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La trimestrale

Utili record per Eni a 10,8 miliardi in nove mesi, titolo in rialzo a Piazza Affari

Nonostante il caro energia, balzo dei profitti del gruppo. Sulle attività italiane pesa lo stanziamento del contributo straordinario per il settore energia. In futuro avanti con le rinnovabili

di Fabrizio Arnhold 28 Ottobre 2022 10:13
financialounge -  Claudio Descalzi eni Plenitude Trimestrale

 

Eni chiude il terzo trimestre dell’anno con un utile netto adjusted di 3,73 miliardi, in linea con il trimestre precedente ma con un balzo del 161% rispetto allo stesso periodo del 2021 e con un utile di 10,81 miliardi nei nove mesi 2022 (+8,2 miliardi rispetto ai nove mesi dello scorso anni pari al +311%). Eni spiega che il risultato è frutto del robusto utile operativo e dai migliori risultati delle partecipazioni valutate all’equity. Il titolo è in controtendenza a Piazza Affari e segna +1,35%.

UTILE NETTO SALE A 5,86 MILIARDI


L’ebit adj del trimestre è di 5,77 miliardi rispetto ai 2,49 (+132%) dello stesso periodo del 2021 e nei nove mesi sale a 16,80 miliardi rispetto ai 5,85 dello stesso periodo del 2021 (+187%). L’utile netto del trimestre balza a 5,86 miliardi, rispetto all’utile netto consolidato di bilancio dei nove mesi pari a 13,26 miliardi. Le attività italiane sono in perdita, con un calo di circa 1 miliardo dovuto principalmente allo stanziamento del contributo straordinario per il settore energia.

PAGATA PRIMA RATA DIVIDENDO


A settembre Eni ha pagato la prima rata del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione, con un esborso di 751 milioni. La seconda rata sarà versata il 23 novembre, di pari importo. L’utile operativo adjusted, nel terzo trimestre, è più che raddoppiato a 5,77 miliardi rispetto al terzo trimestre 2021. Nei nove mesi, il gruppo ha conseguito un utile operativo adjusted di 18,804 miliardi con un miglioramento di 10,946 miliardi rispetto allo scorso anno, grazie al contributo dei settori E&P, GGP e al business R&M.

FLUSSO DI CASSA NEI NOVE MESI DI 16,27 MLD


Nel terzo trimestre 2022 il flusso di cassa operativo di Eni prima del capitale circolante al costo di rimpiazzo adjusted è stato pari a 5,47 miliardi. Nei primi nove mesi del 2022, il flusso di cassa di 16,27 miliardi, raddoppiato rispetto al periodo di confronto, ha finanziato capex organici di 5,5 miliardi, aumentati del 35% a seguito dell’apprezzamento del dollaro e delle azioni pianificate post-lockdown, rendendo disponibile un free cash flow organico di 9,3 miliardi.

DESCALZI: “ROBUSTO BUSINESS INTERNAZIONALE”


"Nel terzo trimestre, nonostante la flessione del prezzo del petrolio e la rapida caduta dei margini di raffinazione, abbiamo continuato a generare risultati positivi grazie principalmente alla robusta performance dei nostri business internazionali”, ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni. "Nei nove mesi abbiamo integralmente coperto con l'autofinanziamento gli investimenti e i ritorni di cassa agli azionisti e siamo stati in grado di ridurre il leverage al livello di 0,11, quasi dimezzandolo rispetto alla fine dello scorso anno”. Nel futuro avanti con la strategia di decarbonizzazione: entro l’anno la capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude sarà raddoppiata superando i 2 GW.
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