Christophe Bernard

Grecia, la paura dell’ignoto può offrire un’occasione di acquisto

30 Giugno 2015 12:56

financialounge -  Christophe Bernard grecia referendum
revisto e temuto, la riapertura dei mercati finanziari dopo la mossa a sorpresa decisa nel weekend dal primo ministro greco Alexis Tsipras di indire un referendum che si svolgerà domenica prossima 5 luglio sulle proposte dei creditori, ha scosso i mercati. Se gli indici azionari hanno perso tra il 3% in Asia e il 4% in Europa passando per il 2% di Wall Street, i mercati obbligazionari hanno visto allargare lo spread tra i BTP decennali e il bund tedesco di pari scadenza dai 122 punti della chiusura di venerdì 26 giugno fino a 160 punti base con una perdita di valore per il titolo decennale del Tesoro del 3,77% in un solo giorno.

Tuttavia, i primi commenti a caldo provenienti dalle sale operative dei grandi asset manager internazionali sono improntati a un cauto ottimismo, cercando di guardare oltre il breve periodo per cercare di individuare le possibili prospettive a medio termine.

“La situazione peggiora rispetto alle aspettative. La probabilità che il governo ellenico riesca a onorare le prossime scadenze è in riduzione” commentano gli esperti di Morgan Stanley Research che poi però precisano:“Tuttavia, l’Eurozona è più forte che in passato. Quattro fattori si sono evoluti positivamente rispetto agli shock precedenti: 1) più strumenti a disposizione della BCE per fronteggiare questa crisi: Quantitative Easing e European Stability Mechanism (ESM) in primis; 2) crescita economica dell’Eurozona più solida; 3) migliore solidità dei bilanci pubblici della periferia; 4) sistema bancario ricapitalizzato e meno esposto alla Grecia, ad oggi 35 miliardi di euro contro i 200 miliardi del 2010. L’attuale instabilità deriva quindi dalla paura, non dai fondamentali. L’impatto diretto sull’economia dell’Eurozona e sul suo sistema bancario è contenuto, quindi il rischio Grecia è attualmente descrivibile come «paura dell’ignoto»”.

Per Christophe Bernard Chief Strategist di Vontobel, la volatilità certamente resterà elevata nel corso delle prossime settimane, ma la sua convinzione è che i dati macro economici degli Stati Uniti e la politica monetaria della Federal Reserve siano comunque molto più importanti della Grecia per la direzione dei mercati globali.

“L'ambiente globale, caratterizzato da un tendenziale miglioramento economico tramite le tre economie più sviluppate (Stati Uniti, Giappone e la zona euro, il cosiddetto G3), rimane altamente favorevole grazie anche ai ragionevoli forti utili societari attesi e alla ancora abbondante liquidità globale. Fondamentalmente noi siamo del parere che la BCE abbia costruito potenti barriere per mitigare i potenziali effetti di contagio dalla Grecia verso la periferia, e che i dati macroeconomici in miglioramento in tutta eurolandia (dalla Spagna all’Irlanda, dal Portogallo all’Italia) offrano uno sfondo costruttivo per contenere qualsiasi ricaduta potenziale dalla crisi greca. Come risultato manteniamo la sovraesposizione netta sul versante azionario e un significativo sottopeso sui titoli di stato. Potremmo inoltre sfruttare la volatilità per cogliere ulteriori occasioni”.

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