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Mercato obbligazionario, ecco come muoversi nel 2023 secondo Morgan Stanley IM

Secondo Richard Ford (Morgan Stanley Investment Management) gli spread creditizi rimarranno entro un intervallo limitato nel 2023 mentre i rendimenti investment grade sono già a livelli soddisfacenti

di Leo Campagna 22 Dicembre 2022 12:27
financialounge -  Morgan Stanley Investment Management outlook 2023 Richard Ford

Le analisi del mercato obbligazionario sono attualmente dominate da quattro temi. Le sfide geopolitiche (la guerra in Ucraina, la deglobalizzazione, la sostenibilità), che hanno innescato interruzioni dal lato dell'offerta e un aumento dell'inflazione. Le politiche zero-COVID in Cina, che hanno portato a un calo delle aspettative di crescita globale. Le politiche delle principali banche centrali, che si sono focalizzate sulla lotta all'inflazione con l'inasprimento delle condizioni finanziarie. La redditività aziendale che è sotto pressione a causa dell'aumento dei costi mentre la domanda aggregata dovrebbe diminuire, con conseguente aumento delle insolvenze.

TENDENZE POSITIVE PER IL CREDITO


“Molte recenti tendenze sembrano tuttavia positive per il credito, come i segnali di moderazione dell'inflazione negli Stati Uniti, una potenziale riapertura dell’economia in Cina, e i prezzi dell'energia più bassi. Di conseguenza, le valutazioni si sono spostate verso l'estremità ristretta del nostro intervallo previsto, appena al di sopra della media di lungo periodo per il credito investment grade” fa sapere Richard Ford, Global Head of Investment Grade Credit, Portfolio Manager di Morgan Stanley Investment Management.

I TASSI DI INSOLVENZA NON AUMENTERANNO


Nel complesso, il manager vede le aziende entrare nel 2023 con modelli di business difensivi, consistente liquidità e costi di produzione ottimizzati grazie alle efficienze implementate durante la pandemia. Inoltre nota anche una leva finanziaria contenuta. “I mercati si aspettano una recessione nel 2023, come segnalato dalle curve dei rendimenti invertite. Tuttavia, con l'occupazione che rimane solida, la crescita nominale dovrebbe essere positiva. Inoltre, con i budget familiari in buona salute grazie agli stimoli fiscali sotto COVID, prevediamo una recessione "diversa", in cui i tassi di insolvenza non aumenteranno” commenta Ford.

GLI ELEVATI RENDIMENTI DEL CREDITO INVESTMENT GRADE


Il manager punta a sfruttare gli elevati rendimenti del credito investment grade, adesso su livelli in grado di soddisfare gli obiettivi degli investitori senza la necessità di estendere la duration (scadenza media dei titoli in portafoglio) o abbassare la qualità del credito. Ford prevede che gli spread creditizi rimangano all'interno di un intervallo limitato nel 2023 anche perché l'incertezza macro riduce il rialzo dei differenziali oltre le loro medie di lungo periodo.

EMITTENTI CON OBBLIGAZIONI DENOMINATE IN EURO


“Siamo posizionati per favorire i flussi di entrate statunitensi da emittenti con obbligazioni denominate in euro. La crescita sembra più robusta negli Stati Uniti che in Europa, ma gli ampi spread swap e i costi da sostenere per la copertura valutaria favorisce l'euro. Prevediamo che il settore finanziario performi bene nel 2023, dal momento che i timori sia per l’ammontare delle nuove emissioni che per la recessione continuano a diminuire” spiega il manager di Morgan Stanley IM.

LE ECONOMIE SI ADATTERANNO AL ‘NUOVO ORDINE’


Secondo Ford, le economie si adatteranno al "nuovo ordine" con nuove fonti di approvvigionamento energetico, mercati del lavoro che affrontano carenze e progressi tecnologici che limitano i costi. Queste tendenze dovrebbero tradursi in una minore inflazione nel 2023 tale da rendere probabile una interruzione (o, meglio, sospensione, per possibili mosse future) dei cicli di inasprimento delle banche centrali: dovrebbe pertanto ridursi il rischio di coda per i mercati, un fattore positivo per gli spread creditizi.

SONO SUFFICIENTI NOTIZIE MIGLIORI DEL PREVISTO


Intanto, mentre sono incoraggianti i recenti annunci in Cina, relativi a un piano in 20 punti per affrontare la riapertura COVID e a un piano in 16 punti per sostenere il settore abitativo, ci si chiede se le aspettative di un aumento tassi di default sia troppo pessimista. “Guardando al futuro, affinché il credito abbia buone prospettive, non sono necessarie buone notizie, solo notizie migliori del previsto. Inoltre concentrarsi sui principi ESG potrebbe creare una biforcazione tra quelli che misurano l'impatto e quelli incentrati sui ritorni finanziari, pur tenendo conto dei fattori di sostenibilità” conclude l’Head of Investment Grade Credit, Portfolio Manager di Morgan Stanley Investment Management.
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