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Dopo i tagli alla produzione

Torna a salire il prezzo del petrolio

Le quotazioni del prezzo del petrolio crescono, dopo che Abu Dhabi ha comunicato tagli del 30% alla produzione in ottobre. A Piazza Affari bene i titoli petroliferi

di Fabrizio Arnhold 31 Agosto 2020 14:59

Il rialzo delle quotazioni del greggio sta supportando i titoli dell’energia. Il Wti ottobre è scambiato a 46,48 dollari al barile, mentre il Brent novembre è cresciuto dell’1,16%, arrivando a quota 46,34 dollari al barile. La risalita del petrolio è legata in parte all’ottimismo sulla ripresa della domanda ma soprattutto per il taglio alla produzione.

ABU DHABI RIDUCE L’OFFERTA


Questa mattina, come riportato da Reuters, Abu Dhabi National Oil Company ha comunicato ai suoi clienti la volontà di ridurre l’offerta di ottobre del 30%, in netto rialzo rispetto al taglio del 5% previsto per settembre, come comunicato dal governo degli Emirati Arabi Uniti, facendo seguito ai recenti accordi siglati dai Paesi Opec+.

L’EFFETTO URGAGANO LAURA


A dare vigore alle quotazioni del greggio anche la nuova fiducia degli investitori, dopo che l’uragano Laura della scorsa settimana ha risparmiato l’industria energetica statunitense da gravi danni. Molte aziende infatti hanno già ripreso l’attività nelle raffinerie, interrotta prima del passaggio dell’uragano.

DOLLARO DEBOLE


La debolezza del dollaro gioca un altro ruolo nell’avanzamento delle quotazioni del greggio. Il cambio euro/dollaro è ai minimi da 2 anni, a 1,1930. “Il petrolio probabilmente continuerà ad avanzare lentamente, non esplodendo improvvisamente al rialzo”, ha detto a Reuters l’analista di Oanda Jeffrey Halley, precisando che “le abbondanti scorte e la fragilità della ripresa limitano l’aumento dei prezzi”. A Piazza Affari, in mattinata i titoli petroliferi si sono messi in evidenza, in particolare Tenaris, Eni e Saipem.
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