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Banche d’investimento, Italia al top per commissioni incassate nel 2017

A livello globale la crescita annuale è stata del 16%. Per gli istituti italiani, che guidano la classifica europea, si tratta di una spinta verso l’irrobustimento dei margini.

8 Gennaio 2018 10:07
financialounge -  Investment banking italia settore bancario

Le commissioni stimate generate dalle attività di investment banking globali hanno totalizzato 103,9 miliardi di dollari durante l'intero 2017, con un aumento del 16% rispetto all'anno precedente. A quantificarlo sono gli esperti di Thomson Reuters secondo i quali l’ammontare delle commissioni incamerate dalle banche d’investimento a livello globale si posizionano sul gradino più alto di sempre da quando hanno iniziato queste rilevazioni e cioè dal 2000. Dei 103,9 miliardi di dollari la metà circa (51,3 miliardi per l’esattezza) è stata fatturata nelle Americhe: si tratta del secondo più grande totale commissionale annuale della regione dal 2007 ed è pari a un incremento dell’11,1% rispetto al totale del 2016.

L'attività delle investment bank nella regione Asia-Pacifico ha raggiunto i 21,6 miliardi di dollari di revenue (cioè il 16% in più rispetto a un anno fa e il più alto totale annuo della regione mai registrato): ancora meglio la performance del controvalore delle fee incassate dall’investment banking in Giappone, che ha raggiunto i 5,5 miliardi (il massimo di sempre) con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Molto sostenuta l’attività delle banche d’investimento anche in Europa: la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) nel suo insieme ha totalizzato commissioni annue per un totale di 25,5 miliardi (+19,7%).

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In Italia, in particolare, le commissioni incassate dalle banche d’investimento possono vantare il più elevato tasso di crescita annuale tra i 5 principali mercati della zona euro: +51,9% (con 1,63 miliardi di fee annue), davanti a Spagna (+46,8% e 1,48 miliardi di commissioni), Germania (+30,4% e 2,59 miliardi), Francia (+22.4% e 3,5 miliardi) e Olanda (+7,5% e 1,4 miliardi). Il risultato messo a segno dall’investment banking in Italia lascia ben sperare anche per l’anno appena iniziato: si tratta di un segmento di attività importante per irrobustire i margini degli istituti di credito del nostro paese che potranno beneficiare, inoltre, dell’aumento graduale dei tassi di interesse e di una migliore situazione patrimoniale (sofferenze permettendo).
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