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Fiducia degli investitori, a gennaio solo una piccola contrazione
2 Febbraio 2016 09:29

ante un inizio d’anno sui mercati finanziari tra i più turbolenti degli ultimi decenni, la fiducia degli investitori internazionali ha subito solo una piccola contrazione. A rivelarlo è l’indice fiducia State Street Investor Index (ICI) che è sceso infatti dai 110,5 punti di dicembre a quota 108,8, con una diminuzione di soli 1,7 punti.
Il calo della fiducia è stato guidato da una diminuzione nell’indice ICI degli investitori del Nord America (da 110,5 a 108,8 punti) insieme con quello relativo agli investitori dell’Asia (indice regionale in caduta di 1,5 punti a 102,9 a gennaio) mentre l’ICI europeo è rimasto sostanzialmente stabile registrando una lieve caduta (-0,1) e finendo a quota a 103,4 punti. Per quanto possano sembrare piuttosto sorprendenti, i valori degli indici di fiducia sembrano confermare quello che alcuni addetti ai lavori stanno sostenendo: non c’è in atto nessun trend globale di disinvestimento sui mercati quanto piuttosto un vero e proprio sell off (vendita sul mercato di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità) da parte dei grandi fondi sovrani dei principali paesi produttori di petrolio (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi) per bilanciare i minori introiti derivanti dalle vendite di greggio.
A conferma di questa tesi, ci sono i commenti degli analisti che curano l’elaborazione dell'Indice di fiducia degli investitori sviluppato da Kenneth Froot e Paul O'Connell di State Street Associates: "Nonostante i timori circa il possibile indebolimento della crescita cinese e il crollo dei mercati petroliferi, gli investitori istituzionali sono orientati a credere che possa diventare molto importante nei prossimi mesi il reddito aggiuntivo che i consumatori dei paesi importatori di materie prime disporranno: questo brusco e improvviso crollo dei mercati rappresenta pertanto una opportunità di acquisto", hanno infatti riportato alcuni analisti.
Il calo della fiducia è stato guidato da una diminuzione nell’indice ICI degli investitori del Nord America (da 110,5 a 108,8 punti) insieme con quello relativo agli investitori dell’Asia (indice regionale in caduta di 1,5 punti a 102,9 a gennaio) mentre l’ICI europeo è rimasto sostanzialmente stabile registrando una lieve caduta (-0,1) e finendo a quota a 103,4 punti. Per quanto possano sembrare piuttosto sorprendenti, i valori degli indici di fiducia sembrano confermare quello che alcuni addetti ai lavori stanno sostenendo: non c’è in atto nessun trend globale di disinvestimento sui mercati quanto piuttosto un vero e proprio sell off (vendita sul mercato di titoli senza limitazione di prezzo e di quantità) da parte dei grandi fondi sovrani dei principali paesi produttori di petrolio (Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi) per bilanciare i minori introiti derivanti dalle vendite di greggio.
A conferma di questa tesi, ci sono i commenti degli analisti che curano l’elaborazione dell'Indice di fiducia degli investitori sviluppato da Kenneth Froot e Paul O'Connell di State Street Associates: "Nonostante i timori circa il possibile indebolimento della crescita cinese e il crollo dei mercati petroliferi, gli investitori istituzionali sono orientati a credere che possa diventare molto importante nei prossimi mesi il reddito aggiuntivo che i consumatori dei paesi importatori di materie prime disporranno: questo brusco e improvviso crollo dei mercati rappresenta pertanto una opportunità di acquisto", hanno infatti riportato alcuni analisti.
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