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Politica monetaria

Generali Investments: la Bce potrebbe alzare i tassi d'interesse già a settembre

La possibilità non è esclusa da Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments, secondo cui l'inflazione persistente sprona la Banca centrale europea ad agire e un rialzo dei tassi alla fine di quest'anno sembra probabile

di Virgilio Chelli 8 Febbraio 2022 14:52
financialounge -  BCE Generali Investments Paolo Zanghieri Tassi d'interesse

L'accelerazione nell'inclinazione più aggressiva, vale a dire ‘da falco’ della BCE ha seguito in gran parte il copione visto in precedenza con la Fed americana. La forza dell'inflazione europea cifrata al 5,1% in gennaio anno su anno ha reso improbabile lo scenario di un picco solo temporaneo, provocando una preoccupazione unanime per l'aumento dei prezzi in seno al Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea la settimana scorsa. La presidente Lagarde ha rifiutato di escludere un rialzo dei tassi nel 2022, che invece fino a poco fa aveva definito "molto improbabile", alimentando ulteriormente le preoccupazioni del mercato che ora vede possibile un aumento dei tassi di 50 punti base entro fine anno.

FORWARD GUIDANCE E IMPEGNI SULL’APP


È quanto mette in evidenza un commento di Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments, titolato “L'inflazione persistente sprona la BCE ad agire”, secondo cui a questo punto un rialzo dei tassi dell’Eurozona alla fine di quest'anno sembra probabile. Anche una mossa già a settembre non può essere esclusa, secondo Zanghieri, anche se affronterebbe elevati ostacoli, perché la BCE dovrebbe modificare la sua forward guidance sull'Asset Purchase Programme, o, ma meno probabile, l'impegno a terminare l'APP prima dei rialzi dei tassi. L’esperto di Generali Investments cita la Survey of Professional Forecasters della BCE, pubblicata venerdì, che continua a vedere l'inflazione inferiore al 2% nel 2023, mentre le aspettative a lungo termine sono tornate al 2%, come mostra il grafico qui sotto.


Curva dei tassi forward a 3 mesi nell’Eurozona

VERSO STIME DI INFLAZIONE PIÙ ELEVATE


Tuttavia le nuove proiezioni del board della BCE, previste per la prossima riunione di politica monetaria del 10 marzo, mostreranno probabilmente un percorso più alto per l'inflazione - dall'1,8% previsto lo scorso dicembre per il 2023 e il 2024 - dopo la sorpresa dell'inflazione di gennaio, implementando le ragioni dei falchi affinché si attui una più rapida rimozione dell'accomodamento.

STRETTA AMMORTIZZATA DAGLI UTILI AZIENDALI


Allargando lo sguardo, Generali Investments osserva che la svolta restrittiva coordinata delle banche centrali ha spinto al rialzo i rendimenti, ma l’impatto sul mercato azionario è stato ammortizzato dalle buone notizie arrivate dal fronte degli utili societari. Inoltre, il report sul lavoro USA di gennaio, sorprendentemente buono, e le offerte di lavoro che restano a livelli record, aggiungono ragioni a un intervento rapido della Fed, anche se la variante Omicron ha spinto l’indice ISM servizi al livelllo di 59,9, il più basso da un anno, mentre gli ordini di beni durevoli si sono indeboliti.
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