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Effetto Brexit, banche USA a caccia di clienti in Europa
Forzati a lasciare Londra i big di Wall Street sbarcano a Parigi, Francoforte e Milano a caccia di affari e clienti nel ricco segmento delle Pmi. Prima a muoversi JP Morgan
10 Dicembre 2018 00:01

Le grandi banche americane hanno reagito meglio alla Grande Crisi rispetto alle rivali europee, non hanno dovuto affrontare i problemi del debito sovrano, delle sofferenze, e hanno evitato almeno in parte le mega multe miliardarie inflitte invece con generosità dalle autorità americane agli istituti del vecchio continente. Il risultato è che sono molto cresciute in Europa nel ricco business dell’investment banking, vale a dire la progettazione e la realizzazione di complesse operazioni di fusioni e acquisizioni, di collocamenti in Borsa, di emissioni di debito miliardarie da parte di grandi gruppi industriali o finanziari.
Nella prima metà del 2018 le prime quattro banche americane specializzate in questo business miliardario sono state in testa alla classifica degli affari portati a casa in Europa. E ora, anche sulla spinta della Brexit che le costringe a trasferire nell’Eurozona molte attività prima concentrate nella City di Londra, vanno all’assalto del business commerciale, fatto di prestiti e altri servizi alle imprese di tutte le dimensioni.
La prima a muovere in questa direzione è JP Morgan, non a caso quella uscita meglio dalla crisi scoppiata con il fallimento di Lehman Brothers nell’autunno del 2008, che ha già una solida presenza in Europa continentale grazie a una combinazione di prodotti e servizi finanziari, dalle carte di credito ai fondi di investimento, alla gestione della liquidità e di altri strumenti finanziari, a cominciare dalle azioni, fino al settore in crescita del finanziamento all’export e de supporto sul mercato globale per le Pmi. Quello che manca in Europa alle grandi banche americane è una fitta rete di filiali e sportelli sul territorio, di cui invece sono forti le banche europee. Ma è una forza che la rivoluzione digitale potrebbe trasformare in debolezza: ormai in banca si entra sempre più virtualmente attraverso lo smartphone o il pc e gli sportelli sono sempre più un costo che una fonte di reddito.
JP Morgan ha già fissato un target di nuovi client europei: 1.500 imprese prevalentemente familiari di dimensioni medie, magari già clienti della banca in America, a cui vuol offrire la gamma complete dei suoi servizi, dalla gestione del patrimonio ai servizi finanziari per l’impresa. Il piano è stato svelato dall’agenzia Reuters ed è affidato alle mani di Doug Petno, che è a capo della divisione commerciale della banca Americana. Diversi imprenditori europei finiti nel mirino di JP Morgan la conoscono già perchè hanno acquistato fondi e altri strumenti di gestione del patrimonio offerti dalla banca a cui ora si potrebbero affidare anche per i prestiti, la gestione della liquidità aziendale, i processi di pagamento e simili. La sfida di JP Morgan alle rivali europee è lanciata e altre americane, come Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America e Wells Fargo potrebbero seguire.
L’obiettivo sono le imprese e gli imprenditori di Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna con fatturato tra i 500 milioni e i 2 miliardi di dollari l’anno che negli anni della Grande Crisi sono cresciuti soprattutto sui mercati esteri internazionalizzandosi e ora hanno bisogno di servizi adeguati alla nuova prospettiva globale. L’idea è trasformare un problema, quello di dover scegliere un’alternativa continentale a Londra causa Brexit, in un’opportunità, e utilizzare i bankers che devono trasferirsi a Parigi, Francoforte o Milano per aggredire su questi mercati anche il settore commerciale, finora presidiato dalle banche locali grandi e piccole. Nel business commerciale la sola JP Morgan lo scorso anno ha portato a casa ricavi per 8,6 miliardi di dollari. La ricetta europea sarà la stessa che ha portato a vincere la competizione nell’investment banking, fatta di prezzi bassi, gamma di prodotti e marketing aggressivo.
AFFARI EUROPEI PER LE BANCHE USA
Nella prima metà del 2018 le prime quattro banche americane specializzate in questo business miliardario sono state in testa alla classifica degli affari portati a casa in Europa. E ora, anche sulla spinta della Brexit che le costringe a trasferire nell’Eurozona molte attività prima concentrate nella City di Londra, vanno all’assalto del business commerciale, fatto di prestiti e altri servizi alle imprese di tutte le dimensioni.
JP MORGAN LA PRIMA A MUOVERSI
La prima a muovere in questa direzione è JP Morgan, non a caso quella uscita meglio dalla crisi scoppiata con il fallimento di Lehman Brothers nell’autunno del 2008, che ha già una solida presenza in Europa continentale grazie a una combinazione di prodotti e servizi finanziari, dalle carte di credito ai fondi di investimento, alla gestione della liquidità e di altri strumenti finanziari, a cominciare dalle azioni, fino al settore in crescita del finanziamento all’export e de supporto sul mercato globale per le Pmi. Quello che manca in Europa alle grandi banche americane è una fitta rete di filiali e sportelli sul territorio, di cui invece sono forti le banche europee. Ma è una forza che la rivoluzione digitale potrebbe trasformare in debolezza: ormai in banca si entra sempre più virtualmente attraverso lo smartphone o il pc e gli sportelli sono sempre più un costo che una fonte di reddito.
Radio - Conti alla Rovescia - L’Arbitro Bancario Finanziario
Conti alla Rovescia - Puntata 47 - L’Arbitro Bancario Finanziario
NEL MIRINO LE MEDIE IMPRESE CHE ESPORTANO
JP Morgan ha già fissato un target di nuovi client europei: 1.500 imprese prevalentemente familiari di dimensioni medie, magari già clienti della banca in America, a cui vuol offrire la gamma complete dei suoi servizi, dalla gestione del patrimonio ai servizi finanziari per l’impresa. Il piano è stato svelato dall’agenzia Reuters ed è affidato alle mani di Doug Petno, che è a capo della divisione commerciale della banca Americana. Diversi imprenditori europei finiti nel mirino di JP Morgan la conoscono già perchè hanno acquistato fondi e altri strumenti di gestione del patrimonio offerti dalla banca a cui ora si potrebbero affidare anche per i prestiti, la gestione della liquidità aziendale, i processi di pagamento e simili. La sfida di JP Morgan alle rivali europee è lanciata e altre americane, come Goldman Sachs, Morgan Stanley, Bank of America e Wells Fargo potrebbero seguire.
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TRASFORMARE IN OPPORTUNITA’ LA BREXIT
L’obiettivo sono le imprese e gli imprenditori di Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna con fatturato tra i 500 milioni e i 2 miliardi di dollari l’anno che negli anni della Grande Crisi sono cresciuti soprattutto sui mercati esteri internazionalizzandosi e ora hanno bisogno di servizi adeguati alla nuova prospettiva globale. L’idea è trasformare un problema, quello di dover scegliere un’alternativa continentale a Londra causa Brexit, in un’opportunità, e utilizzare i bankers che devono trasferirsi a Parigi, Francoforte o Milano per aggredire su questi mercati anche il settore commerciale, finora presidiato dalle banche locali grandi e piccole. Nel business commerciale la sola JP Morgan lo scorso anno ha portato a casa ricavi per 8,6 miliardi di dollari. La ricetta europea sarà la stessa che ha portato a vincere la competizione nell’investment banking, fatta di prezzi bassi, gamma di prodotti e marketing aggressivo.
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