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La giornata dei mercati

Borse Europee sopra la pari nel finale, dati contrastanti dalle due sponde dell’Atlantico

I principali indici azionari chiudono la seduta in territorio frazionalmente sopra la parità, gli investitori digeriscono dati che segnalano frenata della manifattura in USA e contrazione meno forte in Europa

di Virgilio Chelli Aggiornato al 23/11/2022 17:30
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23/11/2022 17:30


Alle ultime battute gli indici delle principali Borse europee viaggiano in territorio frazionalmente positivo tra i due e i tre decimali con gli investitori che preferiscono non prendere posizione in vista del Thanksgiving Day che terrà chiusa Wall Street domani e ridurrà a mezza giornata gli scambi di venerdì. Sul mercato valutario il dollaro continua a indebolirsi rispetto ai massimi recenti sulle principali valute mentre sull’obbligazionario i rendimenti dei titoli di Stato continuano la limatura con il BTP sotto il 3,8%.

La giornata dei mercati è stata contrassegnata da dati macro di segno diverso sulle due sponde dell’Atlantico. In Europa l’indice PMI composito, che registra il livello di attività sia manifatturiero che dei servizi, è rimasto largamente in territorio contrazione a novembre, ma a un livello migliore delle attese. In USA invece l’indice S&P Manufacturing PMI è caduto inaspettatamente sempre a novembre a 47,6 da 50,4 a ottobre segnando la prima contrazione da metà 2020, in pieno effetto pandemia. Inoltre, le componenti relative all’inflazione si sono attenuate.

Altri segnali contrastanti che potrebbero influenzare le prossime decisioni della Fed, di cui si attendono in serata i verbali dell’ultima riunione, sono arrivati da un dato sugli ordini di beni durevoli USA in rialzo oltre le attese a ottobre, indicando forza della domanda, e dalle le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, al massimo di tre mesi, segnalando un mercato del lavoro in raffreddamento. Intanto il prezzo del petrolio torna a calare dopo il rimbalzo limitato di ieri con il WTI texano che scende sotto i 78 dollari e il Brent a Londra in area 85 dollari con gli investitori che guardano all’andamento della domanda globale con l’economia in rallentamento.

23/11/2022 15:40


L’azionario europeo continua a galleggiare vicino alla parità mentre Wall Street pensa al Thanksgiving di domani, che avrà una coda anche venerdì con l’apertura degli scambi solo per mezza giornata. Gli investitori continuano ad aspettare i verbali dell’ultima riunione del FOMC della Fed mentre digeriscono dati contrastanti sull’economia americana. Segnali di forza arrivano da un dato sugli ordini di beni durevoli in rialzo oltre le attese a ottobre mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione viaggiano al massimo di tre mesi indicando un mercato del lavoro in raffreddamento.

Intanto il prezzo del petrolio torna a calare dopo il rimbalzo limitato di ieri con il WTI texano che scende ben sotto gli 80 dollari e il Brent a Londra poco sopra gli 85 dollari con gli investitori che guardano all’andamento della domanda globale con l’economia in rallentamento. Gli investitori che stanno valutando gli ultimi dati degli indicatori PMI europei che segnalano un allentamento della contrazione dell’attività economica a novembre anche se a livelli ancora elevati.

A Wall Street i principali indici ai primi scambi si muovono appena sopra la parità come anche gli omologhi europei in un mercato che resta apparentemente senza direzione. Anche a Milano l’indice FTSE MIB si muove in linea con le altre principali piazze intorno alla parità oscillando sopra i 24.500 punti. Le utility si muovono in calo, sia Enel che Hera ritracciano di circa il 2% mentre il mercato digerisce la proposta di price cap della UE e l’ipotesi di ulteriori interruzioni delle forniture dalla Russia. I titoli dell’energia proseguono in rialzo in attesa che la UE annunci i termini del previsto embargo al petrolio russo.

23/11/2022 11:50


L’azionario europeo galleggia intorno alla parità in linea con i futures sui principali indici di Wall Street con gli investitori che stanno valutando gli ultimi dati degli indicatori PMI che segnalano un allentamento della contrazione dell’attività economica a novembre anche se a livelli ancora elevati. Attesa anche per i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve alla ricerca di indizi sul futuro percorso di stretta monetaria. Domani è la volta della BCE.

A Milano l’indice FTSE MIB si muove in linea con le altre principali piazze intorno alla parità oscillando sopra i 24,500 punti. Le utility si muovono in calo dopo il rialzo di ieri, con gli investitori che preferiscono per il momento evitare i rischi. Sia Enel che Hera ritracciano di circa il 2% mentre il mercato digerisce la proposta di price cap della UE e l’ipotesi di ulteriori interruzioni delle forniture dalla Russia. I titoli dell’energia invece estendono i rialzi messi a segno ieri in attesa che sempre la UE annunci i termini del previsto embargo al petrolio russo. Intanto torna l’interesse per Telecom Italia, in buon rialzo dopo le indicazioni che il governo ha ancora all’attenzione l’acquisizione della rete di linea fissa.

Per quanto riguarda in particolare gli indici PMI di novembre compositi, vale a dire che registrano l’attività sia del manifatturiero che dei servizi, il dato è salito a 47,8 dal 47,3 di ottobre, meglio delle attese di mercato di un calo a 47. Anche se si tratta di livelli vicini ai minimi del 2013, se si esclude la netta contrazione post COVID-19, l’intensità della contrazione stessa sembra si stia allentando con le imprese che sentono meno le strozzature delle forniture mentre aumentano le attese di una contenuta ripresa l’anno prossimo.
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