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La giornata dei mercati

Le previsioni del FMI pesano sulle Borse

Le Borse europee chiudono in rosso ma sopra i minimi toccati dopo che il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le prospettive di crescita 2023. Arretrano anche petrolio e materie prime

di Virgilio Chelli Aggiornato al 11/10/2022 17:40
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11/10/2022 17:40


Seduta in altalena ma vissuta tutta in territorio negativo per le Borse europee, partite pesanti e poi in recupero su speranze di una via d’uscita della crisi Ucraina sulla notizia della disponibilità di Putin a incontrare Biden al G20, poi di nuovo in deciso calo sull’outlook aggiornato del FMI che da Washington peggiorava le stime economiche globali per il 2023 con la previsione di recessione per Italia e Germania.

Poi ancora un lieve recupero, incoraggiato da Wall Stret che nel finale europeo si riportava in positivo con il Dow Jones mentre SP 500 e soprattutto Nasdaq restavano in rosso, con il secondo, anche se sopra I minimi, penalizzato dai rendimenti dei Treasury sempre vicini al 4%. Incombono i timori di una nuova stretta aggressiva della Fed a inizio novembre, che potrebbe essere incoraggiata da un dato ancora elevato dell’inflazione americana a settembre, in uscita giovedì con attese che puntano a un livello ancora intorno all’8%.

La combinazione di alta inflazione, BCE pronta a contrastarla con rialzi sostenuti dei tassi, crisi energetica sempre incombente nonostante un prezzo del gas che ad Amsterdam è tornato in area 150, e ora la recessione in arrivo pronosticata dal FMI, non aiutano certo le azioni europee, e quelle di Germania e Italia in particolare. Milano si è riportata vicino ai minimi di 52 settimane toccati a fine settembre.

11/10/2022 16:00


Il Fondo Monetario Internazionale nel suo nuovo outlook appena presentato a Washington traccia un quadro poco rassicurante con guerra in Ucraina, caro vita provocato da persistenti pressioni inflative e rallentamento della Cina che pesano sull'economia mondiale. Wall Street reagisce con una partenza in rosso dei tre indici principali mentre l’Europa fa marcia indietro, con Milano la peggiore, dopo che la notizia di Putin pronto ad incontrare Biden al G20 aveva acceso speranze di una via d’uscita dalla crisi provocata dall’invasione russa.

Il World Economic Outlook mantiene inalterate le previsioni del FMI per il 2022, con crescita globale al 3,2%, ma rivede al ribasso quelle per il 2023 dal 2,9 di luglio al 2,7 per cento, stimando al 25% la possibilità che possa scendere sotto il 2%. Inoltre stima che oltre un terzo dell'economia globale vivra' una contrazione quest'anno o il prossimo, con USA, UE e Cina in stallo. Secondo il Fondo il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà un anno di recessione, per cui i rischi di ulteriore peggioramento dell'outlook restano elevati.

In particolare, Germania e Italia sono viste in recessione nel 2023, sarebbero i primi due grandi paesi sviluppati ad arretrare con la guerra alle porte dell'Unione e a tre anni dalla crisi da Covid-19. In dettaglio, per la Germania, il Pil e' previsto in calo dello 0,3% e per l'Italia dello 0,2%, con cali rispetto alle previsioni di tre mesi fa di 1,1 e 0,9 punti. Dopo meno di mezz’ora di contrattazioni particolarmente pesante il Nasdaq, con un calo intorno al punto percentuale, che soffre più degli altri per rendimenti del T-bond in continua salita che puntano verso il 4% mentre sale anche il rendimento del BTP. In Europa, Milano accentua il calo attorno al punto e mezzo mentre Francoforte e Parigi contengono il calo sotto l’un per cento. Anche le commodity risentono dei venti di recessione globali con il petrolio che arretra insieme al prezzo del grano e altri metalli.

11/10/2022 11:20


L’azionario europeo si muove in territorio negativo per la quinta seduta consecutiva con sia il DAX di Francoforte che lo STOXX 600 in caduta vicino al punto percentuale. I trader continuano ad essere preoccupati per l’alta inflazione e gli alti tassi di interesse ma anche del possibile impatto di entrambi su un’economia avviata, e secondo alcuni già entrata, in recessione, mentre si intensifica la tensione militare in Ucraina. Tutti i settori viaggiano in territorio negativo con i materiali di base, l’energia, e i finanziari che guidano il movimento al ribasso.

Anche a Milano, che negli scambi della mattinata è la più pesante in Europa, prevalgono i segni meno che non risparmiano i titoli bancari, finanziari, energetici e industriali, con l’eccezione di Prysmian. Sull’obbligazionario il rendimento del BTP si muove leggermente al rialzo in un mercato misto, con gli investitori che continuano a guardare al dato chiave sull’inflazione USA di giovedì dopo che i numeri più forti delle attese sull’occupazione hanno rafforzato l’aspettativa di un altro aumento dei tassi da 75 punti da parte della Fed a inizio novembre. Anche la BCE si prepara a stringere, almeno stando alle recenti dichiarazioni del governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau che ha sottolineato la necessità di riportare l’inflazione al target del 2%.

Nel mercato obbligazionario resta sotto i riflettori la Gran Bretagna dove Bank of England ha annucciato l’estensione del programma di acquisto di gilt che andrà a comprendere anche i titoli di Stato legati all’inflazione dopo aver aumentato ieri la dimensione degli acquisti da un massimo giornaliero di 5 miliardi di sterline a 10 miliardi per tutta la settimana corrente. Il rialzo dei rendimenti nei giorni scorsi ha aumentato i timori sulle prospettive dell’economia britannica e sulle conseguenze dei piani di tagli alle tasse.
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