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GSAM vede terreno fertile per un recupero dei mercati emergenti

Secondo Goldman Sachs Asset Management i timori di contagio e di una guerra commerciale sono stati eccessivi, mentre la crescita delle diverse aree dovrebbe tornare a convergere. Preferenza per le azioni rispetto al debito

5 Ottobre 2018 10:17

financialounge -  dollaro Goldman Sachs Asset Management mercati azionari mercati emergenti USA
La forte crescita economica degli Stati Uniti dovrebbe essere destinata a rallentare nel prossimo futuro e ad iniziare a convergere con il resto del mondo. Una convergenza potenzialmente destinata a favorire una ripresa dei mercati emergenti dopo le recenti turbolenze, anche perché i timori di contagio e di una guerra commerciale sono stati probabilmente esagerati. Ciò è quanto emerge dall’analisi del più recente outlook sui mercati globali di Goldman Sachs Asset Management (GSAM). Secondo la grande casa americana, inoltre, l’investimento azionario resta da preferire alle obbligazioni, specialmente quelle governative, in quanto si ritiene che i mercati stiano ancora sottostimando il grado di rialzo dei tassi della Fed nei prossimi 12 mesi e i rendimenti estremamente bassi delle obbligazioni.

FORZA DEL DOLLARO IN ATTENUAZIONE


In ogni caso, è troppo presto per posizionarsi in vista di un incremento significativo dei rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni, che non dovrebbe rientrare nell’orizzonte del 2018. Anche il prezzo del petrolio è stimato all’interno del range 60-80 dollari al barile. Goldman prevede anche un’attenuazione della forza del Dollaro, supportata finora dalla divergenza di performance delle diverse economie, e questo è un fattore positivo per i mercati emergenti, in primo luogo per le valute emergenti, sulle quali l’outlook risulta positivo.

EUROPA E CINA


Nel precedente outlook di metà anno GSAM aveva evidenziato potenziali sorprese al rialzo per la crescita di Stati Uniti e Giappone, e al ribasso per Europa e Cina, con una riduzione del rischio tassi dopo il forte aumento di inizio anno. Da allora l’S&P 500 ha toccato nuovi massimi e il PIL Americano ha messo a segno un +4,2% nel secondo trimestre, mentre Europa e Cina hanno prodotto dati deboli che, insieme alle tensioni commerciali, hanno rinnovato i timori sulla crescita cinese.

FONDAMENTALI SOLIDI, POSSIBILI SORPRESE POSITIVE


Cina a parte, la crescita si è rivelata più debole delle attese nei paesi emergenti, aggiungendosi a specifici rischi idiosincratici e causando una performance più negativa del previsto per i titoli dei mercati emergenti. Ma ora, con la crescita americana che sta probabilmente toccando il suo picco, la stabilizzazione che si registra in Europa e la ripresa in Giappone potrebbero esserci sorprese positive. La conclusione di GSAM è che i mercati potrebbero aver eccessivamente amplificato i timori di contagio e la stima dell’impatto delle tensioni commerciali. Nei prossimi mesi queste preoccupazioni dovrebbero, almeno in parte, rientrare creando un terreno favorevole per una ripresa dei titoli dei mercati emergenti, che possono contare su fondamentali positivi.

Crisi Turchia, una situazione distinta rispetto a quella degli altri mercati emergenti


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