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Mercati 2023, Pictet AM vede opportunità di investimento in Giappone e nel resto dell'Asia
Marco Ghilotti, Senior manager, Institutional Clients di Pictet Asset Management, sottolinea le occasioni ‘liquid alternative’ nel 2023 nella regione, con importanti catalizzatori sia di medio che di lungo termine
di Virgilio Chelli 20 Dicembre 2022 15:47
Il 2023 che sta arrivando imporrà probabilmente un ripensamento per i portafogli istituzionali, tenendo conto delle molteplici sfide macroeconomiche. A livello macro, il rischio di recessione resta alquanto elevato. Utili societari e margini delle aziende non hanno ancora interamente risentito dell’effettivo aumento dell'inflazione e dei maggiori costi di finanziamento del debito. Inoltre, aumentano gli interrogativi sulla tenuta della domanda dei consumatori nei prossimi mesi e il relativo andamento. Guardando a rischi e vantaggi nelle diverse aeree geografiche, quella asiatica presenta opportunità interessanti per investitori istituzionali.
Lo sottolinea in un commento su “Opportunità di investimento liquid alternative in Asia e Giappone nel 2023” Marco Ghilotti, Senior manager – Institutional Clients di Pictet Asset Management, secondo cui si tratta di opportunità sono frutto della diversità dei mercati, delle possibili dislocazioni e della varietà di settori in grado di generare alfa anche al di fuori di una semplice connotazione long/short. In particolare, secondo Ghilotti, l’area asiatica presenta rilevanti catalizzatori sia di breve che di medio termine, tra cui la ristrutturazione dell’economia cinese, il miglioramento della corporate governance in Giappone, l’attivismo degli azionisti in Australia e l’emergere delle “Tigri asiatiche”.
In Giappone, sottolinea l’esperto di Pictet AM, il miglioramento della normativa sulla governance societaria sta conducendo alla restituzione del capitale agli azionisti con livelli di dividendi ed entità di programmi di buyback mai visti prima. Ghilotti si aspetta che il processo continui e prevede che l’attività di M&A in Giappone aumenti in modo consistente, beneficiando di alcuni fattori specifici, tra cui la presenza di molte società sane, con rapporti di indebitamento bassi e valutazioni economiche interessanti. Pictet AM ricordar che, a differenza del resto del mondo, i tassi di interesse in Giappone sono ancora vicini a zero e dovrebbero rimanere tali a lungo, rendendo il finanziamento conveniente.
Al momento le società di private equity si trovano inoltre con alti livelli di liquidità da impiegare, e tutti questi fattori rendono secondo Ghilotti il Giappone un’area molto interessante a cui guardare il prossimo anno. Il Sud Est asiatico, invece, secondo l’analisi di Pictet AM si trova a beneficiare di una forte crescita economica e demografica, anche grazie alla fuga di capitali dalla Cina e ad un diffuso miglioramento della regolamentazione e della corporate governance.
Quest’evoluzione, sottolinea in conclusione Ghilotti, ha portato ad un aumento consistente dei livelli di attività di M&A nella regione durante il 2022, con oltre 4.000 deal per un controvalore pari a circa 400 miliardi di dollari da inizio anno. L’intera area asiatica solo nel primo semestre del 2022 rappresentava già il 21% dei volumi globali, e Pictet AM si aspetta che la tendenza prosegua anche nel 2023.
EFFETTI DELLA RISTRUTTURAZIONE DELL’ECONOMIA CINESE
Lo sottolinea in un commento su “Opportunità di investimento liquid alternative in Asia e Giappone nel 2023” Marco Ghilotti, Senior manager – Institutional Clients di Pictet Asset Management, secondo cui si tratta di opportunità sono frutto della diversità dei mercati, delle possibili dislocazioni e della varietà di settori in grado di generare alfa anche al di fuori di una semplice connotazione long/short. In particolare, secondo Ghilotti, l’area asiatica presenta rilevanti catalizzatori sia di breve che di medio termine, tra cui la ristrutturazione dell’economia cinese, il miglioramento della corporate governance in Giappone, l’attivismo degli azionisti in Australia e l’emergere delle “Tigri asiatiche”.
MIGLIORAMENTO DELLA GOVERNANCE IN GIAPPONE
In Giappone, sottolinea l’esperto di Pictet AM, il miglioramento della normativa sulla governance societaria sta conducendo alla restituzione del capitale agli azionisti con livelli di dividendi ed entità di programmi di buyback mai visti prima. Ghilotti si aspetta che il processo continui e prevede che l’attività di M&A in Giappone aumenti in modo consistente, beneficiando di alcuni fattori specifici, tra cui la presenza di molte società sane, con rapporti di indebitamento bassi e valutazioni economiche interessanti. Pictet AM ricordar che, a differenza del resto del mondo, i tassi di interesse in Giappone sono ancora vicini a zero e dovrebbero rimanere tali a lungo, rendendo il finanziamento conveniente.
FORTE LIQUIDITÀ DEL PRIVATE EQUITY
Al momento le società di private equity si trovano inoltre con alti livelli di liquidità da impiegare, e tutti questi fattori rendono secondo Ghilotti il Giappone un’area molto interessante a cui guardare il prossimo anno. Il Sud Est asiatico, invece, secondo l’analisi di Pictet AM si trova a beneficiare di una forte crescita economica e demografica, anche grazie alla fuga di capitali dalla Cina e ad un diffuso miglioramento della regolamentazione e della corporate governance.
FORTE AUMENTO DEI VOLUMI DI M&A
Quest’evoluzione, sottolinea in conclusione Ghilotti, ha portato ad un aumento consistente dei livelli di attività di M&A nella regione durante il 2022, con oltre 4.000 deal per un controvalore pari a circa 400 miliardi di dollari da inizio anno. L’intera area asiatica solo nel primo semestre del 2022 rappresentava già il 21% dei volumi globali, e Pictet AM si aspetta che la tendenza prosegua anche nel 2023.