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Debito emergente, sfruttare la dispersione tra valuta forte e valuta locale

Per battere un indice di mercato del debito emergente misto (in valuta forte e in valuta locale) vanno analizzate le differenze e le potenzialità dei singoli paesi.

3 Aprile 2018 10:25
financialounge -  debito emergente Enzo Puntillo GAM gestione dinamica mercati valutari selzione Unconstrained Bond valuta locale

Il debito emergente non è riuscito ad evitare di far registrare perdite ai risparmiatori che vi hanno puntato dall’inizio dell’anno ma potrebbe comunque offrire un buon potenziale a chi è in grado di sfruttare la dispersione di performance tra le emissioni in valuta forte e quelle in valuta locale. Infatti, sebbene i paesi emergenti siano spesso considerati un’asset class omogenea in realtà le differenze risultano piuttosto evidenti in termini storici, politici, geografici e culturale e dello sviluppo economico.

LE EMISSIONI IN VALUTA FORTE E IN VALUTA LOCALE


Il fatto che le emissioni del debito dei paesi in via di sviluppo siano in due tipologie, valuta forte (più facile da collocare sul mercato per il paese emittente) e valuta locale (che richiede tassi di interessi maggiori e una posizione finanziaria del paese più solida), tende a spingere diversi investitori a scegliere di volta in volta quale sia la tipologia più idonea e redditizia.

DIFFICILE INDIVIDUARE LE DIFFERENZE PER SINGOLO PAESE


Il problema è che risulta piuttosto difficile (se non, addirittura, impossibile) individuare per tempo la divergenza dei rendimenti tra debito in valuta forte e in valuta locale al livello di singolo Paese. “Ed è proprio questo che noi proviamo a fare e riteniamo fermamente che il saper sfruttare tale dispersione sia uno dei punti di forza del nostro processo di investimento” fa sapere Enzo Puntillo, responsabile obbligazionario per i mercati emergenti di GAM, che ricorda come le divergenze di performance tra le due tipologie di emissioni siano frequenti: l’anno scorso il debito della Turchia in valuta locale ha perso in media l’1% mentre quello in valuta forte è salito del 12%.

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UN APPROCCIO BASATO SU TRE PILASTRI


Alla base dell’approccio di investimento sul debito emergente di GAM c’è la scelta di concentrarsi sui singoli paesi basandosi su tre pilasti: essere unconstrained, selettivi e dinamici. L’approccio unconstrained (senza di vincoli) permette di evitare il pericolo di appiattirsi sull’indice e risultare eccessivamente concentrati su uno specifico paese o regione mentre l’universo dei mercati emergenti dimostra essere eterogeneo: riuscire ad esaminare i singoli paesi consente di coglierne le differenze e le opportunità. “Scegliamo prima in quali Paesi vogliamo investire e poi se esporci in valuta forte o locale in base ai fondamentali e alle valutazioni. Questa selettività ci spinge allo stesso tempo a investire solo nelle società di cui siamo davvero convinti” spiega Enzo Puntillo.

OBIETTIVO: BATTERE DUE INDICI DI MERCATO


L’obiettivo, infatti, consiste nel superare un indice di riferimento personalizzato composto dai due indici JP Morgan, uno in valuta forte e l’altro in divisa locale. Inoltre la composizione del portafoglio si basa su un ampio ventaglio di idee di investimento a loro volta frutto di analisi sui singoli paesi in grado di garantire un’ampia diversificazione capace di includere molte più opportunità di quante un approccio a singolo fattore possa offrire.
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