Brexit
Elezioni UK, ecco quale sarà l’impatto sui mercati
Legal & General Investment Management (LGIM): “L’economia britannica godrà di un rimbalzo nel breve termine. Per il 2020, il risultato elettorale riduce le possibilità di secondi referendum sull'adesione all'Ue e sull'indipendenza scozzese. Fari puntati su sterlina e titoli di Stato
14 Dicembre 2019 09:30

Le elezioni in Gran Bretagna sono state un trionfo per i Tory del premier Boris Johnson, che conquista la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Comuni. Il risultato dei laburisti di Corbyn è il peggiore dal 1935. La Brexit è sempre più vicina - “entro gennaio”, conferma il premier britannico -, l’unica forza vincente che si oppone è quella secessionista in Scozia. E a proposito di Brexit, come sarà? Ma, soprattutto, ci si interroga su quali impatti potrà avere sull’economia britannica.
La possibilità che il Regno Unito sia fuori dall’Europa entro poche settimane, quindi, adesso è sempre più concreta. “È probabile che l’economia del Regno Unito godrà di un rimbalzo nel breve termine, sebbene un ritorno ai livelli di crescita registrati nel 2013-2014 sembra improbabile”, commenta Hetal Mehta, senior european economist di Legal & General Investment Management (LGIM). “Per il 2020, il risultato elettorale riduce le possibilità di secondi referendum sull'adesione all'Ue e sull'indipendenza scozzese. Il clamore per quest'ultima, tuttavia, è probabile che cresca nei prossimi mesi alla luce dei forti risultati del Partito Nazionale Scozzese”.
Nessun aumento dei tassi in vista per la Banca di Inghilterra per due motivi: “L'inflazione al di sotto dell'obiettivo e le preoccupazioni persistenti sulla traiettoria del Regno Unito e delle economie globali. I mercati si stanno muovendo rapidamente sulla scia del risultato e impiegheranno un po' a stabilizzarsi”, spiega Sonja Laud, CIO di LGIM. Come reagirà la sterlina? “Prevediamo che la sterlina crescerà, anche se la maggior parte della dinamica che ci aspettavamo è avvenuta quando ieri sera è stato rilasciato l’exit poll”, continua Laud. “Sui titoli di Stato britannici (Gilts) riteniamo che i fattori globali abbiano maggiori probabilità di dominare il mercato. Sul fronte azionario, prevediamo che le azioni domestiche del Regno Unito probabilmente vedranno una sovraperformance nel breve termine”. E infine il credito: “A nostro avviso - conclude Laud - gli spread creditizi in sterline di tipo investment grade probabilmente si comprimeranno ulteriormente”.
L’accordo sui dazi, tra Usa e Cina, è importate tanto quanto l’esito della tornata elettorale britannica. “Anzi, è probabile che Donald Trump e Xi Jinping abbiano un impatto maggiore sul prezzo del debito del Regno Unito rispetto a quanto possano averlo Boris Johnson o Jeremy Corbyn”, precisa Chris Jeffery, head of rates and inflation di LGIM. È probabile che le elezioni esercitino il loro maggiore impatto in particolare sull'andamento dei titoli legati all'inflazione.
GLI IMPATTI MACRO: UN RIMBALZO NEL BREVE TERMINE
La possibilità che il Regno Unito sia fuori dall’Europa entro poche settimane, quindi, adesso è sempre più concreta. “È probabile che l’economia del Regno Unito godrà di un rimbalzo nel breve termine, sebbene un ritorno ai livelli di crescita registrati nel 2013-2014 sembra improbabile”, commenta Hetal Mehta, senior european economist di Legal & General Investment Management (LGIM). “Per il 2020, il risultato elettorale riduce le possibilità di secondi referendum sull'adesione all'Ue e sull'indipendenza scozzese. Il clamore per quest'ultima, tuttavia, è probabile che cresca nei prossimi mesi alla luce dei forti risultati del Partito Nazionale Scozzese”.
GLI IMPATTI SUI MERCATI: BOE, NESSUN RITOCCO AI TASSI
Nessun aumento dei tassi in vista per la Banca di Inghilterra per due motivi: “L'inflazione al di sotto dell'obiettivo e le preoccupazioni persistenti sulla traiettoria del Regno Unito e delle economie globali. I mercati si stanno muovendo rapidamente sulla scia del risultato e impiegheranno un po' a stabilizzarsi”, spiega Sonja Laud, CIO di LGIM. Come reagirà la sterlina? “Prevediamo che la sterlina crescerà, anche se la maggior parte della dinamica che ci aspettavamo è avvenuta quando ieri sera è stato rilasciato l’exit poll”, continua Laud. “Sui titoli di Stato britannici (Gilts) riteniamo che i fattori globali abbiano maggiori probabilità di dominare il mercato. Sul fronte azionario, prevediamo che le azioni domestiche del Regno Unito probabilmente vedranno una sovraperformance nel breve termine”. E infine il credito: “A nostro avviso - conclude Laud - gli spread creditizi in sterline di tipo investment grade probabilmente si comprimeranno ulteriormente”.
Con Johnson sarà Brexit non caotica, mercati e sterlina apprezzano
Con Johnson sarà Brexit non caotica, mercati e sterlina apprezzano
OCCHI PUNTATI SULL’ACCORDO COMMERCIALE
L’accordo sui dazi, tra Usa e Cina, è importate tanto quanto l’esito della tornata elettorale britannica. “Anzi, è probabile che Donald Trump e Xi Jinping abbiano un impatto maggiore sul prezzo del debito del Regno Unito rispetto a quanto possano averlo Boris Johnson o Jeremy Corbyn”, precisa Chris Jeffery, head of rates and inflation di LGIM. È probabile che le elezioni esercitino il loro maggiore impatto in particolare sull'andamento dei titoli legati all'inflazione.
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