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Real estate alberghiero, il turismo fa bene agli investimenti

Grazie al boom della domanda turistica il real estate alberghiero continua ad attrarre investimenti: nel primo semestre sono ammontati a due miliardi di euro, pari al 42% degli investimenti immobiliari totali

di Redazione 17 Settembre 2019 10:21

La domanda turistica in Italia continua a crescere e con essa prosegue il momento favorevole al settore alberghiero. Nel 2018, per il quinto annuo consecutivo, sono aumentate le presenze turistiche nel nostro Paese, con un tasso di crescita del 2%. Dei 429 milioni di turisti poco più della metà (50,5%) è rappresentata da stranieri che hanno registrato un incremento del 2,8% rispetto all’anno precedente, mentre i turisti italiani non sono andati oltre un +1,1%. Un trend che dovrebbe essere confermato anche per il biennio 2019/2020, con una maggiore crescita della domanda dai mercati esteri, e una clientela domestica sostanzialmente stabile sui livelli del 2018.

DUE MILIARDI DI EURO NEGLI HOTEL NEL PRIMO SEMESTRE 2019


In un quadro che resta positivo per il settore, gli investimenti alberghieri in Italia mostrano un’accelerazione. Infatti, mentre nel 2018 il mercato degli investimenti alberghieri in Italia si era attestato a un miliardo di euro, in flessione del 5% rispetto all’anno precedente, nei soli primi sei mesi di quest’anno sono stati registrati investimenti per due miliardi di euro, cifra che costituisce il 42% degli investimenti immobiliari totali (5 miliardi di euro).

OLTRE LA META’ DEGLI INVESTIMENTI VIENE DALL'ESTERO


A riferirlo sono i dati di Crif Res – la divisione del gruppo Crif specializzata nei servizi valutativi e tecnici per il real estate e leader nel mercato bancario - che segnala, inoltre, un aspetto di rilievo: oltre la metà degli investimenti alberghieri in Italia proviene dall’estero e, di questa, un quarto è di origine extraeuropea. Per quanto riguarda la loro destinazione, circa la metà è concentrata su Roma, seguita a distanza da Milano, Venezia e Firenze.

QUINTO ANNO CONSECUTIVO IN CRESCITA


“Per il quinto anno consecutivo in Italia si registra un incremento della domanda alberghiera, soprattutto da parte dei turisti stranieri, con previsioni di crescita ulteriore. Per soddisfare questa domanda, sempre più esigente dal punto di vista quali-quantitativo, l’offerta si sta gradualmente adeguando, pur rimanendo un gap nel segmento di gamma più elevata. L’interesse verso il settore, date le potenzialità che racchiude, è testimoniato anche dall’intensa attività di investimento immobiliare proveniente in buona misura da operatori stranieri, cosa che sempre più lo rende un segmento attraente e investibile e non più ‘alternativo’, come poteva essere considerato qualche tempo fa”, commenta Stefano Magnolfi, executive director di Crif Res. Per il manager, tuttavia, “le complessità e la varietà presentate dal comparto necessitano comunque di analisi valutative approfondite e multidisciplinari, per cogliere appieno criticità e opportunità”.

VALORE MEDIO DEGLI ALBERGHI


L’analisi di Crif Res permette di stabilire il valore medio degli alberghi: una graduatoria nella quale si distingue Milano, con quasi 20 milioni di euro di valore medio per hotel, seguita da Firenze, con 17 milioni, e da Roma, con 11 milioni. Per quanto riguarda invece il valore medio per camera (calcolato come rapporto fra il valore medio complessivo delle strutture alberghiere e il numero delle camere presenti) il primato va alle città d’arte per eccellenza e cioè a Venezia (227mila euro di valore medio per camera d’albergo) e a Firenze (224mila euro) che precedono ampiamente sia Roma (180mila euro) che Milano (163mila euro).

VALORE MEDIO PER CAMERA


UN INTERESSANTE SEGMENTO PER GLI INVESTIMENTI


Dal punto di vista degli investimenti i dati relativi all’ottimo stato di salute del settore alberghiero in Italia costituiscono un’interessante nicchia per coloro che sono alla ricerca di reddito a medio lungo termine. In un contesto nel quale i tassi d’interesse resteranno bassi per ancora più tempo – come ha avuto modo di confermare Draghi nell’ultimo meeting della Bce – è probabile che un settore come questo, che conferma tassi di crescita sostenuti e redditività solida, rappresenti un’area attraente per allestire prodotti d’investimento sia per il pubblico retail e sia per la fascia di clientela del private equity.
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