Bank of India

International Editor’s Picks – 20 giugno 2016

20 Giugno 2016 09:36

financialounge -  Bank of India cocktail india International Editor's Picks Raghuram Rajan Rudolf von Havenstein singapore tassi di interesse
style="color: #4b72ab;">India, lascia il governatore, mercati nervosi
Da questa mattina i mercati hanno un’altra ragione di preoccuparsi, oltre alla Brexit. Nel weekend a sorpresa Raghuram Rajan, il governatore della Bank of India, ha annunciato che dal 4 settembre tornerà a fare il professore all’Università di Chicago. Per il FT si tratta di una pessima notizia per il governo del primo ministro Narendra Modi, che sembra abbia rifiutato l’offerta di un prolungamento del mandato triennale a Rajan, che pure era largamente attesa dei mercati. Rajan, ex capo economista del FMI, era arrivato nel 2013 e in soli tre anni aveva gestito in modo molto apprezzato i problemi di inflazione e di bad loan che affliggevano l’economia. Finora Modi non ha commentato, ma qualche settimana fa Rajan era stato attaccato da Subramanian Swamy, esponente influente del partito al governo Bharatiya Janata, per voler “deliberatamente rottamare” l’economia indiana e per avere una mentalità “non veramente indiana”.

I tassi negativi e quel precedente pericoloso
Quando si parla di tassi negativi spesso si fa riferimento a terreni inesplorati e esperimenti senza precedenti. Ci ha pensato l’analista di Citi Gregory Marks a ricordare, in una nota ai clienti riportata da Yahoo Finance, che un precedente invece c’è e porta il nome di Rudolf von Havenstein, presidente della germanica Reichsbank dal 1908 al 1923. Allora si pensava che inflazione e offerta di moneta non avessero nulla a che fare l’una con l’altra e dopo la fine della prima guerra mondiale Havenstein, alle prese con il pagamento dei debiti agli alleati, cominciò a stampare moneta. L’inflazione prese il volo ma la banca centrale non si adeguò alzando i tassi, che finirono in territorio negativo, nella convinzione sbagliata che i prezzi non salissero come conseguenza dell’offerta di moneta, e la storia finì con l’iperinflazione che travolse l’economia. Oggi, nota Marks, si sta conducendo un esperimento su scala globale di tassi negativi senza averne prima testato gli effetti, è come mettere un nuovo farmaco sul mercato senza aver fatto i dovuti esperimenti sugli effetti collaterali che provoca. In medicina si fa così, ma sembra che non valga per l’economia globale, conclude preoccupato Marks.

Singapore capitale globale dei cocktail
Un’economia spumeggiante ha attirato da tutto il mondo nella città-stato orientale i talenti internazionali dei drink, che si esibiscono in una ricerca della raffinatezza e dell’opulenza che, scrive il Wall Street Journal, ricorda la “mixology” dell’età d’oro dell’alcol che in America ha preceduto il proibizionismo. Il Journal si diverte a stilare una guida alle tappe da non mancare in un tour alla ricerca delle bevande più inebrianti tutta da leggere, anche per il corredo fotografico delle location, veramente mozzafiato. In questi giorni sta aprendo a Singapore Employees Only, una venerabile istituzione di Manhattan che sbarca nel quartiere di Chinatown dell’isola: la lista dei drink, creata dal maestro Steve Schneider, si concentra sul vintage, come gli arredi, tutti rigorosamente Art Deco. Altra citazione il 28 HongKong Street, nominato quest’anno il numero uno dei Best Bar asiatici e guidato dall’ex star dei cocktail di San Francisco Michael Callahan, che invece si esibisce in composizioni esotiche East-West come il Five Foot Assassin.

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