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Beni di consumo, gli impatti del trend degli acquisti offline-to-online

Cresce l’abitudine dei consumatori di verificare in negozio (offline) il prodotto e poi decidere di acquistarlo online sfruttando gli ampi sconti sui prezzi di listino.

31 Agosto 2016 10:05

financialounge -  beni di consumo GAM lusso Niall Gallagher Prada Zalando
Lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie ha implicazioni in tutti i settori. Ma in alcuni gli impatti sono molto più profondi e stanno determinando delle vere e proprie rivoluzioni per i consumatori e per le aziende del settore. Tra questi il settore del commercio dei beni di consumo dove la tendenza dell’acquisto offline-to-online sta crescendo in termini sempre più marcati. In realtà, si stanno affermando due nuove diverse modalità di acquisto.

Da un lato il consumatore si reca in negozio (offline) per verificare il prodotto, toccarlo, indossarlo, studiarne i particolari per poi recarsi a casa e svolgere ulteriori approfondite delle ricerche sul web (soprattutto tramite il circuito social) per poi (eventualmente) decidere di acquistarlo online a prezzo scontato.
Dall’altro lato, invece, c’è chi preferisce partire dal internet per rintracciare il prodotto desiderato e, una volta trovato, recarsi poi al più vicino negozio o centro commerciale per effettuare l’acquisto dopo averne verificato la rispondenza alle necessità: in quest’ultimo caso, sembra che la preferenza alla catena offline sia dovuta agli elevati costi di spedizione e ai tempi di consegna (nonchè nella difficoltà nel rendere la merce che non ha soddisfatto l’acquirente) della procedura online.

In tutti i casi, le aziende del settore sono sottoposte a una sfida competitiva che non ha precedenti e nella quale è più difficile soccombere che risultare vincenti. Non a caso, in Borsa, molti titoli del settore hanno accusato forti flussi di vendita in linea con la perdita di quote di mercato, di riduzione dei margini e dei profitti.

Tuttavia, come fa notare Niall Gallagher, Direttore degli investimenti di GAM, nelle ultime settimane i dati di bilancio del secondo trimestre di diverse società sono risultati al di sopra delle aspettative favorendo il recupero delle quotazioni di alcuni player di mercato. Tra le aziende che si sono messe in luce figurano, ad esempio, Inditex, Zalando e LVMH.

“La prima è ben posizionata per beneficiare dei cambiamenti nello scenario del settore retail, grazie alla propria rete di distribuzione e-commerce e diretta che utilizzano la stessa logistica, dinamica questa molto vantaggiosa” fa sapere Niall Gallagher secondo il quale anche Zalando ha tutte le carte in regola per aumentare la profittabilità.

“Pensiamo che Zalando sia nelle condizioni di realizzare un margine operativo in doppia cifra e sarà in grado di accaparrarsi una crescente quota del mercato retail europeo. Si tratta infatti di un altro esempio dell’attuale trend, in crescita costate, degli acquisti offline-to-online. Siamo infatti convinti che Zalando abbia il potenziale di diventare ‘l’Amazon d’Europa’ per quanto riguarda l’industria dell’abbigliamento” dice Niall Gallagher che, infine, a proposito del colosso del lusso LVMH, segnala i dati sulle vendite superiori alle attese.

Da segnalare, infine, il balzo in borsa del titolo Prada lunedì 29 agosto (+11,95%) dopo l’annuncio del presidente Carlo Mazzi nella conference call di un ritorno alla crescita e agli utili già dal prossimo anno: più in particolare, il management di Prada prevede di raddoppiare le vendite tramite il canale e-commerce nei prossimi due anni.

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