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Azioni europee, la selezione farà la differenza

3 Febbraio 2016 09:39
financialounge -  Europa Natixis Investment Managers stock picking Yves Maillot
Il 2015 è stato un anno favorevole alla gestione attiva azionaria in Europa. Ben 758 fondi azionari Europa a gestione attiva sui 929 distribuiti sul mercato italiano (pari quindi all’81,5% del totale) sono riusciti a registrare una performance annuale superiore al +6,8 per cento dell’indice Stoxx 600 delle Borse europee. Inoltre il 43,4% dei fondi azionari Europa (404 comparti) ha messo a segno un guadagno almeno doppio rispetto a quello dell’indice di mercato mentre 189 comparti (cioè più del 20 per cento dei fondi azionari Europa) è stato capace di generare un rialzo del valore della quota annuale superiore ad almeno tre volte il rialzo dello Stoxx 600. E il 2016 potrebbe essere un altro anno favorevole per gli stock picker, i gestori che selezionano i singoli titoli quotati in Borsa.

"Attualmente ci concentriamo su temi e settori d'investimento che sfruttano i vantaggi dei bassi tassi di interesse. Questi comprendono aziende con solidi bilanci che pagano dividendi ai propri azionisti, titoli che potrebbero essere oggetto di fusioni ed acquisizioni, titoli difensivi di aziende che generano notevoli flussi di cassa positivi (nel settore farmaceutico, immobiliare, delle telecomunicazioni) nonché i settori influenzati positivamente dal crollo delle materie prime. Ad esempio, l'industria automobilistica beneficia sia direttamente, poiché paga meno per l’acciaio e la plastica, sia indirettamente poiché i minori tassi di interesse sui prestiti e i prezzi più bassi del petrolio aumentano il potere d'acquisto dei consumatori", ha dichiarato Yves Maillot, Head of European Equities di Natixis Asset Management.

Le società a media capitalizzazione sono anch'esse andate piuttosto bene recentemente. Il CAC Mid & Small Index (l’indice delle piccole e medie imprese quota sul listino di Parigi) ha nettamente sovraperformato il CAC 40 (l’indice azionario francese rappresentativo delle blue chips) nell'ultimo triennio. E' probabile che il potenziale delle mid-cap non sia stato ancora totalmente sfruttato. "Le statistiche statunitensi del periodo 1950-2014 mostrano che le mid-cap hanno sovraperformato le large-cap del 2,9% all'anno in media. Attualmente le mid-cap non offrono alcun premium sebbene il loro tasso di crescita sia superiore", ha sottolineato Yves Maillot.
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