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AllianzGI: la Bce dovrebbe far slittare la normalizzazione monetaria

Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di AllianzGI, prevede il proseguimento degli acquisti di titoli e un primo rialzo dei tassi solo a fine anno, un orientamento che dovrebbe essere ben accolto dai mercati

di Virgilio Chelli 10 Marzo 2022 10:19
financialounge -  Allianz Global Investors BCE Franck Dixmier inflazione politica monetaria

L’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato le carte in tavola alla Banca Centrale Europea il cui tono da falco aveva sorpreso a inizio febbario. Ora, in considerazione dei rischi di inflazione e di rallentamento della crescita, dovrebbe annunciare oggi (10 marzo) che, pur mantenendo la normalizzazione monetaria, la farà slittare, modificandone la sequenza annunciata in precedenza che prevedeva di aspettare la fine degli acquisti di asset prima di procedere al primo rialzo dei tassi entro fine anno. E l’annuncio di un proseguimento degli acquisti, sempre con un primo rialzo a fine anno, dovrebbe venire ben accolto dai mercati.

LAGARDE AVEVA LASCIATO GLI INVESTITORI CONFUSI


Sono le previsioni di Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, che ricorda come a inizio febbraio la Bce avesse lasciato gli investitori confusi, per il contrasto tra il comunicato e i toni da falco usati da Christine Lagarde in conferenza stampa, dove aveva sottolineato l’alta inflazione e rimandato al 10 marzo per chiarimenti sulla tempistica della riduzione degli acquisti, prima di prendere decisioni sui tassi. Chiarimenti che non arriveranno, visto che l’invasione dell’Ucraina ha totalmente cambiato la situazione, per l’alta incertezza sulle conseguenze per l’Eurozona in termini di crescita e inflazione.

ATTESE PREVISIONI AGGIORNATE


Oggi la Bce dovrà in ogni caso presentare previsioni aggiornate sui due fronti: il caro energia farà accelerare l’inflazione, che però agirà anche come una tassa sui consumi, mentre il clima di incertezza dovrebbe deprimere gli investimenti e scoraggiare i risparmi. Il capo economista della stessa Bce Philip Lane ha già avvertito che le stime di crescita europea al 2023 potrebbero essere ridotte di uno 0,3%-0,4%, il che suona a Dixmier molto prudente.

SCENARIO DI ALTA INFLAZIONE E MINOR CRESCITA


La Bce deve fronteggiare ora uno scenario di inflazione più alta e crescita più bassa, con il rischio estremo di entrare in stagflazione. Il 25 febbraio ha già avuto modo di dirsi pronta a ogni misura necessaria a garantire la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria, già scossa da forti movimenti di mercato, con l’effetto dell’equivalente di una stretta. Per questo il passo della normalizzazione dovrà essere adattato e spostato in avanti nel tempo per adeguarsi all’incertezza, argomenta Dixmier.

MANTENERE UNA STRATEGIA FLESSIBILE


L’esperto di AllianzGI ritiene che la Bce dovrebbe mantenere una strategia flessibile, annunciando il proseguimento del programma di acquisti senza una tempistica precisa per la conclusione, per supportare le economie di fronte al rischio di uno shock da recessione, ma anche mantenere l’obiettivo di un primo rialzo dei tassi per fine anno per rafforzare l’impegno a contrastare l’inflazione.

LINEA DI SUPPORTO A ECONOMIE E MERCATI


Alla fine, sottolinea Dixmier, la ‘put’ della Bce rimane, anche se si possono avere dubbi alla luce delle recenti uscite pubbliche. Di fronte a una crisi, la Bce ha sempre dimostrato la capacità di supportare economie e mercati, e non dovrebbe discostarsi da questo approccio.
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