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Le previsioni

Gas, ecco come sarà l’inverno in Europa

Felipe Villarroel, Partner e Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management (Vontobel) sostiene che l’Europa riuscirà a evitare un razionamento forzato in inverno

di Anna Patti 10 Novembre 2022 08:00
financialounge -  Europa Felipe Villaroel Gas TwentyFour Asset Management

La situazione del gas in Europa ha fortemente preoccupato i mercati nei mesi scorsi. In seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, i prezzi del gas naturale sono aumentati significativamente in Europa a causa delle decisioni della Russia di limitare e a volte bloccare completamente le esportazioni. I paesi europei si sono difesi riducendo attivamente il consumo di energia, aumentando gli acquisti di gas naturale liquefatto(GNL) da nazioni come gli Stati Uniti e il Qatar e sovvenzionando il consumo di energia attraverso varie iniziative per attenuare il colpo ai consumatori e alle imprese.

IL CALO DEI PREZZI


Anche se i problemi legati al gas non sono finiti, la situazione è migliorata rispetto ad agosto. I prezzi si sono notevolmente ridotti. I prezzi spot del gas olandesi sono inferiori dell'82% rispetto a quei livelli, mentre i forward a un mese sono inferiori del 61%. I prezzi sono ancora elevati rispetto ai livelli pre-invasione ma la situazione sta migliorando. Gli impianti di stoccaggio del gas sono pieni al 95% e il clima più caldo ha contribuito a ritardare la stagione del riscaldamento. Allo stesso tempo, in parte a causa delle azioni governative e in parte a causa dei prezzi elevati, la domanda è diminuita del 10% rispetto all'anno scorso, secondo l'Agenzia internazionale dell'Energia(AIE).

L’INVERNO IN EUROPA


Secondo Felipe Villarroel, Partner e Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management (Gruppo Vontobel), quest’inverno sarà probabilmente evitato un razionamento forzato dell'energia. Inoltre, il recente calo dei prezzi, sostiene Villerroel, “significa che il costo stimato degli enormi sussidi fiscali messi in atto è molto più basso di quanto previsto ad agosto”. Nonostante ciò il rischio di gravi problemi esiste ancora. “Se l'inverno dovesse essere molto più freddo del solito, tornerebbe il rischio di razionamenti, ma allo stato attuale la probabilità che ciò accada si è sostanzialmente ridotta”, ritiene Felipe Villerroel.

LE SFIDE PER L’EUROPA


L’Europa si vede costretta a cambiare il suo mix energetico in un breve periodo di tempo. Fino a quando non entrerà in funzione una maggiore capacità di GNL, l'Europa sarà in competizione con altri importatori di GNL per le forniture, e il principale concorrente sarà la Cina. Resta da vedere se la Russia deciderà di tagliare completamente le esportazioni in Europa nei prossimi mesi, cosa che amplificherebbe il divario tra domanda e offerta. D'altra parte, la produzione di elettricità idroelettrica e nucleare in Europa è diminuita rispettivamente del 20% e del 16% nel 2022, a causa della scarsa idrologia e di altri fattori, il che ha esercitato un'ulteriore pressione sui mercati del gas - questa situazione potrebbe attenuarsi nel 2023.

L’IMPATTO ECONOMICO


Per quanto riguarda l’impatto economico e la crescita del PIL è davvero difficile stimare l’entità del colpo ma la direzione dell’aggiustamento è negativa. Da un lato, sottolinea Villerroel,” la distruzione della domanda porterà inevitabilmente a una minore produzione di beni e servizi. Dall'altro, le dimensioni dei pacchetti fiscali che abbiamo visto per contribuire a ridurre i prezzi del gas sono state impressionanti. Il solo pacchetto della Germania ammonta a 200 miliardi di euro, pari al 5,5% del suo PIL”. Devono ancora essere definiti tutti i dettagli dei pacchetti fiscali ma certamente comprenderanno tetti di prezzo per le imprese e i consumatori, pagamenti una tantum per aiutare a pagare le bollette e incentivi per ridurre la domanda. Questo per il PIL rappresenta una spinta per i consumi privati, in quanto il colpo al reddito disponibile diminuisce, nonché una possibile spinta per i consumi pubblici e anche un miglioramento della fiducia dei consumatori e delle imprese. L’entità del sostegno è massima ma per valutare il vero impatto sul PIL sarà necessario attendere i dettagli completi.

SCONGIURATO IL PEGGIO


Sembra che lo scenario peggiore da molti temuto per l’inverno in Europa sia stato scongiurato. L’Europa si è mossa rapidamente per risolvere il problema gas e aiutare imprese e consumatori a difendersi dall’aumento dei prezzi. Felipe Villerroel, Partner e Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management avverte che non si è fuori pericolo: “Ci sono una miriade di fattori che influenzeranno la capacità dell'Europa di colmare la sua capacità di stoccaggio per il prossimo inverno”. Sarà necessario tenere in considerazione le politiche di esportazione russe, la domanda di GNL della Cina e gli investimenti europei in infrastrutture per il GNL, ma sarà importante considerare anche la velocità con cui l’Europa passerà alle energie rinnovabili e non ultimo il cambiamento climatico.
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