Fondi azionari

Idee di investimento - Azioni - 02 marzo 2015

2 Marzo 2015 09:30

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�attuale contesto gli investitori europei (e, quindi, anche quelli del nostro paese) devono necessariamente assumere un rischio più alto al fine di conseguire un rendimento più generoso dei bond governativi e societari che, nella stragrande maggioranza delle scadenze fino a cinque anni riconosce cedole annue inferiori al punto percentuale. Il ribilanciamento del portafoglio, con una graduale rotazione dalle obbligazioni alle azioni nel corso dell’anno, è peraltro indispensabile dal momento che gli investimenti in titoli a reddito fisso rappresentano attualmente oltre i due terzi del totale. “L’annuncio del QE (Quantitative Easing) da parte della BCE avrà un impatto positivo sull’azionario europeo, tanto che a nostro avviso quest’anno i listini europei dovrebbero essere tra quelli che offriranno le migliori opportunità. Per quanto riguarda le politiche di investimento, crediamo che il posizionamento corretto sia quello di «seguire la liquidità» e quindi, all’interno dei portafogli dei nostri fondi preferiamo l’Europa e l’Asia, prima fra tutte la borsa indiana ma anche quella cinese che ha registrato buone performance, a scapito dell’America. Una view che si riflette sul posizionamento dei fondi globale, dove le Borse europee sono sovrappesate, al pari di Cina e Giappone, mentre quella americana è sottopesata” fa presente Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr nell’articolo “Investitori europei, ora è necessario uno switch sull’azionario”.
Moderatamente ottimista sui listini del Vecchio Continente è pure Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA. “Se la BCE riuscirà a mantenere l’euro stabile sul livello attuale, i margini delle imprese europee potranno tornare ad aumentare. Insieme a un’economia interna forse allettante, anche la percezione del rischio degli investitori potrebbe tornare a favorire l’Europa. La conseguenza sarebbe un aumento delle valutazioni in virtù dei margini più elevati” rivela Yves Longchamp, nell’articolo “L’azionario euro potrebbe continuare a far meglio di Wall Street”: per lo strategist vi sono pertanto buone possibilità che l’andamento registrato nelle prime settimane del nuovo anno prosegua e che il mercato azionario europeo metta a segno performance durevolmente superiori a quelle della piazza statunitense.
Allargando l’orizzonte ai listini azionari di tutto il mondo, permangono giudizi positivi sull’emerging markets equity sebbene sia raccomandata una selezione dei paesi in cui investire e il ricorso a gestori specializzati. In quest’ottica va segnalato il varo del nuovo fondo GAM Star India Equity che sarà gestito da Madhav Bhatkuly che, nel 2007, ha fondato la società di gestione New Horizon composta da un team di quattro investitori che vantano nel complesso più di 60 anni di esperienza in ambito finanziario. Questo nuovo comparto, come argomentato nell’articolo “Un fondo azionario indiano insieme a New Horizon”, offre l'accesso a un ampio ventaglio di opportunità di tipo bottom-up nell'ambito del panorama azionario indiano, facendo leva sul team d'investimento che ha sede a Mumbai e che vanta un valido track record nella generazione di rendimenti solidi in vari cicli di mercato, grazie al proprio approccio d'investimento a lungo termine estremamente diligente.
Per coloro che, invece, volessero cogliere le opportunità offerte dall’espansione del ceto medio e dal conseguente aumento dei consumi nei mercati emergenti si segnala invece il comparto Credit Suisse (Lux) Global Emerging Market Brands Equity. Questo fondo mette a disposizione un portafoglio concentrato ad alta convinzione, gestito attivamente e basato su informazioni ricavate direttamente sui mercati emergenti e su un’analisi fondamentale delle singole società. Nell’articolo “Come investire sul megatrend dei consumi «emergenti»” è possibile avere una visione puntuale sul comportamento dei consumatori dei Paesi in via di sviluppo e sui futuri modelli di consumo in un momento in cui le economie emergenti sono sotto i riflettori per la preoccupazione dei tassi di crescita che rallentano e per il costo attuale delle materie prime e la volatilità dovuta al cambio grazie alla ricerca dedicata ai consumatori dei paesi emergenti preparato dal Credit Suisse Research Institute. Uno studio dettagliato che scatta una fotografia sul "sentiment" dei consumatori e i fattori che lo guidano in collaborazione con l’autorevole società di ricerche di mercato globale Nielsen per condurre quasi 16.000 interviste ai consumatori di nove Paesi: Brasile, India, Indonesia, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Turchia e Cina.
A proposito del colosso asiatico, i più bassi tassi di crescita di Pechino, rispetto al recente passato, considerati spesso critici, non dovrebbero contrastare in alcun modo l’aumento dei corsi azionari. Un contesto nel quale, alcuni settori saranno particolarmente favoriti come quelli hi tech, della salute, e dei beni di consumo. Lo spiega Jian Shi Cortesi gestore del JB China Evolution Fund di Swiss & Global Asset Management nell’articolo “Azionario Cina, focus su hi-tech, salute e beni di consumo”.
Restando in tema di settori, Evelyne Pflugi e Roberto Cominotto, gestori del fondo JB Energy Transition Fund di Swiss & Global Asset Mangement indicano, come promettenti per intercettare le più interessanti opportunità che si sono venute a creare sui mercati a seguito della brusca correzione del prezzo del petrolio, alcuni particolari segmenti di mercato. Si tratta, come elencato nell’articolo “Ecco le opportunità nel settore energia”, del segmento dell’energia solare, in particolare negli Stati Uniti, di quello dell’energia eolica in Cina, degli impatti delle tecnologie finalizzate all’efficienza energetica, e di una rosa ristretta di compagnie petrolifere di nicchia che hanno i costi di produzione più bassi del settore, bilanci sani e sono in grado di incrementare la produzione.

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