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Andre Voinea

Bitcoin verso la crisi definitiva?

La crisi del Bitcoin si trascina da mesi: dopo aver toccato i 20mila dollari a dicembre 2017, un anno dopo il valore era crollato a 3.200 dollari. Attesa per l’halving del prossimo anno che potrebbe ridare spinta al prezzo

di Fabrizio Arnhold 13 Novembre 2019 10:00

L’ultima settimana di ottobre è stata drammatica per il prezzo del Bitcoin. Ieri la quotazione è tornata attorno agli 8.700 dollari, ma il mese scorso era crollata improvvisamente sotto la soglia degli 8mila dollari, toccando i livelli del maggio scorso. Il collasso del prezzo ha avuto un impatto negativo anche sul resto del settore, con la capitalizzazione complessiva del mercato che ha perso almeno 15 miliardi di dollari nell’arco di pochi giorni. La crisi del Bitcoin si trascina da mesi: i massimi raggiunti a fine dicembre 2017, quando la criptovaluta ha sfiorato i 20mila dollari, sembrano ormai solo un lontano ricordo.

QUALE FUTURO PER IL BITCOIN DA QUI A FINE ANNO


La criptovaluta è destinata a un inevitabile declino oppure potrebbe registrare segni di ripresa? “Stiamo per arrivare all’halving del Bitcoin (il dimezzamento della ricompensa per chi li produce, ndr) e questo porterà ad un aumento delle quotazioni”, spiega Andrea Ferrero, co-founder di Young Platform, startup incubata in I3P. “La maggior parte degli addetti ai lavori è in attesa ma non basta solo l’halving per risollevare il prezzo”. E cosa serve? “Per noi il valore del Bitcoin si divide in valore dell’aspettativa e valore di utilizzo. Il gap tra i due valori è diventato molto ampio e questo ha portato al crollo del prezzo”, aggiunge Ferrero. Il valore dell’aspettativa è più emozionale, mentre quello dell’utilizzo fa riferimento all’aspetto pratico, a come la criptovaluta può essere utilizzata nell’uso quotidiano.

L’ASPETTO TECNOLOGICO


Il Bitcoin per funzionare si basa sulla tecnologia blockchain. E per trovare nuova linfa, occorre puntare proprio sulla tecnologia. “Per riprendersi serve l’ingresso di un grosso player tecnologico che possa superare la situazione attuale”, spiega il co-founder di Young Platform. “Nell’immediato futuro vedo un mercato rialzista a step, non sono un amante dell’alta volatilità, però credo che aumenterà sempre di più il valore di utilizzo”. Detta in altre parole, meno strumento di investimento e più moneta per l’uso quotidiano. Prospettiva che, oggi, sembra ancora lontana.

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AUMENTO DEGLI SCAMBI


I volumi degli scambi mostrano un forte aumento: “Gli investitori dovrebbero attendersi prezzi meno volatili, in qualunque direzione il mercato si muoverà”, commenta Andre Voinea, director DACH di HANetf. L’altra considerazione è che “la base degli investitori è più diversificata. L’incremento di prezzo di 2 anni è stato dovuto in larga parte agli investitori privati ma negli ultimi due anni c’è stato un aumento dei nuovi prodotti per investitori istituzionali - continua Voinea -. Non ci sorprenderebbe che questo portasse a buona prospettive per i prezzi del Bitcoin da parte di quegli investitori istituzionali più propensi al rischio”.

I MERCATI FINANZIARI


Insomma il futuro del Bitcoin resta incerto. “I tassi di interesse in Europa restano sui minimi storici, i mercati azionari in tutto il mondo sono ai massimi da sempre e permane l’incertezza politica negli Usa e in altre parti del mondo”, conclude il director di HANetf. “Il Bitcoin è stato pubblicizzato come l’oro del mondo delle criptovalute. Quindi se i mercati finanziari dovessero scendere, ci attendiamo che il Bitcoin abbia buone performance”. Difficile, però, pensare che possa tornare ai massimi di due anni fa.
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