esportazioni
Export online, la grande occasione per le PMI
28 Ottobre 2013 07:00
Per la maggior parte delle imprese italiane, di piccola e piccolissima taglia, le esportazioni rappresentano una necessità ma, al tempo stesso, oneri organizzativi spesso non sostenibili.
La soluzione potrebbe essere rappresentata dall’export online che permette di eliminare molte barriere e, soprattutto, farsi conoscere in ogni angolo del mondo.
La realtà è però più complicata perché per un export online a regola d’arte, capace di ottimizzare lo standing qualitativo dei prodotti o dei servizi offerti, sono necessari diversi passaggi: dal controllo delle spedizioni per rispettare tempi certi, alla gestione delle logistica, dai resi della merce (inclusi gli oneri fiscali e doganali), ai pagamenti online, dal rapporto con i distributori e con gli importatori lontani, all’assistenza post vendita fino alla piena contabilità digitale al fine di ottimizzare i costi.
Elementi che, almeno finora, sembrano aver ostacolato le potenzialità delle Pmi italiane che nelle vendite online sono agli ultimi posti nel mondo con un 5% di presenza e per un fatturato che non va oltre il 5% del totale.
Persino le PMI greche, polacche e spagnole fanno meglio delle nostre. Tuttavia, proprio per questo ritardo, le potenzialità di crescita in futuro sono enormi. Basti pensare che le previsioni di aumento dell’export online dai siti italiani, in base a un recente studio dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm - Politecnico di Milano, parlano di un +23% che proietta il fatturato complessivo in rete a 2 miliardi di euro.
La soluzione potrebbe essere rappresentata dall’export online che permette di eliminare molte barriere e, soprattutto, farsi conoscere in ogni angolo del mondo.
La realtà è però più complicata perché per un export online a regola d’arte, capace di ottimizzare lo standing qualitativo dei prodotti o dei servizi offerti, sono necessari diversi passaggi: dal controllo delle spedizioni per rispettare tempi certi, alla gestione delle logistica, dai resi della merce (inclusi gli oneri fiscali e doganali), ai pagamenti online, dal rapporto con i distributori e con gli importatori lontani, all’assistenza post vendita fino alla piena contabilità digitale al fine di ottimizzare i costi.
Elementi che, almeno finora, sembrano aver ostacolato le potenzialità delle Pmi italiane che nelle vendite online sono agli ultimi posti nel mondo con un 5% di presenza e per un fatturato che non va oltre il 5% del totale.
Persino le PMI greche, polacche e spagnole fanno meglio delle nostre. Tuttavia, proprio per questo ritardo, le potenzialità di crescita in futuro sono enormi. Basti pensare che le previsioni di aumento dell’export online dai siti italiani, in base a un recente studio dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm - Politecnico di Milano, parlano di un +23% che proietta il fatturato complessivo in rete a 2 miliardi di euro.
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