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Misure europee

Dal 4 gennaio i conti correnti non possono più essere in rosso

Scattano le nuove norme dell’Eba: senza sufficiente liquidità nei portafogli, non saranno più consentiti gli addebiti automatici

di Matia Venini 4 Gennaio 2021 09:15
financialounge -  Banca d'Italia banche conto corrente default

Da lunedì 4 gennaio i conti correnti non potranno più essere in rosso: se i clienti delle banche, privati o imprese, non avranno sufficiente liquidità nei loro portafogli, non saranno più consentiti gli addebiti automatici sui loro conti, con conseguente stop dei pagamenti di utenze, stipendi, contenuti previdenziali, rate di finanziamenti. La misura fa parte delle nuove norme dell’Autorità Bancaria Europea (Eba), in vigore formalmente dal 1 gennaio, ma efficaci dal 4 .

UN PROBLEMA PER LE PMI


Le nuove norme dell’Eba prevedono inoltre lo stop alle compensazioni tra linee di credito e il raddoppio della durata del default da tre a sei mesi per la clientela. Misure che potrebbero creare danni enormi per le piccole e medie imprese, per le quali la gestione morbida dei rapporti con le banche è spesso essenziale, anche se gli istituti sono orientati, almeno all’inizio, a non stringere troppo la cinghia, specie verso i clienti conosciuti. Se fino allo scorso 31 dicembre un debitore era considerato fallito se aveva pagamenti arretrati per più di tre mesi in misura pari al 5% del suo debito, ora questa percentuale scende all’1%, fino a un debito massimo di 100 euro per le famiglie e di 500 euro per le imprese.

LE CONSEGUENZE DEL DEFAULT


Se il cliente non pagherà i propri debiti per più di tre mesi, verrà identificato come cattivo pagatore, tutta la sua esposizione verso la banca verrà classificata come “non performing loan” e sarà segnalato alla centrale rischi. Infine, secondo quanto stabilito dalle nuove norme dell’Eba, dopo la regolarizzazione dei pagamenti, il cliente rimarrà in stato di default per altri 90 giorni.

LE RASSICURAZIONE DI BANKITALIA


Secondo la Banca d’Italia la nuova definizione di default non introduce il divieto agli istituti di consentire sconfinamenti ai clienti: nel rispetto delle proprie policy le banche potranno permettere utilizzi del conto oltre la disponibilità o il limite di fido. Per Bankitalia inoltre se un debitore verrà classificato a default in base ai nuovi parametri, non significa che verrà indicato automaticamente alla Centrale dei Rischi: gli intermediari potranno segnalare un cliente in sofferenza solo quando riterranno che abbia gravi difficoltà, non temporanee, a restituire il suo debito.
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