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Economia e politica monetaria

Brutte notizie per l'azionario, BlackRock vede recessione in arrivo dopo le mosse della Fed

La grande casa preferisce non comprare sui minimi e sottopesa l’azionario dei mercati sviluppati, ma vede appeal nei settori destinati a beneficiare di più del mega trend della transizione net zero, come il tech

di Virgilio Chelli 7 Settembre 2022 11:22
financialounge -  BlackRock daily news Federal Reserve Jerome Powell recessione

Il nuovo regime di economie e mercati richiede aggiustamenti di portafoglio più frequenti, in quanto anche l’orizzonte temporale diventa chiave. Nel breve termine, BlackRock preferisce sottopesare l’azionario dei mercati sviluppati per il peggioramento dello scenario macro, con le banche centrali che stringono troppo facendo stallare le economie. La recessione non è ancora prezzata e per questo non compra sui minimi, mentre nel lungo termine lo stesso azionario viene moderatamente sovrappesato. BlackRock ritiene infatti che abbia un maggior appeal relative sugli asset private e il reddito fisso, penalizzato dal rialzo dei tassi. Tra i settori promettenti nel lungo termine, BlackRock indica la tecnologia, destinata a beneficiare dai mega trend come la transizione net-zero.

LA RECESSIONE INCOMBE


Sono le indicazioni del Weekly Market Commentary, titolato “la recessione incombe e il nuovo regime si sta radicando” redatto dal BlackRock Investment Institute. Tra i punti chiave evidenziati, il fatto che i policymaker stanno prendendo atto del nuovo macro regime ma ignorano il trade-off tra inflazione e crescita, con il risultato di una recessione che rappresenta una cattiva notizia per gli asset a rischio. I commenti aggressivi del capo della Fed Powell hanno avuto il loro effetto e ora anche la BCE si prepara a alzare di 75 punti base, ma BlackRock prevede che si fermerà ben prima di quanto stima il mercato a fronte della recessione.

RECESSIONE USA NELLE CARTE


BlackRock nota che con Jackson Hole le banche centrali hanno cominciato a prendere atto del nuovo regime ma non danno ancora priorità alle implicazioni economiche del contrasto all’inflazione e per ora preferiscono non gestire il duro trade-off tra inflazione e crescita, che invece conduce alla recessione, il che rappresenta una cattiva notizia per gli asset a rischio nel breve termine.

BASSA PRODUZIONE PRIMO PROBLEMA


L’economia USA è già in stallo e per BlackRock la recessione è nelle carte per inizio anno. BlackRock sottolinea che i rialzi dei tassi non risolvono il problema più grande, rappresentato oggi dalla bassa capacità produttiva, a meno che non vengano portati a un livello che faccia rallentare l’economia a un tasso coerente con la bassa produzione. Ma una contrazione della domanda del 2% avrebbe il costo di 3 milioni di nuovi disoccupati. Quando la Fed se ne accorgerà, smetterà di alzare i tassi, ma BlackRock avverte che potrebbe essere troppo tardi per evitare una contrazione economica, e oltretutto la frenata non basterebbe comunque a portare al 2% del target Fed l’inflazione, che resterebbe vicina al 3%.

LA BCE SI FERMERA’ PRIMA


L'Europa è una storia diversa, secondo l’analisi di BlackRock, che prevede una recessione profonda causata dalla crisi energetica. La BCE sembra determinate contro l’inflazione quanto la Fed, e si prepara a alzare i tassi di 75 punti base, ma si fermerà prima della Fed a un livello di tassi ben sotto le attese del mercato. A differenza delle azioni, il credito quotato è sovrappesato nel portafoglio strategico di BlackRock, con rendimenti e spread che si sono riprezzati sostanzialmente.

PREFERENZA PER I BOND INVESTMENT GRADE


Anche tatticamente BlackRock preferisce i bond Investment Grade rispetto alle azioni in quanto meglio posizionati per affrontare una frenata economica. Sovrappeso anche per i bond globali legati all’inflazione, in quanto i mercati ancora una volta stanno sottovalutando la persistenza dell’alta inflazione. A breve è attesa volatilità elevate sui mercati finanziari che anche nel lungo termine resteranno sotto la pressione di forze strutturali, come la transizione net-zero e tensioni geopolitiche che impatteranno le catene globali di fornitura.
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