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Opportunità emergenti

12 Marzo 2013 20:00
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I Paesi emergenti, attualmente a sconto sia rispetto alle medie storiche che ai Paesi più sviluppati, potrebbero essere favoriti da una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori internazionali in un contesto caratterizzato dal graduale miglioramento delle condizioni macroeconomiche a livello globale, da un aumento della liquidità e da un generalizzato ritorno all’equity.

Infatti, nelle fasi di maggiore crescita sui mercati, proprio i mercati emergenti tendono a essere storicamente i principali beneficiari dell'apprezzamento dell'azionario. Fu così, ad esempio, nel biennio 2009-2010, quando l’MSCI Emerging Markets index si apprezzò del 122%, contro il 54% dell’MSCI World index (Fonte Bloomberg, dal 31.12.2008 al 31.12.2010).

Le società dei Paesi emergenti beneficiano peraltro di trend di lungo periodo, fra cui spiccano i superiori ritmi di crescita, il minore indebitamento e l’abbondanza di materie prime, oltre allo sviluppo della classe media e l’aumento dei consumi interni che caratterizzano questi Paesi. Tuttavia, i mercati emergenti sono un universo estremamente variegato, che include economie e società molto differenti, con sfide e opportunità specifiche. Inoltre gli emerging markets denotano una minore efficienza rispetto a quelli sviluppati.

L’insieme di queste ragioni premia la gestione attiva, particolarmente efficace in questi mercati. Fidelity Worldwide Investment, uno dei principali player sui mercati emergenti con centri di gestione presenti in loco da oltre 30 anni, ritiene che l'analisi fondamentale rappresenti un elemento chiave per approcciare con successo mercati come quelli in questione, non sempre maturi ed efficienti. I suoi circa 200 analisti presenti nei diversi uffici mondiali forniscono analisi continue, aggiornate e dettagliate a supporto dei gestori al fine di garantire soluzioni efficienti in termini di rischio/rendimento.

Il FF Emerging Markets Fund, in particolare, è dedicato proprio alle numerose opportunità di investimento presenti nei mercati emergenti. Il fondo è gestito da Nick Price, uno dei gestori Fidelity Worldwide Investment di maggiore esperienza che, insieme al proprio team, gestisce la disciplina Global Emerging Markets con attivi in gestione che superano i 5 miliardi di dollari.

Abbiamo chiesto a Nick Price di commentare la sua strategia di investimento e le opportunità più interessanti sui mercati emergenti: “Nel contesto dei mercati emergenti globali, spesso gli investitori analizzano il tasso di crescita potenziale di una determinata società senza però domandarsi se tale crescita sia effettivamente sostenibile nel lungo termine o meno” dichiara Nick Price che poi spiega:

“Per noi, invece, questo fattore è fondamentale e costituisce il fulcro della nostra ricerca. Il nostro approccio si basa su un intensivo processo di ricerca e in particolare ricerchiamo società che siano in grado di finanziare la propria crescita utilizzando i flussi di cassa interni, cercando invece di evitare le aziende che hanno bisogno di capitali supplementari per finanziare la propria crescita, incrementando il proprio livello di indebitamento o diluendo le azioni, determinando di fatto un aumento del rischio per gli azionisti esistenti. Inoltre prestiamo grande attenzione alle valutazioni e all’apprezzamento potenziale di ciascuna società”.

Nel contesto di crescita globale lenta in cui ci troviamo, Nick Price osserva poi che, se da un lato il rallentamento ha inevitabilmente coinvolto il mondo intero, dall’altro risulta oggi ancor più marcato il divario fra lo stato di salute dei Paesi più sviluppati e di quelli emergenti, con questi ultimi caratterizzati da superiori ritmi di crescita, minore indebitamento e abbondanza di materie prime.

La crescita economica degli Emergenti, oltre che dalle risorse naturali è supportata da numerosi driver di crescita di lungo periodo. Un trend particolarmente interessante è quello della graduale uscita dalla povertà della popolazione dei Paesi meno sviluppati e della nascita di una nuova classe di consumatori. Infatti, la fase di rallentamento economico ha reso ancor più importante per i mercati emergenti la capacità di reindirizzare in misura sempre maggiore le loro economie verso la domanda regionale e nazionale, riducendo così la propria vulnerabilità agli shock della domanda esterna.

“Nell'attuale congiuntura globale continuiamo a ricercare società che siano capaci di mantenere un ottimo posizionamento rispetto alla concorrenza sui rispettivi mercati locali e che traggano vantaggio dalle tendenze strutturali favorevoli come la crescita demografica, l'aumento dei redditi disponibili e le esigenze sempre più sofisticate dei consumatori che aspirano a entrare nella classe media” sottolinea Nick Price.

Opportunità che il FF Emerging Markets Fund, in virtù del processo d’investimento che lo caratterizza, continua a cogliere e che gli hanno permesso di posizionarsi nel primo quartile sul periodo dei 3 anni. Osservando invece l’andamento del fondo nell’ultimo anno, il fondo ha sovraperformato l’indice MSCI Emerging Markets mostrando inoltre un miglior profilo rischio/rendimento.
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