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Investire in azioni

Small cap, A-share e banche italiane le opzioni per la gestione attiva

Mentre la marcia ESG continua le valutazioni azionarie restano alte. Ci sono ancora opportunità da selezionare nelle small cap, nelle A-share cinesi, nei mercati emergenti, e nelle banche italiane

di Leo Campagna 22 Febbraio 2021 10:56
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GESTIONE ATTIVA PER INDIVIDUARE OPPORTUNITÀ DI ALFA


Il sondaggio annuale sui fund selector di Natixis Investment Managers indica, come maggiori rischi di portafoglio, la volatilità (segnalata dal 49% degli intervistati), i tassi negativi (39%), l’inflazione (37%), una stretta del credito (34%) e problemi di liquidità (25%). Per quanto riguarda invece le preferenze, il 61% del campione ritiene che le small-cap siano avvantaggiate sulle large-cap, mentre il 66% è convinto che i portafogli con un posizionamento aggressivo supereranno quelli difensivi e il 60% che i mercati emergenti batteranno quelli sviluppati. In quest’ultimo caso, i paesi in via di sviluppo vengono ora ritenuti dal 65% degli intervistati più interessanti rispetto a prima del Covid-19. “L’incertezza alimenta i timori di bolla sui mercati. I fund selector intervistati interpretano però il rischio di mercato come un’opportunità, pur riconoscendo l’importanza di un’attenta analisi al fine di individuare occasioni di alfa (extra rendimento) per gli investitori”, dichiara, nell’articolo “Le opportunità sui mercati secondo i professionisti dell’investimento”, Matt Shafer, EVP, Head of Wholesale & Retail Distribution, Natixis Investment Managers.

FOCUS SUI TITOLI CON ALTI DIVIDENDI


Per quanto riguarda le valutazioni, se è vero che, in generale, le azioni non sono attualmente a buon mercato rispetto ai prezzi storici, è altrettanto vero che i titoli a dividendo ad alto rendimento sono una delle poche aree del mercato azionario vicine alle loro medie storiche. “Al momento, il rapporto prezzo/utili (p/e) di questi titoli è di 12,9 volte i profitti attesi entro i prossimi 12 mesi, un livello pari alla loro media storica decennale e molto più ragionevole rispetto al mercato azionario più ampio, che scambia a 18,2 volte gli utili futuri contro una media decennale di 14,2. Nel caso invece dei titoli growth globali, la valutazione è pari a 3,7 volte le vendite a 1 anno rispetto a solo 1,5 volte per le azioni globali ad alto rendimento”, specifica nell’articolo “Ecco perché i titoli con dividendi alti restano una scelta interessante” il Team Investimenti di Fineco Asset Management.

ECONOMIA CINESE IN CRESCITA ANCHE NEL 2021


L’Ufficio Nazionale di Statistica cinese ha certificato una traiettoria di crescita dell’economia del colosso asiatico cominciata dopo la fase più acuta della crisi Covid-19. Un recupero straordinario, propiziato da misure drastiche in risposta al virus, che i Paesi occidentali hanno poi imitato da metà marzo in poi. Grazie a queste misure rapide, la Cina è uscita prima degli altri Paesi dalla crisi pandemica con una ripresa delle attività produttive cominciata nella tarda primavera. “Negli ultimi mesi del 2020, la crescita è stata guidata soprattutto da produzione industriale ed esportazioni di materiale sanitario per l’emergenza Covid-19. Ci aspettiamo però che la crescita prosegua nel 2021 con una forte ripresa dei consumi domestici”, spiegano nell’articolo “Come investire sulla crescita dell’economia cinese” gli esperti di Euromobiliare SGR.

OUTLOOK POSITIVO PER LE A-SHARE CINESI


Restando in Cina, il mercato delle A-share è ampio e molto liquido, ed offre significative opportunità di generare alfa, ma l’esposizione andrebbe aumentata in situazioni di correzione, in particolare in caso di de-leveraging al dettaglio, con il possibile ribasso che sarà probabilmente limitato. Il suggerimento è contenuto nell’articolo “Azionario cinese, entrare sulle correzioni delle A-Share”, in cui Rob Mumford, Portfolio Manager nel team Emerging Markets Equity di GAM Investments, ribadisce l’outlook positivo sulla Cina. L’esperto tuttavia avverte che la grande liquidità immessa a lungo dalle autorità ha portato a sacche di esuberanza nel mercato interno che devono indurre l’investitore ad attenzione per evitare le bolle. La visione di GAM sulla Cina resta comunque positiva e poggia su quattro pilastri: tassi di crescita eccellenti, potenza di fuoco per sostenere la crescita, miglioramento della qualità della crescita e valutazioni ragionevoli.

FOCUS SULLE BANCHE ITALIANE


In tema di valutazioni ragionevoli Bank of America (BofA) Securities vede un impatto positivo del calo dello spread che ha accompagnato l’arrivo del nuovo governo Draghi soprattutto sulle azioni bancarie, che beneficeranno anche del ritorno alla cedola. Come dire che i titoli bancari italiani sono da comprare. Secondo BofA Securities la caduta dello spread tra BTP e Bund che ha accompagnato l’arrivo del governo di Mario Draghi avrà l’effetto di ridurre il COE, vale a dire il Cost of Equity, beneficiando in particolare i titoli azionari del comparto finanziario che dovrebbero essere premiati con valutazioni più elevate. In quanto detentrici di grandi importi di BTP in portafoglio, le banche, si legge nell’articolo “Bank of America: con Draghi premier comprare i titoli delle banche italiane”, dovrebbero infatti registrare una riduzione del beta, vale a dire l’esposizione alle oscillazioni del mercato, con un effetto positivo sulle quotazioni destinato ad essere amplificato una volta che saranno eliminate le restrizioni ai dividendi, secondo BofA entro fine anno.

LA MARCIA ESG CONTINUA


Intanto, con la pandemia, il trend che ha dimostrato davvero tutta la sua forza è stato quello dell’investimento responsabile. Alla fine del 2020, gli asset detenuti dai fondi ESG globali hanno superato i 13mila miliardi di dollari. Il Covid-19 ha messo a nudo le disuguaglianze sociali ed economiche e messo in guardia i governi sulla necessità di uno sforzo globale per affrontare le minacce del cambiamento climatico. Europa, Stati Uniti e Cina sono impegnati a raggiungere obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni, nel solco più generale del cammino verso un capitalismo responsabile, capace di dare priorità agli stakeholder rispetto agli azionisti e ai criteri ESG rispetto agli utili. Come illustrato nell’articolo “La pandemia ha mandato in soffitta i vecchi schemi monetari e fiscali”, secondo Pictet Asset Management è un trend che nessun investitore può permettersi di ignorare.

COME AFFRONTARE IL GREENWASHING


All’interno del tema ESG la pratica in cui un’azienda esagera deliberatamente le sue credenziali “green” è un fenomeno dilagante. Secondo Andrew Mason, Stewardship Director di Aberdeen Standard Investments, per riconoscere il greenwashing e tenersene alla larga è necessario un accurato lavoro e un’analisi approfondita, sostenuti da una valutazione e un’indagine continue. “Oggi un’azienda nel dichiarare la propria impronta non può basarsi unicamente su punti di vista qualitativi non supportati da misure quantitative. Al contempo sono importanti i termini in cui istituzionalizza la sostenibilità. Ad esempio, se si stabilisce che il consiglio di amministrazione supervisioni le questioni green oppure se si collega la remunerazione dei dirigenti alla riduzione delle emissioni di carbonio”, spiega nell’articolo “Ecco come riconoscere ed evitare il greenwashing“ lo Stewardship Director di Aberdeen Standard Investments.
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