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Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 30 settembre 2014

17 Ottobre 2014 08:00
financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund
Analisi della Performance
A settembre 2014, le azioni di Classe A del comparto hanno archiviato un rendimento dello 0,40% (al netto delle commissioni).

Rassegna di Mercato
A fine settembre il tasso di crescita del Pil Usa per il secondo trimestre 2014 è stato rivisto al rialzo al 4,6% annuo dalla precedente stima del 4,2%. L’incremento è attribuibile principalmente alla revisione al rialzo degli investimenti fissi non residenziali, degli investimenti residenziali e delle esportazioni.
L’indice Pmi relativo al settore manifatturiero elaborato da Markit ha registrato una lievissima flessione, scendendo dai 57,9 punti di agosto ai 57,5 di settembre, un livello che rimane comunque indicativo di una solida crescita. In termini destagionalizzati, le vendite al dettaglio di agosto sono state pari a 444,4 miliardi di dollari, in rialzo dello 0,6% rispetto a luglio.
Il mercato del lavoro ha mostrato un miglioramento a settembre, con una crescita del numero dei posti di lavoro superiore alle attese. L’occupazione non agricola è aumentata di 248.000 unità e il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9% dal 6,1% di agosto.
L’indice dei prezzi al consumo generale è salito dell’1,7% ad agosto, su base destagionalizzata. L’indice S&P 500 ha ceduto l’1,40% in dollari e il 2,63% in euro, a fronte dell’apprezzamento del biglietto verde rispetto alla moneta unica.
La seconda stima del Pil dell’Eurozona dello scorso trimestre è rimasta invariata, segnalando una crescita dello 0% su base trimestrale e dello 0,7% su base annua.
La produzione industriale è aumentata dell’1,0% a luglio, il primo avanzamento da aprile. L’indice Pmi Markit per il settore manifatturiero è calato da quota 50,7 ad agosto a 50,3 a settembre, il minimo degli ultimi 14 mesi.
Secondo la stima flash pubblicata a metà mese da Eurostat, a settembre l’inflazione annua nell’area euro dovrebbe essere scesa allo 0,3%, dallo 0,4% di agosto. All’inizio di settembre, la Banca centrale europea (Bce) ha tagliato il tasso di rifinanziamento di 10 pb allo 0,05%, e all’inizio di ottobre ha annunciato i dettagli del suo programma di acquisto di titoli garantiti da collaterale, unitamente a un nuovo piano di acquisti di covered bond. Quest’ultimo inizierà nella seconda metà di ottobre ed entrambi avranno una durata di oltre due anni. L’indice Msci Europe ha guadagnato lo 0,38% in termini di euro nel corso del mese.
Il rapporto Tankan relativo al terzo trimestre ha evidenziato un miglioramento delle condizioni per le imprese manifatturiere giapponesi sia di piccole che di grandi dimensioni, nonché un aumento della spesa per investimenti prevista del 4,2%. L’indice Pmi manifatturiero si è attestato a quota 51,7 (dato definitivo) a settembre, a indicazione di un rafforzamento delle condizioni operative. Segnali positivi sono giunti anche dal settore dei servizi. La Banca del Giappone ha mantenuto i tassi d’interesse di riferimento nella forchetta compresa tra lo 0% e lo 0,1%. Il programma di acquisto di attività finanziarie rimane invariato, con l’obiettivo di accrescere di 60-70 mila miliardi di yen l’anno la base monetaria.
I dati pubblicati in Cina segnalano un rallentamento sempre più marcato dell’economia. Ad agosto la produzione industriale è cresciuta del 6,9% su base annua, un livello largamente inferiore alle previsioni. Le aziende manifatturiere cinesi hanno registrato un ulteriore aumento dell’output a settembre, ma il tasso di espansione, che aveva toccato i massimi da 16 mesi a luglio, è ulteriormente diminuito ed è stato il più contenuto da quattro mesi. L’Msci Japan ha generato un rendimento del 4,84% in yen e del 3,52% in euro.

Attività del Portafoglio
A settembre, abbiamo ridotto l’esposizione azionaria al 31%, dal 47% di fine agosto. Ci aspettiamo un ulteriore aumento della volatilità, in quanto i dati statunitensi hanno continuato a migliorare e gli investitori guardano con crescente apprensione al rischio di un innalzamento dei tassi da parte della Fed. Abbiamo assistito a una rotazione verso i titoli di qualità e a un incremento della volatilità delle valute dei paesi emergenti, ma non crediamo che il rischio sia ancora completamente prezzato dal mercato. Solo in seguito a una forte correzione dei titoli delle società a grande capitalizzazione o di un’indicazione più chiara sui tempi del rialzo dei tassi da parte della Fed saremo pronti a ridurre il nostro sottopeso.

Strategia e Prospettive
Gli investitori hanno reagito con apparente freddezza all’annuncio relativo ai programmi di acquisto di titoli garantiti da collaterale e di covered bond della Bce e alla limitata domanda in occasione dell’asta Omrlt di settembre. Le pressioni per ulteriori nuovi interventi da parte della banca centrale potrebbero intensificarsi se l’attività economica e l’inflazione continueranno a languire nell’Eurozona. Il presidente della Bce Mario Draghi mantiene un orientamento accomodante e ha tranquillizzato i mercati assicurando che l’Istituto prenderà tutte le misure necessarie per adempiere al proprio mandato sull’inflazione. Non ci aspettiamo che venga varato un vero e proprio allentamento quantitativo prima della fine di quest’anno, tuttavia l’indebolimento dell’euro e il miglioramento dell’economia statunitense dovrebbero favorire un rafforzamento della crescita trainata delle esportazioni, con un impatto positivo sulle azioni dell’area euro. Con l’avvicinarsi della conclusione del programma di allentamento quantitativo negli Stati Uniti, il nostro principale motivo di preoccupazione a breve termine rimane il possibile rialzo dei tassi da parte della Fed. Il riassorbimento della liquidità in eccesso potrebbe significare la fine dei rendimenti in eccesso con volatilità eccessivamente ridotta. Ciò giustifica a nostro avviso il mantenimento di una posizione di sottopeso nelle azioni.



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