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Turismo in crisi

Vacanze di Natale “congelate” per almeno sei italiani su dieci

Propensione a viaggiare quasi ai livelli dello scorso aprile: italiani spaventati dalla pandemia e dalla scarsa flessibilità nelle prenotazioni

di Antonio Cardarelli 9 Novembre 2020 13:06
financialounge -  italia turismo

Gli italiani non hanno molta voglia (o possibilità) di partire per le vacanze durante il periodo natalizio. Sei intervistati su dieci non prendono neanche in considerazione l’ipotesi di fare un viaggio, almeno secondo la ricerca condotta mensilmente da Swg per conto di Confturismo-Confcommercio.

PROPENSIONE AL VIAGGIO QUASI AL MINIMO


La propensione a viaggiare è scesa a 49 punti su una scala di 100: si tratta del peggior risultato in sei anni di rilevazione se si escludono i 44 punti rilevati lo scorso aprile, quando l’Italia era in pieno lockdown nella fase peggiore della pandemia. Il basso indice di fiducia del viaggiatore italiano, calcolato sulla base di interviste effettuate alla fine di ottobre, va a inserirsi in un quadro estremamente pesante per il turismo.

PERDITE PER 100 MILIARDI DI EURO


In cinque mesi mancano all’appello poco meno di 50 milioni di arrivi e 153,5 milioni di presenze, per una perdita di almeno 100 miliardi di euro (stima Cst Firenze per Assoturismo Confesercenti). La leggera ripresa dei flussi interni ad agosto e settembre non è bastata ad alleviare le perdite, anche a causa della ridotta capacità di spesa dei vacanzieri, che spesso hanno ripiegato su soggiorni brevi.

NIENTE SETTIMANA BIANCA PER 6 ITALIANI SU 10


Sei Italiani su dieci non prendono nemmeno in considerazione l’ipotesi di fare una vacanza da qui a fine anno a causa della paura della pandemia, come afferma il 64% degli intervistati. Un timore che potrebbe ripercuotersi anche sulle vacanze estive 2021. “Uno scenario – secondo Confturismo-Confcommercio – dettato dall’emotività e dall’incertezza ma che, se confermato, farebbe saltare il business del settore per le settimane bianche, Carnevale e Pasqua: sarebbe il punto di non ritorno”.

MAGGIORE FLESSIBILITÀ


Dalle risposte degli intervistati emerge la richiesta di flessibilità nei contratti di acquisto dei servizi turistici – quindi possibilità di cancellare senza penali fino all’ultimo momento – e informazioni certe sulla sicurezza sanitaria della destinazione e del viaggio. Meno importante, in questa fase, l’aspetto economico come, ad esempio, bonus e deducibilità fiscale delle spese di viaggio.

REGOLE EUROPEE


“Efficace dunque risulterebbe l’adesione di tutti i Paesi Ue al ‘pacchetto Covid-19’ varato a ottobre dalla Commissione Europea, che include la raccomandazione per regole comuni sulle limitazioni agli spostamenti, un protocollo apposito per i controlli sanitari rapidi sui viaggiatori e sull’applicazione delle quarantene ed uno scambio di informazioni immediato e certificato sugli andamenti epidemiologici”, spiegano da Confturismo.
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