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Ancora valida la tesi d'investimento favorevole al comparto azionario

C’è ancora spazio per un rialzo di borsa ma occorre osservare l’evoluzione dei singoli settori, a cominciare da quello tecnologico e da quello finanziario.

28 Giugno 2017 09:21
financialounge -  Amundi mercati azionari rotazione settoriale settore finanziario settore tecnologico

Mentre i titoli obbligazionari a lungo termine dovrebbero aver toccato i minimi visto l'eccesso di pessimismo riguardo alle prospettive dell'economia USA e al programma di rialzo dei tassi americani, (e forse perché difficilmente le aspettative d'inflazione del mercato s'indeboliranno ulteriormente), continua il dibattito sulle prospettive del mercato azionario.

Cresce infatti la contrapposizione tra chi vede all’orizzonte una correzione di borsa (se non, addirittura, la fine del ciclo toro che dura da oltre otto anni) e chi è convinto che la fase rialzista possa continuare.

I primi sostengono che gli indici di borsa stanno continuando a salire ma, mentre le valutazioni hanno già incorporato tutte le buone notizie (crescita economica globale diffusa, utili aziendali in rialzo anche in Europa e Giappone, tassi di interesse obbligazionari ai minimi, dividendi azionari generosi) non tengono conto dei dati macro economici che segnalano un rallentamento dell’economia e dei consumi (soprattutto, ma non solo, negli Stati Uniti). Chi invece propende ancora per una situazione moderatamente positiva per le borse preferisce sottolineare gli elementi di supporto al mercato azionario.

“La tesi d'investimento favorevole al comparto azionario è ancora valida” dichiarano gli esperti di Amundi che poi spiegano: “I tassi USA oscillano tra il 2% e il 3%, e gli utili manterranno una base di confronto agevole fino al terzo trimestre”. Questo tuttavia non vuol dire che non si debba tenere sotto controllo l’evoluzione dei mercati e dei singoli settori. Infatti, mentre la debolezza dei tassi lunghi sta favorendo i titoli tecnologici americani, lo stesso non si può dire per i mercati azionari europei, dove i titoli finanziari hanno un peso specifico maggiore.

“Nonostante le aspettative d'inflazione vengano attualmente riviste al ribasso, una ripresa dei tassi a lungo termine (dopo un primo trimestre sorprendentemente negativo negli Stati Uniti) coglierebbe probabilmente in contropiede chi iniziasse a seguire ora il trend dei titoli tecnologici americani. Per contro, esso dovrebbe invece favorire le azioni europee che quest'anno costituiscono un pilastro dei nostri investimenti” concludono i professionisti di Amundi.
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