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Antonio Bottillo

Fake or true? Da Natixis un roadshow per sfatare i falsi miti sugli investimenti

Previsti nove incontri in tutta Italia dal titolo: “Fake or True? La gestione delle emozioni nel mondo dell'informazione finanziaria di oggi”

di Chiara Merico 11 Settembre 2019 15:25

Una serie di incontri con i consulenti finanziari italiani, incentrati sul tema della finanza comportamentale: sono gli appuntamenti del roadshow di Natixis Investment Managers, in programma dal 17 settembre al 3 ottobre in nove città italiane.

NOVE TAPPE


Costruzione di portafogli di investimento a prova di volatilità, rallentamento economico e impatti dell’informazione finanziaria: sono questi i temi del ciclo di incontri, dal titolo “Fake or True? La gestione delle emozioni nel mondo dell'informazione finanziaria di oggi”. Con il contributo di Paolo Legrenzi, professore emerito dell’Università Cà Foscari di Venezia, il team italiano di Natixis Investment Managers analizzerà, con casi concreti, quali sono gli errori più comuni, le trappole da evitare e quali sono gli elementi da considerare per incorporare correttamente le informazioni nella costruzione di portafoglio. Il roadshow partirà il 17 settembre da Brescia e farà tappa il 18 settembre a Torino, il 19 a Genova, il 24 a Firenze, il 25 a Padova, il 26 a Bologna, il 30 a Roma e il 2 ottobre a Napoli, per poi concludersi il 3 ottobre con l’appuntamento di Bari.

BOMBARDATI DA INFORMAZIONI


Nell’attuale contesto, infatti, gli andamenti dei mercati finanziari sembrano essere condizionati più da titoli di giornale, tweet e sondaggi che da mutamenti reali del quadro macroeconomico. Subiamo un costante bombardamento di informazioni, alcune delle quali, se non vengono attentamente verificate o correttamente valutate, possono portare a decisioni errate, basate sull’emotività del momento.

ASPETTATIVE REALISTICHE?


Sulla scia della fase rialzista più lunga della storia, le aspettative di rendimento degli investitori a livello globale hanno continuato a crescere, anche se il ritorno della volatilità a fine 2018 ha lanciato un segnale di avvertimento sul rischio e sollevato interrogativi per il futuro, alimentando così un sentiment di incertezza tra i risparmiatori.

AGLI ITALIANI PIACE IL FAI DA TE


A questo si aggiunge la sfiducia nei confronti dei professionisti: da una recente indagine condotta da Natixis Investment Managers su 9.100 investitori individuali, di cui 400 in Italia, è emerso come l’89,8% degli investitori italiani si fidi più di se stesso che dei consulenti finanziari quando si tratta di scelte relative alla costruzione del portafoglio. Il 36,8% degli intervistati ha poi dichiarato di ritenere attendibili i media finanziari nell’effettuare le proprie scelte di investimento. Inoltre, a indirizzare le decisioni degli investitori nel nostro Paese sono le aspettative di rendimento che sono molto distanti da quelle dei professionisti della finanza, con un divario del 134%, tra i più alti in Europa.

SERVONO STRUMENTI ADEGUATI


“La cosiddetta alfabetizzazione nel nostro Paese appare bassa (in base al rapporto Ocse). Se aggiungiamo che ci troviamo ad operare in balia di contesti sempre più ‘rumorosi’, diventa necessario munirsi di strumenti adeguati per evitare di perpetrare comportamenti che rischiano di compromettere la solidità della costruzione dei portafogli dei propri clienti”, ha commentato Antonio Bottillo, country head ed executive managing director per l’Italia di Natixis Investment Managers. “Un processo di apprendimento e comprensione si basa non solo sul contenuto ma anche sulle connessioni tra contenuto e contesto. Come Natixis siamo in prima linea accanto ai nostri clienti per accompagnarli ogni giorno con la passione e la responsabilità richieste da sfide sempre più complesse”.
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