Europa
Europa, la azioni che beneficiano di più del ciclo di ripresa
19 Febbraio 2015 14:15

5 è partito con molte sorprese che hanno disorientato gli investitori. Dall’annuncio del QE (quantitative easing) della BCE alla fine del cambio fisso tra Franco ed Euro decretata dalla Banca nazionale svizzera, dai dati contrastanti dell’economia USA (l'aumento della fiducia degli investitori contrapposto ad un rallentamento dell'attività manifatturiera) all’esito delle elezioni in Grecia, dalla fragile tregua nel conflitto Russia – Ucraina al calo del presso del petrolio con l’ascesa dell’Isis in Medio Oriente e Nord Africa: tutti eventi che hanno creato condizioni non semplici per le scelte di investimento.
Nel frattempo, tuttavia, ci sono alcuni punti fermi. L’inflazione continua a non essere un problema, anzi non ci sono tracce di una ripresa dei prezzi al consumo nel mondo occidentale e, più in particolare nel Vecchio Continente. I rendimenti dei titoli di Stato dell'Area Euro hanno toccato nuovi minimi storici, trascinando al ribasso anche quelli dei Treasury Usa e lo yield dei bond societari: è stato calcolato che a gennaio 2015, poco meno del 20% dei titoli a reddito fisso espressi nelle principali valute (dollaro Usd, euro, yen, sterlina e franco svizzero) mostrava un rendimento negativo.
In questo contesto non deve stupire che siano in molti a suggerire di aumentare l’esposizione all’equity, spostando gradualmente, anche tramite i consigli di un consulente finanziario, gli asset liquidi e quelli a reddito fisso verso gli strumenti a più alti contenuti azionari. Una raccomandazione che tende a premiare le Borse europee, in particolare, in quanto le valutazioni di questi mercati appaiono meno care rispetto a Wall Street.
Ma come scegliere i titoli? La divisione European Strategy di Morgan Stanley Research suggerisce due filoni:
“Sezioniamo le azioni che potrebbero registrare aggiornamenti positivi di consenso in due modi: 1) titoli per i quali i nostri analisti del settore si posizionano al di sopra del consenso di mercato. In particolare, puntiamo sulle azioni il cui Eps (earning per share, utili per azione) formulato dai nostri analisti sia almeno il 5% superiore al consenso degli analisti sia per 2015 e 2016; 2) aggiungere consenso nel contesto di mercato; abbiamo rivisitato le precedenti analisi per identificare le azioni le cui stime di consenso siano ridotte sia rispetto alla media dei concorrenti di settore che rispetto alla propria media di lungo termine” dicono gli esperti di Morgan Stanley che poi spiegano il primo approccio: “Abbiamo identificato i titoli azionari che potrebbero beneficiare di un ciclo di aggiornamento dei dati di bilancio confrontando le previsioni degli analisti di Morgan Stanley e le stime di consenso di mercato. A parte alcuni significativi problemi di compatibilità dei confronti nei settori finanziario e materie prime, siamo riusciti ad estrarre un elenco di 28 titoli in cui le previsioni dell’EPS dei nostri analisti sono almeno il 5% in più rispetto al consenso sia per quest'anno che per il 2016. Tra i titoli, per fare alcuni nomi, figurano sei aziende che fanno parte del nostro modello di portafoglio europeo: Vodafone, Akzo Nobel, Bankia, LSE, BMW e Schroders”.
Nel frattempo, tuttavia, ci sono alcuni punti fermi. L’inflazione continua a non essere un problema, anzi non ci sono tracce di una ripresa dei prezzi al consumo nel mondo occidentale e, più in particolare nel Vecchio Continente. I rendimenti dei titoli di Stato dell'Area Euro hanno toccato nuovi minimi storici, trascinando al ribasso anche quelli dei Treasury Usa e lo yield dei bond societari: è stato calcolato che a gennaio 2015, poco meno del 20% dei titoli a reddito fisso espressi nelle principali valute (dollaro Usd, euro, yen, sterlina e franco svizzero) mostrava un rendimento negativo.
In questo contesto non deve stupire che siano in molti a suggerire di aumentare l’esposizione all’equity, spostando gradualmente, anche tramite i consigli di un consulente finanziario, gli asset liquidi e quelli a reddito fisso verso gli strumenti a più alti contenuti azionari. Una raccomandazione che tende a premiare le Borse europee, in particolare, in quanto le valutazioni di questi mercati appaiono meno care rispetto a Wall Street.
Ma come scegliere i titoli? La divisione European Strategy di Morgan Stanley Research suggerisce due filoni:
“Sezioniamo le azioni che potrebbero registrare aggiornamenti positivi di consenso in due modi: 1) titoli per i quali i nostri analisti del settore si posizionano al di sopra del consenso di mercato. In particolare, puntiamo sulle azioni il cui Eps (earning per share, utili per azione) formulato dai nostri analisti sia almeno il 5% superiore al consenso degli analisti sia per 2015 e 2016; 2) aggiungere consenso nel contesto di mercato; abbiamo rivisitato le precedenti analisi per identificare le azioni le cui stime di consenso siano ridotte sia rispetto alla media dei concorrenti di settore che rispetto alla propria media di lungo termine” dicono gli esperti di Morgan Stanley che poi spiegano il primo approccio: “Abbiamo identificato i titoli azionari che potrebbero beneficiare di un ciclo di aggiornamento dei dati di bilancio confrontando le previsioni degli analisti di Morgan Stanley e le stime di consenso di mercato. A parte alcuni significativi problemi di compatibilità dei confronti nei settori finanziario e materie prime, siamo riusciti ad estrarre un elenco di 28 titoli in cui le previsioni dell’EPS dei nostri analisti sono almeno il 5% in più rispetto al consenso sia per quest'anno che per il 2016. Tra i titoli, per fare alcuni nomi, figurano sei aziende che fanno parte del nostro modello di portafoglio europeo: Vodafone, Akzo Nobel, Bankia, LSE, BMW e Schroders”.
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