india
Contrabbando d’oro, il nuovo cancro dell’India
19 Marzo 2014 15:50

e scorso il 27enne saldatore Mohammed Ahmed Jaffer, tornando a casa nello stato meridionale indiano del Kerala da un viaggio a Dubai, è stato arrestato dopo che gli agenti doganali hanno scoperto dell'oro nella fodera del suo vaso di fiori in ottone.
A Jaffer sono state presumibilmente offerte 30.000 rupie (circa 350 euro) da un importatore indiano con l’obiettivo di importare illegalmente nel paese un kg di lingotti del valore di circa 50.000 dollari (circa 36 mila euro), senza pagare la tassa doganale del 10 per cento.
È solo uno dei tanti episodi che le cronache indiane raccontano ogni giorno: queste storie sono infatti diventate comuni in India, dopo che il governo ha aumentato i dazi su oro tre volte l'anno scorso e le importazioni illegali sono quasi raddoppiate a circa 200 tonnellate in base alle stime del World Gold Council.
"Il contrabbando dell’oro è come il cancro" ha dichiarato T.S. Kalyanaraman, il presidente miliardario della Kalyan Gioiellerie Ltd, catena di 55 negozi rivenditori di oggetti d’oro in India ed Emirati Arabi Uniti, che ha poi aggiunto, riferendosi alle decisioni del governo indiano: "Non si stanno accorgendo che rischiano di rovinare l'economia del paese . Se mantengono questa disposizione sarà una perdita pesante per il paese".
Mentre l’aumento dei dazi imposti dal primo ministro Manmohan Singh sulle importazioni di oro aveva lo scopo di aiutare a risolvere il disavanzo record delle partite correnti in India, la decisione sta alimentando anche il mercato nero dei metalli di contrabbando in un paese che era il più grande acquirente al mondo nel 2012 del metallo prezioso. Sulla base del prezzo medio dello scorso anno, il valore dell'oro importato illegalmente in India nel 2013 si stima sia stato pari a circa 9 miliardi di dollari (circa 6,5 miliardi di euro), cioè più del doppio del fatturato annuo di Signet Jewelers Ltd., la più grande catena di gioielleria degli Stati Uniti.
A Jaffer sono state presumibilmente offerte 30.000 rupie (circa 350 euro) da un importatore indiano con l’obiettivo di importare illegalmente nel paese un kg di lingotti del valore di circa 50.000 dollari (circa 36 mila euro), senza pagare la tassa doganale del 10 per cento.
È solo uno dei tanti episodi che le cronache indiane raccontano ogni giorno: queste storie sono infatti diventate comuni in India, dopo che il governo ha aumentato i dazi su oro tre volte l'anno scorso e le importazioni illegali sono quasi raddoppiate a circa 200 tonnellate in base alle stime del World Gold Council.
"Il contrabbando dell’oro è come il cancro" ha dichiarato T.S. Kalyanaraman, il presidente miliardario della Kalyan Gioiellerie Ltd, catena di 55 negozi rivenditori di oggetti d’oro in India ed Emirati Arabi Uniti, che ha poi aggiunto, riferendosi alle decisioni del governo indiano: "Non si stanno accorgendo che rischiano di rovinare l'economia del paese . Se mantengono questa disposizione sarà una perdita pesante per il paese".
Mentre l’aumento dei dazi imposti dal primo ministro Manmohan Singh sulle importazioni di oro aveva lo scopo di aiutare a risolvere il disavanzo record delle partite correnti in India, la decisione sta alimentando anche il mercato nero dei metalli di contrabbando in un paese che era il più grande acquirente al mondo nel 2012 del metallo prezioso. Sulla base del prezzo medio dello scorso anno, il valore dell'oro importato illegalmente in India nel 2013 si stima sia stato pari a circa 9 miliardi di dollari (circa 6,5 miliardi di euro), cioè più del doppio del fatturato annuo di Signet Jewelers Ltd., la più grande catena di gioielleria degli Stati Uniti.
Trending