europa, l’Euro dovrebbe continuare a rafforzarsi, visti i deboli fondamentali del dollaro e i fattori tecnici favorevoli all’euro.

FLUSSI DI CAPITALI FAVOREVOLI


Il Bond Bullettin sottolinea in conclusione che l’Euro è sostenuto da un contesto favorevole di flussi di capitali verso l'Eurozona  alimentati da investitori esteri che cercano di convertire la liquidità in Euro per acquistare attivi europei e iniziare a posizionarsi per la ripresa della regione. In base al monitoraggio condotto da J. P. Morgan AM, da inizio anno l’azionario europeo ha registrato afflussi per oltre 10 mld di euro, equivalenti al 2% del patrimonio gestito, di cui quasi la metà solo a maggio.
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