Russian Railways, il gruppo che gestisce le
ferrovie di Stato in
Russia, è in “default”, dopo aver mancato il pagamento degli interessi su un
green bond in franchi svizzeri, il mese scorso. A stabilirlo il Credit Derivatives Determinations (Cddc), organismo britannico che regola i termini internazionali di gestione dei crediti sui derivati.
PRESTITO DA 250 MILIONI DI FRANCHI SVIZZERI
Non è stato onorato un pagamento su note emesse per garantire un prestito di
250 milioni di franchi svizzeri. Il Cddc dell’area Emea, che conta fra i suoi membri alcune delle più grandi
banche di investimento del mondo, ha votato per classificare un’obbligazione emessa dalle ferrovie russe come inadempiente, a causa di un mancato pagamento sulle note di partecipazione al prestito in franchi svizzeri collegate alle ferrovie statali russe.
PRIMO “DEFAULT”
Dall’invasione militare russa in Ucraina, è la prima volta che uno
strumento di debito originato dalla Russia è stato ufficialmente classificato come inadempiente. Come riporta Bloomberg, il
pagamento della cedola sarebbe dovuto avvenire entro il 14 marzo, con un periodo di tolleranza di 10 giorni. Il mancato pagamento sarebbe conseguenza delle
sanzioni internazionali inflitte alla Russia per la
guerra in Ucraina, dal momento che le ferrovie avrebbero tentato di pagare, ma l’operazione non si è concretizzata a causa di blocchi da “obblighi di conformità all’interno delle rete bancaria”.
ANCHE UNICREDIT TRA I CREDITORI
Russian Railways, lo scorso settembre, si era aggiudicata un finanziamento legato a tematiche Esg da
585 milioni di franchi svizzeri, ossia circa 575 milioni di euro, da parte di
UniCredit. La banca italiana è stata indicata tra quelle maggiormente esposte alla Russia. Nelle scorse settimane l’istituto di Andrea Orcel ha annunciato di
valutare l’uscita dalla Russia: “Ovviamente abbiamo bisogno di considerare seriamente l'impatto e le conseguenze e la complessità del distacco di una banca completa dal Paese", aveva spiegato Orcel.