idee di investimento
Idee di investimento - Azioni - 26 gennaio 2015
26 Gennaio 2015 10:10

occupazione negli Stati Uniti continua a diminuire (attualmente si attesta al 5,8%), la fiducia dei consumatori è intatta e il basso prezzo del petrolio dovrebbe nettamente incrementare il potere d’acquisto delle famiglie statunitensi. Sono questi i principali fattori che, secondo Thomas Rauch, gestore di portafoglio di Swiss & Global Asset Management, depongono a favore del suo temporaneo sovrappeso sulle azioni come si legge nell’articolo “Le azioni rimangono l’asset class favorita”. I mercati azionari dovrebbero peraltro beneficiare anche nel 2015 di una crescita degli utili invariata, di ulteriori riacquisti di azioni proprie, di un aumento sostenuto dei dividendi e dell’attesa espansione dei margini. Inoltre, nell’area euro diverse imprese orientate all’esportazione dovrebbero trarre vantaggio dal maggior vigore del dollaro USA.
Tuttavia, se sono molti a condividere la tesi in base alla quale l’equity è da sovrappesare in portafoglio, le opinioni divergono su quale area geografica e settore siano a da privilegiare. La Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, per esempio, è convinta che l'azionario nipponico appare ancora più interessante dopo la schiacciante vittoria ottenuta dal Primo Ministro Abe alle elezioni lampo del 14 dicembre: la conferma della coalizione al potere dovrebbe consentire al governo di portare avanti il piano di riforme strutturali della cosiddetta «terza freccia».“Ma vi sono anche altri segnali di sviluppi favorevoli per la congiuntura giapponese. I nostri indicatori anticipatori dell'attività economica suggeriscono una ripresa dopo il rialzo della tassa sui consumi che aveva causato la recessione e una buona liquidità alimentata dalla politica monetaria estremamente accomodante della BoJ. Inoltre, le valutazioni appaiono interessanti, soprattutto alla luce del recente aumento degli utili aziendali, e gli effetti positivi della debolezza dello yen dovrebbero cominciare a ripercuotersi sull'economia dando impulso alle esportazioni. Il Giappone, terzo importatore mondiale di petrolio, beneficia altresì della flessione dei prezzi dell'energia. La recente decisione di rinviare il secondo rialzo della tassa sui consumi di 18 mesi ha attenuato i rischi nell'immediato. Per l'azionario nipponico, rimasto indietro rispetto a quello statunitense, prevediamo un'inversione di tendenza” riferisce la PSU nell’articolo “Meno azioni Europa per dare più spazio al Giappone”. La PSU ha invece ridotto a neutrale l’esposizione sull'Europa per via della forte esposizione alla crisi della Russia. Il Paese è stato colpito sia dal calo del greggio (principale merce di esportazione) sia dalle sanzioni imposte dall'Occidente, che hanno fatto perdere al rublo ben il 50% contro il dollaro statunitense nel corso degli ultimi 12 mesi.
Secondo gli esperti di J.P. Morgan Asset Management, invece, ci sono cinque fattori che suggeriscono che il quadro generale per l’Europa potrebbe essere più brillante di quanto appaia: 1) una potenziale ripresa del ciclo del credito; 2) una Banca Centrale disposta ad agire; 3) un Euro più debole; 4) minore austerità; 5) lente ma costanti riforme. Sulla scorta di queste considerazioni una strategia mista per approcciare l’investimento in Europa sembra, secondo i professionisti di JPM AM, ragionevole, con la prospettiva di un quantitative easing che rende allettanti i titoli governativi dell’area core. Inoltre, ci sono anche nel mercato azionario catalizzatori positivi che favoriscono le prospettive di crescita di azioni cicliche. “Più che mai la selettività e l’analisi delle singole aziende saranno fattori di successo in Europa” sottolinea infine Maria Paola Toschi, Global Market Strategist per l’Italia di J.P. Morgan Asset Management nell’articolo “La sorpresa azionaria potrebbe essere l’Europa”.
A livello settoriale, Bill Nygren, CFA, Partner, Equity Manager Harris Associates (gruppo Natixis Global Asset Management) segnala quello finanziario, indicandolo come uno dei più interessanti in questo momento. “Gli investitori non si sono certo dimenticati del ruolo centrale giocato dal settore finanziario prima e durante la crisi del 2008. Ma ritengo che i prezzi degli immobili non siano più a livelli eccessivi, che i criteri per la concessione di finanziamenti siano migliorati e che i coefficienti patrimoniali siano molto più elevati. Cosa ancora più importante, il prezzo di molti titoli finanziari appare piuttosto contenuto. Società di elevata qualità come Bank of America, Citigroup e AIG vedono i propri titoli scambiati a sconto rispetto al valore di libro e con valutazioni inferiori a 10 volte gli utili attesi che si prevede otterranno allorché le perdite ereditate dalla crisi cesseranno di erodere gli utili in bilancio” sottolinea Bill Nygren che, nell’articolo “Borsa, il settore finanziario può riservare opportunità” Reputa il mercato azionario statunitense non ancora troppo costoso.
Infine Paras Anand, Responsabile per l'azionario europeo di Fidelity Worldwide Investment, pur esprimendo un giudizio positivo sull’annuncio della BCE di giovedì scorso, ribadisce la necessità di fornire risposte ad alcune delle maggiori sfide, al fine di sostenere la crescita economica europea e superare la fase di bassa crescita, il crescente debito pubblico e le spinte centrifughe all'interno dell'Unione. Un contesto nel quale, come è spiegato nell’articolo “Le soluzioni azionarie dopo l’annuncio della BCE”, alcuni comparti di Fidelity possono rappresentare interessanti soluzioni d’investimento. “Riteniamo che le migliori soluzioni azionarie focalizzate sull'Europa saranno quelle che selezionano le aziende maggiormente solide e capaci di far fronte a contesti non univocamente positivi. In particolare il comparto FF European Larger Companies Fund investe nelle aziende europee più grandi e solide, privilegiando quelle con una esposizione alle aree geografiche con i maggiori livelli di crescita. A livello globale, il mercato azionario statunitense, che come noto ha una valenza difensiva rispetto ad altri mercati azionari, continuerà a nostro avviso a confermare la propria leadership. In quest'ottica il comparto FF America Fund, fondo ai vertici della sua categoria, può risultare uno strumento ideale per cogliere le migliori opportunità in questo mercato. Per chi infine preferisce avere un’esposizione sia all’Europa che agli USA delegando al gestore la scelta del mix più opportuno, FF Global Dividend Fund è il fondo di riferimento, focalizzato sulla selezione delle società più solide e capaci di staccare dividendi elevati e in crescita in maniera sostenibile” argomenta Paras Anand.
Tuttavia, se sono molti a condividere la tesi in base alla quale l’equity è da sovrappesare in portafoglio, le opinioni divergono su quale area geografica e settore siano a da privilegiare. La Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, per esempio, è convinta che l'azionario nipponico appare ancora più interessante dopo la schiacciante vittoria ottenuta dal Primo Ministro Abe alle elezioni lampo del 14 dicembre: la conferma della coalizione al potere dovrebbe consentire al governo di portare avanti il piano di riforme strutturali della cosiddetta «terza freccia».“Ma vi sono anche altri segnali di sviluppi favorevoli per la congiuntura giapponese. I nostri indicatori anticipatori dell'attività economica suggeriscono una ripresa dopo il rialzo della tassa sui consumi che aveva causato la recessione e una buona liquidità alimentata dalla politica monetaria estremamente accomodante della BoJ. Inoltre, le valutazioni appaiono interessanti, soprattutto alla luce del recente aumento degli utili aziendali, e gli effetti positivi della debolezza dello yen dovrebbero cominciare a ripercuotersi sull'economia dando impulso alle esportazioni. Il Giappone, terzo importatore mondiale di petrolio, beneficia altresì della flessione dei prezzi dell'energia. La recente decisione di rinviare il secondo rialzo della tassa sui consumi di 18 mesi ha attenuato i rischi nell'immediato. Per l'azionario nipponico, rimasto indietro rispetto a quello statunitense, prevediamo un'inversione di tendenza” riferisce la PSU nell’articolo “Meno azioni Europa per dare più spazio al Giappone”. La PSU ha invece ridotto a neutrale l’esposizione sull'Europa per via della forte esposizione alla crisi della Russia. Il Paese è stato colpito sia dal calo del greggio (principale merce di esportazione) sia dalle sanzioni imposte dall'Occidente, che hanno fatto perdere al rublo ben il 50% contro il dollaro statunitense nel corso degli ultimi 12 mesi.
Secondo gli esperti di J.P. Morgan Asset Management, invece, ci sono cinque fattori che suggeriscono che il quadro generale per l’Europa potrebbe essere più brillante di quanto appaia: 1) una potenziale ripresa del ciclo del credito; 2) una Banca Centrale disposta ad agire; 3) un Euro più debole; 4) minore austerità; 5) lente ma costanti riforme. Sulla scorta di queste considerazioni una strategia mista per approcciare l’investimento in Europa sembra, secondo i professionisti di JPM AM, ragionevole, con la prospettiva di un quantitative easing che rende allettanti i titoli governativi dell’area core. Inoltre, ci sono anche nel mercato azionario catalizzatori positivi che favoriscono le prospettive di crescita di azioni cicliche. “Più che mai la selettività e l’analisi delle singole aziende saranno fattori di successo in Europa” sottolinea infine Maria Paola Toschi, Global Market Strategist per l’Italia di J.P. Morgan Asset Management nell’articolo “La sorpresa azionaria potrebbe essere l’Europa”.
A livello settoriale, Bill Nygren, CFA, Partner, Equity Manager Harris Associates (gruppo Natixis Global Asset Management) segnala quello finanziario, indicandolo come uno dei più interessanti in questo momento. “Gli investitori non si sono certo dimenticati del ruolo centrale giocato dal settore finanziario prima e durante la crisi del 2008. Ma ritengo che i prezzi degli immobili non siano più a livelli eccessivi, che i criteri per la concessione di finanziamenti siano migliorati e che i coefficienti patrimoniali siano molto più elevati. Cosa ancora più importante, il prezzo di molti titoli finanziari appare piuttosto contenuto. Società di elevata qualità come Bank of America, Citigroup e AIG vedono i propri titoli scambiati a sconto rispetto al valore di libro e con valutazioni inferiori a 10 volte gli utili attesi che si prevede otterranno allorché le perdite ereditate dalla crisi cesseranno di erodere gli utili in bilancio” sottolinea Bill Nygren che, nell’articolo “Borsa, il settore finanziario può riservare opportunità” Reputa il mercato azionario statunitense non ancora troppo costoso.
Infine Paras Anand, Responsabile per l'azionario europeo di Fidelity Worldwide Investment, pur esprimendo un giudizio positivo sull’annuncio della BCE di giovedì scorso, ribadisce la necessità di fornire risposte ad alcune delle maggiori sfide, al fine di sostenere la crescita economica europea e superare la fase di bassa crescita, il crescente debito pubblico e le spinte centrifughe all'interno dell'Unione. Un contesto nel quale, come è spiegato nell’articolo “Le soluzioni azionarie dopo l’annuncio della BCE”, alcuni comparti di Fidelity possono rappresentare interessanti soluzioni d’investimento. “Riteniamo che le migliori soluzioni azionarie focalizzate sull'Europa saranno quelle che selezionano le aziende maggiormente solide e capaci di far fronte a contesti non univocamente positivi. In particolare il comparto FF European Larger Companies Fund investe nelle aziende europee più grandi e solide, privilegiando quelle con una esposizione alle aree geografiche con i maggiori livelli di crescita. A livello globale, il mercato azionario statunitense, che come noto ha una valenza difensiva rispetto ad altri mercati azionari, continuerà a nostro avviso a confermare la propria leadership. In quest'ottica il comparto FF America Fund, fondo ai vertici della sua categoria, può risultare uno strumento ideale per cogliere le migliori opportunità in questo mercato. Per chi infine preferisce avere un’esposizione sia all’Europa che agli USA delegando al gestore la scelta del mix più opportuno, FF Global Dividend Fund è il fondo di riferimento, focalizzato sulla selezione delle società più solide e capaci di staccare dividendi elevati e in crescita in maniera sostenibile” argomenta Paras Anand.
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