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Dati Istat

Il 23% delle imprese chiuse a causa del Covid non riaprirà dopo la fine della crisi

Tra le attività che presentano la più alta incidenza di chiusura quelle sportive e di intrattenimento. Le aziende del Mezzogiorno più a rischio: il 31% non alzerà più la saracinesca

di Matia Venini 14 Dicembre 2020 15:48
financialounge -  Covid-19 imprese istat Post Covid

Cosa rimarrà del tessuto produttivo del Paese quando finirà la crisi dovuta al Covid-19? Una domanda a cui ha provato a rispondere l’Istat, che ha redatto un report sull’attività delle imprese durante la pandemia, intervistando tra ottobre e novembre oltre un milione di attività. Dalla ricerca dell’istituto di statistica emerge che delle 73mila aziende che hanno chiuso, 17mila (il 23%) non riapriranno neanche al termine della crisi sanitaria.

I SETTORI PIÙ IN CRISI


Tra le attività che presentano la più alta incidenza di chiusura quelle sportive e di intrattenimento si trovano al primo posto, seguite dai servizi alberghieri e ricettivi e dalle case da gioco. Uno dei settori che sta affrontando peggio il momento di crisi è quello della ristorazione, con circa 30mila imprese al momento chiuse delle quali 5mila non prevedono di riaprire, insieme a quello del commercio al dettaglio. Il 28,3% degli esercizi commerciali non alzerà più le saracinesche, contro l’11,3% delle imprese ricettive, il 14,6% delle attività sportive e di intrattenimento e il 17,3% delle imprese di servizi di ristorazione.

IL QUADRO GENERALE


Nella sua analisi l’Istat rileva che il 68,9% delle imprese è comunque in piena attività nonostante l’emergenza sanitaria, mentre il 23,9% è aperta con limitazioni in termini di spazi, orari e accesso della clientela e il 7,2% è chiusa. Le indagini dell’istituto di statistica fanno riferimento al periodo tra giugno e ottobre.

DIFFERENZE TRA NORD, CENTRO E SUD


Dalla ricerca risulta inoltre un’evidente disparità tra le diverse aree geografiche del Paese. Più della metà delle imprese infatti si trova al Nord (il 52,7%), il 21,5% al Centro e il 25,9% al Sud. Inoltre le attività del Mezzogiorno sono quelle più a rischio di chiusura definitiva: il 31,9% delle aziende non operative, pari a 6mila, prevede di non riaprire.
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