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AllianceBernstein vede opportunità nel credito europeo con il rientro degli spread

Dopo il massimo di inizio anno il differenziale di rendimento sui titoli di Stato a 10 anni si è bruscamente contratto indicando l’inizio di una correzione importante

di Stefano Caratelli 17 Novembre 2022 07:55

financialounge -  AllianceBernstein credit default swap mercati Morning News obbligazioni
A inizio d'anno gli swap spread in euro, vale a dire il maggior interesse pagato dall’emittente dei titoli di Stato rispetto al benchmark, in questo caso il Bund tedesco, hanno raggiunto un massimo sulla scadenza a 10 anni salendo di 60 punti base. Le variazioni degli swap spread sono influenzate soprattutto da fattori tecnici, come l'offerta di collaterale, ad esempio il Bund, e la domanda di swap. L’allargamento degli swap spread è riconducibile soprattutto a carenza di collaterale, in quanto i programmi di acquisto della BCE hanno ridotto i Bund disponibili, e all'elevata domanda di banche e investitori, poiché possono essere utilizzati per assumere significative posizioni corte sul rischio di tasso, in previsione di un aumento dei rendimenti europei.

CONTRAZIONE DOPO IL PICCO


Ma, sottolinea AllianceBernstein in un commento, dopo aver raggiunto il picco, gli swap spread hanno subito una contrazione di 20 punti in meno di due settimane, segnalando secondo la grande casa l'inizio di una correzione di maggiore entità, poiché nei prossimi mesi si aspetta un'inversione dei fattori che avevano determinato l'ampliamento degli spread. I driver dell'ampliamento degli spread sono destinati a invertirsi. Di recente l'Agenzia Finanziaria Tedesca ha annunciato l'intenzione di mettere a disposizione 54 miliardi di euro delle proprie posizioni in Bund per operazioni di pronti contro termine, alleviando così in parte la carenza di collaterale.

IL RUOLO DEI SUSSIDI CONTRO IL CARO ENERGIA


Al contempo, prosegue l’analisi di AllianceBernstein, le sovvenzioni erogate dai governi dell'area euro per compensare il caro energia, compreso il pacchetto da 200 miliardi di euro della Germania, stanno provocando un aumento dei deficit pubblicai e dell'offerta di titoli di Stato. Inoltre, la BCE ha terminato i programmi di acquisto di obbligazioni, reinvestendo i proventi dei Bund in scadenza in misura sempre minore, e dal prossimo anno potrebbe avviare il quantitative tightening, vale a dire la ‘cura dimagrante’ del suo bilancio. Tutti fattori che secondo AllianceBernstein dovrebbero espandere l'offerta di Bund.

LA DOMANDA DI SWAP TENDERÀ A DIMINUIRE


Al tempo stesso, la domanda di swap tenderà probabilmente a diminuire. Finora banche e investitori hanno venduto la componente a tasso fisso degli swap e acquistato quella a tasso variabile, per assumere un'esposizione corta al rischio di tasso in euro. Con la BCE impegnata a riportare l'inflazione verso l'obiettivo, aumenta il rischio di una marcata contrazione economica nell'eurozona e diminuisce la probabilità di un aumento pronunciato dei tassi in euro. È probabile, sottolinea AllianceBernstein, che questa dinamica ridurrà la domanda di posizioni in swap.

OPPORTUNITÀ DI TRARRE VANTAGGIO


Molti investitori valutano le obbligazioni corporate Investment Grade in euro rispetto alla curva swap. Di conseguenza, con l'ampliamento degli swap spread queste obbligazioni sono diventate più convenienti rispetto ai Bund. Il restringimento degli swap spread spingerebbe probabilmente a rialzo il valore delle obbligazioni corporate in euro rispetto alle omologhe in dollari, che non sono soggette a forze così potenti. L’analisi di AllianceBernstein suggerisce dunque agli investitori di prendere in considerazione la possibilità di trarre vantaggio da un potenziale restringimento degli swap spread.

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