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2050

Caccia al rendimento, asta record per il nuovo Btp trentennale

Ordini per 47 miliardi di euro per il titolo con scadenza settembre 2050, a un tasso annuo del 2,45%. Gli investitori puntano sui rendimenti interessanti offerti dal debito italiano

di Chiara Merico 16 Gennaio 2020 10:10

Ordini record per il nuovo Btp trentennale offerto agli investitori dal Tesoro: il titolo primo settembre 2050, a un tasso annuo del 2,45% - circa sei punti base di rendimento in più rispetto al trentennale già quotato - ha infatti ricevuto ordini per 47 miliardi di euro, che superano il precedente record di 41 miliardi messo a segno lo scorso anno.

BUONI RENDIMENTI


Le ragioni sono da ricercarsi nei buoni rendimenti del debito italiano, che superano anche quelli della Grecia; influisce inoltre la fortissima domanda globale degli investitori per i titoli di Stato. Gli addetti ai lavori parlano comunque di un risultato inatteso, dati i rischi di instabilità politica nel nostro Paese: sotto i riflettori c’è il voto in Emilia Romagna, che potrebbe pesare sul futuro del governo.

ITALIA ATTRAENTE AL NETTO DEI RISCHI


Tuttavia, sembra che per gli investitori abbia prevalso la ricerca di rendimento, in un contesto globale caratterizzato dall’ampia disponibilità di liquidità e dai tassi bassissimi. E L’Italia offre appunto rendimenti attraenti, anche al netto dei rischi politici. Inoltre, l’ipotesi che il nostro Paese possa uscire dall’euro resta comunque poco probabile.

ASTA RECORD ANCHE IN SPAGNA


Per questi motivi il Tesoro ha messo a segno un’asta record, mettendosi in scia a Spagna e Irlanda. Due giorni fa il nuovo collocamento di Bonos decennali, con un rendimento dello 0,50%, ha registrato ordini per 53 miliardi di euro. Il collocamento del nuovo titolo di Stato consentirà a via XX settembre di allungare la durata media del debito, diluendo i rischi futuri di rifinanziamento dati da scadenze troppo ravvicinate e frequenti.

DEBITO IN CALO


Per il ministero dell’Economia il risultato dell’asta rappresenta quindi un buon viatico in vista di nuove emissioni a lunga scadenza. Un’altra buona notizia è arrivata dal fronte del debito pubblico, che a novembre ha segnato un calo di 2,2 miliardi a 2.444,6 miliardi di euro
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