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Idee di Investimento – Obbligazioni – 25 gennaio 2016

25 Gennaio 2016 10:56

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vo ambiente con cui fare i conti: rendimenti modesti e frequenti picchi di volatilità. Un contesto nel quale aumenterà la vocazione alla protezione del capitale senza tuttavia disdegnare la ricerca di opportunità. È questa la fotografia che scatta sull’attuale situazione dei mercati Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, nell’articolo “Il mantra del 2016, protezione del capitale e ricerca di opportunità”, nel quale viene sottolineate l’importanza che rivestirà quest’anno l’attenzione verso le fonti di rischio e la loro gestione piuttosto che verso la ricerca di nuove idee di investimento.

E che aumentare la diversificazione e aggiungere fonti di rendimento in modo da costruire portafogli più robusti e in grado di affrontare diversi contesti di mercato sia la strada più corretta, lo sostiene pure Antonio Bottillo, Country Head per l’Italia di Natixis Global Asset Management nell’articolo “Portafogli, concentrarsi sull’income ma corretto per il rischio”. “Gli esperti delle diverse case d’investimento del Gruppo Natixis Global Asset Management sottolineano l’importanza di concentrarsi sull’income (reddito), ma ponderato per il rischio complessivo di portafoglio, così come su opportunità offerte da asset class non tradizionali come i REIT (Real estate investment trust, i fondi immobiliari quotati) e i municipal bond USA. "Asset class non tradizionali o non correlate con i principali indici di mercato” ha commentato Antonio Bottillo rivolgendosi, soprattutto, ai tanti investitori orientati all’income che cominciano a prendere coscienza dell’impatto del rialzo dei tassi di interesse sui propri portafogli.

I mercati obbligazionari emergenti, in particolare, risultano esposti al rischio non soltanto della possibilità di un hard landing in Cina, ma anche a quello di un brusco inasprimento monetario negli USA. In quest’ultimo scenario, gli emittenti emergenti finanziariamente più deboli potrebbero trovarsi sotto pressione. “Ciò nonostante, ci attendiamo che il prolungato deprezzamento delle divise emergenti giunga a termine e che le economie asiatiche ricevano impulso da una ripresa della domanda di esportazioni. Prevediamo inoltre il varo di nuovi stimoli monetari e fiscali in Cina verso l’inizio del 2016, che darebbero ulteriore sostegno alle prospettive del reddito fisso emergente” sostengono nell’articolo “Portafogli obbligazionari, meno dollari più high yield”, gli esperti della Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. La PSU ritiene inoltre ingiustificata la recente impennata dei rendimenti dei titoli high yield USA, hanno portato a sovrappeso la propria esposizione a questo segmento di mercato. “Il premio al rischio per il debito high yield è superiore alla media di lungo periodo, in netto contrasto con quanto avviene nei mercati delle obbligazioni investment grade e dei titoli di Stato del mondo sviluppato, dove i premi al rischio sono pari o inferiori al trend di lungo termine” concludono infatti i professionisti della PSU.

Restando intema di high yield, nell’articolo “High yield, prove generali di divergenza Europa – USA” si spiega cosa stia accadendo a questa asset class e, soprattutto, si indicano precisi dati e tendenze di mercato per assumere scelte di portafoglio consapevoli, a cominciare da un punto fermo: i fondamentali del credito europei e statunitensi stanno divergendo. E il netto contrasto tra i flussi di investimento verso gli Stati Uniti e l’Europa ne sono una puntuale conferma. Negli ultimi due anni i deflussi sull’asset class high yield USA hanno azzerato tutti i flussi in entrata post-crisi 2008. Gli afflussi verso gli high yield della zona euro sono in fase di stallo, franati dall’avversione al rischio degli investitori, ma non hanno ancora visto prevalere i deflussi. Negli USA ha pesato il crollo del prezzo del greggio (che ha fatto pressione sulle tante emissioni high yield di produttori di shale oil) e la domanda di corporate bond di qualità medio alta e alta. In Europa, invece, il segmento high yield ha beneficiato di una domanda robusta sia interna che estera.

Infine, per i risparmiatori alla ricerca di strategie alternative o complementari al reddito fisso, Goldman Sachs Asset management (GSAM) ha lanciato il Goldman Sachs Global Multi-Manager Alternatives Portfolio. Il nuovo fondo, com’è spiegato nell’articolo “Portafogli, diversificare i rendimenti e ridurre i rischi del portafoglio“, punta ad offrire agli investitori una maggiore diversificazione rispetto alle classi di attivi tradizionali attraverso una gamma di strategie liquide alternative (liquid alternative) complementari. Il comparto, (conforme alla normativa Ucits), è in grado di fornire agli investitori liquidità su base giornaliera ed offre un’esposizione a strategie equity long-short (posizioni al rialzo e al ribasso sui mercati azionari), event-driven (esposizioni sulle operazioni di finanza straordinaria), credit, relative value (posizioni obbligazionarie societarie orientate al valore relativo dei bond) e di tactical-trading (scelte tattiche di breve periodo sui mercati) attraverso una soluzione di investimento conveniente in termini di commissioni applicabili.

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