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Economia e politica

Il Congresso del Partito Comunista cinese si prepara a incoronare di nuovo Xi Jinping

Il 16 ottobre i delegati si riuniscono per decidere chi sarà il nuovo segretario del Partito e, quindi, chi guiderà la Cina. Il presidente Xi è pronto ad essere riconfermato per la terza volta, superando il limite dei due mandati

di Fabrizio Arnhold 12 Ottobre 2022 12:18
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Sarà il congresso più importante degli ultimi 40 anni. Il 16 ottobre si aprirà, a Pechino, il ventesimo Congresso del Pcc, il Partito comunista cinese. Si riuniranno 2.300 delegati che dovranno discutere e decidere se Xi Jinping potrà restare leader del Partito per il terzo mandato quinquennale consecutivo. Si tratterebbe della prima volta dalla fine degli anni ’70 che il segretario continua a guidare il Partito, quindi anche la Cina, dopo dieci anni al comando.

CAMBIA LA COSTITUZIONE


Fino al 2017 la Costituzione cinese vietava che un leader di politico fosse riconfermato segretario per più di due mandati, quindi per oltre dieci anni. Questo per evitare che ci fosse un accentramento eccessivo di potere e che una sola persona decidesse per troppo tempo, come ai tempi di Mao. Ma nel 2018 Xi ha fatto emendare la Costituzione e ora non ci sono più limiti. In linea puramente teorica, potrebbe rimanere al potere a vita. E la probabilità che venga riconfermato segretario per il terzo mandato consecutivo è praticamente una certezza.

COME FUNZIONA IL CONGRESSO


In Cina non ci sono elezioni politiche. Il Congresso rappresenta quindi il momento più importante nella vita del partito che, ad oggi, conta oltre 96,71 milioni di membri in tutta la Cina. I 2.300 membri che si riuniscono dovranno scegliere i circa 200 membri del Comitato centrale, che costituisce il nucleo del partito. Il Comitato a sua volta nominerà la dirigenza esecutiva. L’elezione più importante è quella del Politburo, composto da 25 membri tra i quali verranno scelti i funzionari più importanti che andranno a formare il Comitato permanente del Politburo, solitamente composto da sette membri. Si tratta dell’organo esecutivo ristretto a cui appartiene il segretario generale.

DECIDE IL PARTITO


L’elezione non è ovviamente libera e le candidature per tutti questi organi collegiali sono imposte dall’alto e decise dai vertici del partito. Dal momento che la Cina è di fatto una dittatura, senza elezioni politiche, quelle del Congresso del partito comunista sono quindi l’unico modo per consentire un ricambio generazionale della classe dirigente politica. Turnover che quest’anno non ci sarà perché il presidente Xi Jinping sarà nuovamente riconfermato alla guida del partito e, quindi, dello Stato.

I RAPPORTI CON LA RUSSIA


Nei dieci anni di leadership, Xi Jinping ha rafforzato il suo potere personale eliminando, di fatto, tutti gli avversari politici. Le figure che si sono opposte alle sue politiche sono finite in carcere o sono state espulse dal partito. La riconferma di Xi alla guida del partito e della Cina non permetterà di superare i problemi dell’ultimo decennio. Le tensioni geopolitiche restano alte, con la decisione di appoggiare di fatto l’invasione russa dell’Ucraina, e sul fronte Taiwan, l’isola che Pechino considera una provincia ribelle. La politica zero-Covid di Xi ha indebolito l’economia e il nuovo segretario dovrà fare i conti anche con una bolla immobiliare pronta a scoppiare. Nonostante uno scenario non certo dei più favorevoli, Xi Jinping si prepara ad essere incoronato alla guida della Cina per altri cinque anni. Almeno.
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