Schroders

Era previsto un rallentamento della crescita del PIL della zona euro dovuto all’accelerazione dell’inflazione ma i consumi delle famiglie sono rimasti stabili.

La politica populista in Europa e negli USA sembra favorire in qualche modo politiche fiscali più orientate alla crescita economica e al trend reflazionistico.

Macron, favorito su Le Pen, ribadirà i benefici derivanti dalla globalizzazione e dalla Ue indicando riforme mirate per aiutare tutti coloro che sono rimasti indietro.

La volontà della premier Theresa May di anticipare le elezioni generali potrebbe rafforzare le sue posizioni negoziali con l’UE e all’interno del proprio partito.

Il tasso di riferimento è sceso dal 12,25% all’11,25% ad aprile e potrebbe scendere di un ulteriore 1% a maggio: l’inflazione è stabile e l’economia ancora lenta.

La strada per il recupero del terreno perduto dal 2013 sembra essere solo all’inizio per il debito emergente grazie a buoni fondamentali e a cedole generose.

L’economia UK è rimasta solida grazie ai consumi delle famiglie sopra le attese nonostante la sterlina debole: ora però l’inflazione potrebbe rompere gli equilibri.

L’inflazione di febbraio al 2,3% supera le previsioni, ma la Bank of England non dovrebbe aumentare i tassi nel 2017 per non colpire le finanze delle famiglie.

La stagione delle elezioni europee parte oggi in Olanda, poi sarà la volta di Francia e di Germania. Ma il rischio politico forse maggiore potrebbe essere in Italia.

Nel 2017, il mercato azionario UK verrà influenzato da molti degli stessi fattori che hanno dominato il 2016: dalla Brexit a Donald Trump, dall’Eurozona alla Cina.

La divisione Multi-asset Investments di Schroders, che conta 64 miliardi di sterline in gestione, continua a rafforzarsi ricercando talenti di alto livello.

Quest’anno sarà determinante l’accurata selezione dei paesi emergenti nei quali investire: tra le aree con interessanti opportunità spicca il Sudamerica.

Quest’anno le componenti del mercato obbligazionario emergente (governativo, societario, in valuta forte e in valuta locale) avranno andamenti e rendimenti diversi.

Esattamente come l’investimento nei mercati emergenti anche quello nei mercati occidentali richiede sempre più spesso conoscenza e comprensione del rischio paese.

I dati positivi sullo stato di salute delle imprese, sul PIL e sull’inflazione della zona euro sostengono l’umore di fondo in attesa delle elezioni politiche del 2017.

L’azionario emergenti potrebbe registrare un forte rialzo se alcuni fattori internazionali virassero a suo favore ma ce ne sono altrettanti che potrebbero remare contro.

Il recente recupero delle quotazioni dei titoli value e dei mercati più sensibili al ciclo economico potrebbe continuare e costituire un tema 2017 vincente.