L'apertura dei mercati

Borse deboli in attesa dei dati sul lavoro Usa

Dopo la conferma del rallentamento dell'inflazione americana di ottobre, attesa sui mercati per la pubblicazione dei dati sull'occupazione. Intanto la manifattura Usa finisce in contrazione per la prima volta da 29 mesi

di Antonio Cardarelli 2 Dicembre 2022 09:09

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
Partenza in rosso per i listini europei nell'ultima seduta della settimana. Ftse Mib, Dax tedesco e Cac 40 francese perdono, in avvio, circa lo 0,3%. A Piazza Affari partono male Tenaris (-1,3%) e Unipol (-1,6%).

CONFERMATO IL RALLENTAMENTO DELL'INFLAZIONE


Sono i dati macroeconomici provenienti dagli Usa a tenere banco sui mercati. Nella giornata di giovedì è arrivata la conferma del rallentamento dell'inflazione nel mese di ottobre, con il dato Pce rivisto a +6% su base annua dopo la prima lettura di +6,2% (+6,3% a settembre). In giornata, però, è arrivato un segnale deludente dal settore costruzioni, con il quarto calo dell'attività negli ultimi cinque mesi. Inoltre, l'indice Ism manifatturiero Usa è sceso a 49 punti, sotto la soglia che indica contrazione per la prima volta dopo 29 mesi.

PRIMA SEDUTA DI DICEMBRE IN CALO PER WALL STREET


Nonostante le parole di Powell sul possibile rallentamento dei rialzi dei tassi già a dicembre, il mix di dati ha portato in ribasso Wall Street nella prima seduta di dicembre. Il Dow Jones ha perso 194,76 punti (-0,56%), lo S&P 500 è sceso di 3,54 punti (-0,09%), il Nasdaq Composite ha chiuso in rialzo di 14,45 punti (+0,13%). Tutti e tre gli indici sono reduci da un novembre di convincenti rialzi, e non è escluso che con un ritocco dei tassi di "soli" 50 punti possano riprendere forza.

ATTESA PER I DATI SUL LAVORO USA


Oggi, intanto, occhi puntati sui posti di lavoro non agricoli creati a novembre negli Usa. Le attese sono per +200mila posti da +261mila a ottobre con la disoccupazione ferma al 3,7%. Anche questo è un dato seguito molto da vicino dalla Federal Reserve. In Europa, invece, è atteso l'indice dei prezzi alla produzione di ottobre con attese di un rialzo del 31% su base annua (dato precedente +41,9%). In programma, sempre oggi, i discorsi dei banchieri centrali De Guindos (Bce) e Evans (Fed).

ASIA IN ROSSO


Sui listini asiatici seduta in netto ribasso per la Borsa di Tokyo, preoccupata per le indicazioni sul rallentamento dell'economia Usa. I titoli del comparto elettronico e gli assicurativi hanno guidato il calo dell'indice Nikkei dei 225 titoli guida che ha chiuso la settimana in rosso dell'1,6% a 27.777,9 punti. In rosso i listini cinesi: Shanghai -0,29% e Hong Kong -0,19%.

GAS E PETROLIO


Nel frattempo, è poco mosso il petrolio (Wti gennaio +0,16% a 81,35 dollari al barile, Brent febbraio +0,36% a 87,18 dollari), mentre i prezzi del gas scendono del 6,4% a 137 euro al megawattora. Sul fronte dei cambi, l'euro si rafforza a 1,054 dollari (da 1,037 alla chiusura precedente) e vale 141,84 yen (da 144,28).

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